«Oggi molte persone si rivolgono al Pronto soccorso perché si trovano in difficoltà, noi dobbiamo dare una riposta» spiega Manuel Monti, Direttore del Pronto soccorso dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino
Nel numero anche un articolo di Antonio Panti (FNOMCeO) e del sociologo Paolo Trenta. Nell’editoriale il presidente della Società italiana di Medicina diagnostica e terapeutica: «Non siamo riusciti a proteggere e tutelare i nostri operatori sanitari in prima linea e nella rete territoriale con un elevato numero di vittime appartenenti a tutte le Professioni Sanitarie e con il pericolo concreto di compromettere la capacità di risposta del nostro Sistema Sanitario»
In una lettera indirizzata agli iscritti della Società italiana di medicina diagnostica e terapeutica, Monti sottolinea: «È importante che i colleghi si informino esclusivamente attraverso i canali istituzionali»
Secondo il vicepresidente della Società italiana di medicina diagnostica e terapeutica, Manuel Monti, per far fronte alla carenza di personale nei Pronto soccorso servirebbe anche «la trasformazione, a costo zero, dei contratti dal tempo determinato all’indeterminato per i medici dell’emergenza territoriale con almeno 32 mesi di servizio»
Il Congresso “Le Urgenze Endocrinologiche” si svolge al Centro di Formazione dell’Usl Umbria 1. Responsabili scientifici Manuel Monti e Giuseppe Murdolo
Al centro del covegno i nuovi farmaci e il calcolo del rischio per garantire ai pazienti il miglior trattamento possibile durante la fase di emergenza. Sono stati esaminati anche l’utilizzo corretto dei farmaci anticoagulanti e la gestione adeguata dei pazienti in trattamento
di Manuel Monti, Vicepresidente Simedet
Il vicepresidente della Simedet ha collaborato a lungo con l’immunologo, membro della stessa società: «L’ultima volta che l’ho visto, incredulo e indignato contro i no vax, piangendo ci ricordò delle decine di pazienti che morivano negli anni ‘60-‘70 per le complicanze della poliomielite, della rabbia, del morbillo. E poi quando mi vide con il piercing…»
La malattia è sottodiagnosticata e uccide 1 paziente ospedaliero su 100. Manuel Monti, tra gli ideatori dello score: «La patologia non si manifesta subito perché uno dei fattori di rischio più importanti è l’immobilizzazione. Per questo è importante fare una corretta stratificazione del rischio e iniziare una terapia quando è necessario»