«Spero che le altre regioni seguano l’esempio italiano e mi attendo un immediato esame in Consiglio regionale, anche rinviando di qualche giorno le ferie» sottolinea il consigliere regionale dem Fabiano Amati
Una proposta di legge regionale di Fabiano Amati (Pd) punta a garantire in Puglia il suicidio medicalmente assistito. Spiega Amati: «L’aiuto alla morte per persone malate terminali è già una prestazione prevista dall’ordinamento in virtù della sentenza della Corte costituzionale 242 del 2019, le regioni hanno solo bisogno di norme organizzative». Nel testo viene garantita l’assistenza gratuita del SSN
La Confederazione nazionale delle famiglie con disabilità è critica sulla legge approvata alla Camera: «In uno Stato di diritto non è accettabile promuovere il diritto alla morte assistita come a una conquista di civiltà, se ciò elude il pieno esercizio del diritto a una buona-vita»
Il presidente della Camera spiega che sui diritti civili «il Parlamento deve prendersi le sue responsabilità». La legge ha avuto il via libera in prima lettura da Montecitorio la settimana scorsa
A Montecitorio accolti numerosi emendamenti che non hanno stravolto il testo uscito in commissione. Il medico può non trasmettere la relazione ma in quel caso il cittadino ha la possibilità di ricorrere al giudice
La legge sul suicidio medicalmente assistito, approvata in prima lettura alla Camera, scontenta il presidente della Consulta di Bioetica Maurizio Mori, che in passato aveva anche presentato un progetto di legge sull’eutanasia: «La Consulta poneva come condizione essenziale per accedere il dolore insopportabile, non necessariamente la malattia a prognosi infausta. Questa legge, invece, chiede una malattia a prognosi infausta»
Il disegno di legge sul fine vita è stato approvato alla Camera. Ora spetterà al Senato esprimersi
L’ex ministra della Salute Mariapia Garavaglia traccia il parallelo con l’aborto: «Noi democristiani eravamo contrari, ma abbiamo contribuito a migliorare la legge». Poi aggiunge: «Il legislatore ha l’obbligo di non lasciare una materia così delicata, che tocca le corde intime delle persone, in balìa di un’autodeterminazione che può essere giocata solo in termini ideologici»
Un report pubblicato su The Lancet ha concluso che i sistemi sanitari di tutto il mondo fanno troppo per prolungare la vita delle persone e fanno troppo poco per rendere la morte meno dolorosa. Questa carenza di attenzione verso le cure palliative sarebbe la causa di molte sofferenze
A Montecitorio è iniziata la discussione della legge sul suicidio medicalmente assistito. Il testo esclude la punibilità del medico, anche con effetto retroattivo. Diventano più stringenti i limiti per accedere alla procedura. Destra e sinistra divisi sulla legge che dovrà passare lo scoglio dei voti segreti
Allargare o restringere le maglie per accedere al suicidio medicalmente assistito: si gioca su questo la partita della legge sul fine vita. Il centrodestra punta ad introdurre l’obiezione di coscienza per medici e sanitari. Intanto vola la raccolta firme per il referendum: oltre un milione quelle raccolte
Viaggio in un hospice con Priscilla Landucci, medico di cure palliative alla Asl Roma 4, delegato di Cisl Medici Lazio
Il Rettore del primo ateneo romano si mostra cauto sulla possibilità di un intervento normativo: «Le norme da un lato possono dare maggiori certezze, dall’altro rischiano di irrigidire dei processi che non sono mai uguali l’uno con l’altro»
Per Macrì (Consulta deontologia FNOMCeO) il medico «deve essere aperto a recepire istanze di tutela della dignità, di riservatezza e soprattutto della libertà di autodeterminazione dei trattamenti sanitari». Familiari (Sant’Andrea): «Profilo formativo biomedico-psicosociale fondamentale. Nel Codice deontologico c’è tutto»
Applausi e standing ovation alla Sapienza per Valeria Imbrogno, la compagna di Fabiano Antoniani, il ragazzo tetraplegico e cieco che nel 2017 decise di togliersi la vita in Svizzera: «Bisogna essere liberi di poter scegliere in qualsiasi momento della propria vita». Dopo l’intervento della Consulta chiede che «il legislatore si dia una mossa» sul fine vita
