Al fianco dei medici scende in campo la task force legale di Consulcesi & Partners, che dopo l’evento al Ministero della Salute ha ricevuto migliaia di segnalazioni: al primo posto ci sono gli errori chirurgici (37,9% dei casi), seguono le diagnosi sbagliate (15,5%) e le terapie scorrette (10,2%)
Lo studio legato alla principale realtà di tutela dei camici bianchi spiega a Sanità Informazione perché i professionisti hanno diritto ad un risarcimento: “Le direttive della CGUE, che si sovraimpongono al nostro ordinamento, confermano i nostri principi. Nei ricorsi punteremo su questo”
Il Tfr dei dipendenti pubblici pagato in netto ritardo rispetto al privato: una disparità di trattamento che dà diritto al risarcimento dei danni . Coinvolti oltre 3 milioni di lavoratori, tra cui 700mila medici e operatori sanitari
Consulcesi & Partners, il network legale nato sulla scia delle ventennali vittorie di Consulcesi nei tribunali di tutta Italia al fianco dei medici, spiega come ci sia una responsabilità concreta del datore di lavoro pubblico o privato che non tuteli adeguatamente i camici bianchi
Atteggiamenti vessatori, anche non continuativi, che influiscano negativamente sui lavoratori rientrano nel danno da “straining”, che deve essere risarcito. In Italia oltre un milione di casi: le quattro prove inequivocabili
Il network legale: «Non siamo sordi agli SOS che riceviamo dal mondo sanitario e per questo mettiamo in campo subito soluzioni pratiche e concrete nelle maggiori aree di interesse legale, oltre a quelle fiscali e tributarie, attraverso la collaborazione con i principali studi nazionali ed internazionali»
Il network legale Consulcesi & Partners spiega alle guardie mediche come tutelarsi: «I medici possono richiedere la declaratoria di illegittimità, con conseguente disapplicazione dei provvedimenti assunti dalle Asl con cui è stata sospesa l’erogazione dell’indennità di rischio ai medici di continuità assistenziale»
Il medico di base che certifichi l’assenza dal lavoro per malattia senza scrupolose verifiche, ancorché ingannato dal dipendente sulle sue condizioni di salute, può essere dichiarato corresponsabile per il danno erariale: lo ha stabilito la Corte dei Conti
Giuristi ed esperti della materia chiamati a confronto da Consulcesi & Partners e Sanità Sicura in occasione della presentazione del libro di Federico Gelli (Responsabile Sanità del PD) edito da Giuffrè