Grassi (neuroscienziato): «La ricerca, per ora basata solo su modelli animali, apre la strada a nuovi interventi di riabilitazione da intraprendere subito dopo il danno, per minimizzare la disabilità post-ictus». Sono già in corso studi sperimentali su pazienti colpiti da ictus ischemico i cui risultati saranno noti nei prossimi due anni
In Italia l’ictus è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie ed è il principale responsabile d’invalidità. Ogni anno ci sono circa 200 mila casi, il 20% dei quali sono recidive. Entro il 2020, nel mondo, il numero di persone che perderanno la vita per un ictus è destinato a […]