Uno studio dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, insieme alla Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma e condotto su modelli sperimentali, ha confermato che la stimolazione dopaminergica è efficace nel ridurre l’ipereccitabilità dell’ippocampo condizione alla base dell’insorgenza di epilessia e che può contribuire al progressivo danno cognitivo nell’Alzheimer
Uno studio dell’Università Northwestern negli Stati Uniti ha scoperto che la perdita di sonno acuta può avere un effetto anti-depressivo grazie alla sua capacità di riconfigurare il cervello
Un nuovo studio condotto dai ricercatori della Northwestern University suggerisce che un disfunzionamento nelle sinapsi dei neuroni – i minuscoli spazi attraverso i quali un neurone può inviare un impulso a un altro neurone – provoca deficit di dopamina e precede la neurodegenerazione
Bortolotti (psicologa): «Una conversazione tra madre e figlio, anche se attraverso un telefono, favorisce il rilascio dell’ossitocina, il cosiddetto ormone della felicità. Il rapporto materno ha una funzione riequilibratrice: non si esaurisce mai, nemmeno con l’età, dura tutta la vita ed anche oltre»
«Identificare possibili pazienti permette di poter agire sui cosidetti fattori modificabili» spiega il prof. D’Amelio a Sanità Informazione. «Lo studio apre nuove prospettive terapeutiche personalizzate» precisa la dottoressa Serra
Nuove speranze per i pazienti affetti dalla malattia di Parkinson. Un’innovativa terapia anti-neuroinfiammazione riesce a contrastare i movimenti muscolari involontari e a ridurre il blocco motorio. Ma altri benefici riguardano la qualità del sonno, parestesie e tono dell’umore, restituendo una buona qualità della vita. E’ quanto emerge da uno studio ideato da Stefania Brotini, medico […]
Davide Zicchinella, primo cittadino del paese in provincia di Catanzaro, ha convocato un’assemblea pubblica per chiedere di diminuire l’accesso alla rete comunale. «Sono molto preoccupato, l’utilizzo determina il rilascio di dopamina, è una dipendenza». Ai giovani ha offerto palestra, ludoteca e centri di aggregazione gratuiti
Studio pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease e firmato dall’italiana Annalena Venneri. La scoperta potrebbe rivoluzionare sia la diagnosi precoce, sia le terapie per questa forma di demenza