L’ex ministro della Salute, membro del Comitato dio Bioetica, contesta la decisione della Corte Costituzionale sul fine vita: «La Corte dovrebbe guardare se è costituzionale o no una legge: questa volta è entrata in un merito un po’ etico. Non mi piacciono gli Stati etici, preferisco gli Stati che hanno una legislazione chiara di cui è responsabile il Parlamento che è eletto dai cittadini»
«Il codice deontologico e la prassi medica – ricorda il vicepresidente Amci Giuseppe Battimelli – non prevedono di favorire in qualsiasi caso la richiesta di morte del paziente». Prevista per oggi pomeriggio la decisione dei giudici della Consulta sulla punibilità dell’aiuto al suicidio
La Federazione nazionale degli ordini degli infermieri mette a punto un documento di supporto alla legge 219/2017 in cui si traccia il percorso dell’assistenza al fine vita da parte degli infermieri, la categoria professionale più vicina ai pazienti e alle famiglie nel loro percorso
A Napoli e provincia un paziente terminale su tre trascorre i suoi ultimi giorni nei reparti per acuti. La proposta di Anaao: «Riconvertire strutture dismesse e incrementare ruolo infermiere di famiglia»
Il presidente della Società italiana di cure palliative: «Solo quando le leggi già approvate saranno pienamente attuate e il cittadino avrà a disposizione tutti i servizi a cui ha diritto, allora sarà possibile fare un’analisi delle reali richieste di eutanasia»
Il Presidente della Consulta di Bioetica annuncia una proposta di legge sull’eutanasia: «Troppi vanno ancora all’estero a molti altri, ahimè, si arrangiano per conto proprio». A 10 anni dalla morte di Eluana Englaro serie di incontri per parlare del tema
Il Presidente della Camera ha aperto i lavori del convegno dedicato ad Eluana Englaro organizzato dalla Consulta di Bioetica: «Abbiamo il dovere di fornire risposte vere ed alte a persone che hanno attraversato momenti difficili come Beppino Englaro e a quelli che le attraverseranno»
«La diversità culturale e religiosa crea barriere e la rete dei servizi dell’azienda sanitaria deve funzionare in maniera più integrata, a partire dal medico di medicina generale fino agli operatori». Così Angelo Tanese, Direttore generale della ASL Roma 1 che, insieme al Tavolo interreligioso di Roma ed al Policlinico Gemelli, ha promosso il Manifesto Interreligioso per il Fine Vita
Il Manifesto Interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita firmato oggi a Roma è costituito da nove punti ed è stato esposto da Angelo Tanese (Direttore generale Asl Roma 1) Pier Francesco Meneghini (Presidente Gmc – Università Cattolica del Sacro Cuore) e Maria Angela Falà (Presidente del Tavolo interreligioso di Roma). Presente anche Giulia Grillo
Per porre fine alla vita di pazienti in stato vegetativo, in Gran Bretagna non sarà più necessaria l’autorizzazione del giudice. Secondo quanto stabilito dalla Corte Suprema, sarà sufficiente un accordo tra la famiglia e i medici. In assenza di accordo, la Corte raccomanda invece di rivolgersi ai giudici. È una decisione storica che Oltremanica ha […]
«Non c’è terapia che possa essere efficace senza piena condivisione tra medico e paziente» così il Responsabile Sanità del Partito Democratico e relatore alla Camera del provvedimento sul consenso informato
«I giudici in caso di contenzioso chiedono al paziente se è stato correttamente informato. Ma come si fa a saperlo? Un video, un audio, un consenso scritto in presenza dei testimoni? Questo è quello che vorremmo sapere» così il Presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi sulla Legge 219 del 2017
«Ho chiesto in tempi brevi al Consiglio di Stato un parere per accelerare la costituzione della Banca dati sulle Dat (disposizioni anticipate di trattamento) da troppo tempo ferma sui tavoli del ministero» così il ministro della Salute Giulia Grillo
La Legge passa alla Camera con un’ampia maggioranza e arriva al Senato. Ma rimangono alcune voci critiche. La Presidente del corso di laurea di Medicina e Chirurgia de La Sapienza, Stefania Basile: «Testo frettoloso: ai medici non serve una legge per il consenso informato, meglio lavorare sulla cattiva informazione»
In occasione dell’incontro firmata la “Carta delle Religioni per le Cure Palliative per le Persone Anziane” da parte di tutti i rappresentanti religiosi di diverse fedi