Condanne alle banche e rimborsi per cittadini ed imprenditori vittime di usura bancaria. Continuano ad andare nella stessa direzione le sentenze dei tribunali di tutta Italia, chiamati a valutare il corretto comportamento degli istituti di credito nei confronti dei clienti. Tra le ultime sentenze, spicca quella del Tribunale di Benevento (n.723/16) che ha ordinato la restituzione di una […]
Condanne alle banche e rimborsi per cittadini ed imprenditori vittime di usura bancaria. Continuano ad andare nella stessa direzione le sentenze dei tribunali di tutta Italia, chiamati a valutare il corretto comportamento degli istituti di credito nei confronti dei clienti.
Tra le ultime sentenze, spicca quella del Tribunale di Benevento (n.723/16) che ha ordinato la restituzione di una somma superiore a 850mila euro ad un imprenditore della zona. Quest’ultimo era ricorso alle vie legali chiedendo una verifica sul suo conto corrente, denunciando l’applicazione di tassi superiori alla soglia anti-usura, interessi anatocistici, commissioni di massimo scoperto e anche competenze riferite a conti collegati oltre a spese in violazione di norme inderogabili di legge e senza il supporto di idonee previsioni contrattuali. L’imprenditore ha ottenuto un maxi-risarcimento perché è stato accertato che la banca aveva addebitato illegittimamente alla società competenze ed oneri passivi per una somma complessiva di 796.712,94 euro e non aveva, invece, accreditato interessi attivi per 92.296,63 euro.
Si conferma, dunque, l’orientamento della giurisprudenza in materia in un momento in cui oltre a continuare a crescere il malcontento nei confronti delle banche per mutui usurari, anatocismo bancario, pubblicità ingannevole, aumenta anche il numero diricorsi da parte di cittadini che intendono verificare se ci siano irregolarità su conti correnti, finanziamenti e mutui anche alla luce delle nuove normative, considerando le novità introdotte di recente dal Governo. Proprio l’esecutivo ha intanto sbloccato il decreto rimborsi per tutti quei risparmiatori che avevano perso tutto con il decreto “Salva banche”. Come annunciato dal premier Matteo Renzi e dal ministro all’Economia Pier Carlo Padoan, il testo prevede l’indennizzo automatico dell’80% dell’investimento a chi ha precisi requisiti, ovvero: aver acquistato i bond entro il 12 giugno 2014 («nell’ambito di un rapporto negoziale diretto con la banca in liquidazione che li ha emessi», quindi non sul mercato secondario); avere un reddito lordo sotto i 35mila euro o un patrimonio mobiliare sotto i 100mila euro (nel quale però va calcolato anche il corrispettivo pagato per le obbligazioni subordinate al netto delle spese per l’acquisto). Chi rientra in questi paletti avrà quattro mesi dalla data di conversione del decreto, che va approvato in via definitiva entro il 2 luglio, per presentare la domanda al Fondo interbancario finanziato dal sistema creditizio, che gestisce il Fondo di solidarietà. Una volta verificati i documenti la somma dovuta sarà liquidata entro 60 giorni dalla richiesta. Di conseguenza i soldi inizieranno ad arrivare sui conti correnti non prima di dicembre.