Il progetto, nato un anno fa attraverso una rete territoriale di circa 20 ambulatori, interviene sul paziente e sui familiari con percorsi clinici individualizzati. L’esperto: «Fondamentale la prossimità con il paziente: più si è vicini, più è facile intercettare le richieste di aiuto ed evitare – ha concluso Zaffiro – che il disturbo diventi troppo grave»