Tassi di interesse ancora in picchiata, ma i mutui sono più leggeri? È la domanda che ora deve necessariamente porsi chi ha optato per un finanziamento a tasso variabile per acquistare casa. La nuova manovra della BCE (la Banca Centrale Europea) ha infatti prodotto una ulteriore riduzione dell’Euribor, sceso da -0,3% a -0,4%. L’Euribor insieme […]
Tassi di interesse ancora in picchiata, ma i mutui sono più leggeri? È la domanda che ora deve necessariamente porsi chi ha optato per un finanziamento a tasso variabile per acquistare casa. La nuova manovra della BCE (la Banca Centrale Europea) ha infatti prodotto una ulteriore riduzione dell’Euribor, sceso da -0,3% a -0,4%. L’Euribor insieme allo spread, vale a dire la quota di interessi applicata dalle banche, è il parametro principale al quale è ancorato il tasso finale dei finanziamenti variabili.
Bankitalia ha inviato una lettera a tutti gli istituti di credito, facendo riferimento all’ipotesi che alcune banche possano aver «neutralizzato l’erosione dello spread derivante dal sopravvenuto valore negativo del parametro, attribuendo a quest’ultimo valore pari a zero e questo ha determinato l’applicazione di tassi non allineati con le rispettive previsioni contrattuali». I clienti devono, in sostanza, verificare se le banche applicano i tassi facendo effettivamente riferimento agli attuali valori negativi oppure ad un “tasso minimo” che in alcuni casi può essere previsto dal contratto con una clausola specifica. Chi riscontra un calcolo del tasso non conforme può chiedere il rimborso degli interessi pagati di più, facendo ricorso.
Una strada, quella delle vie giudiziali, ormai intrapresa sempre da più cittadini per mutui irregolari, pubblicità ingannevole, anatocismo bancario ma anche dai tanti correntisti che hanno perso tutti i risparmi con il decreto Salvabanche. Lo rivelano proprio loro nelle tante manifestazioni di piazza che si succedono in attesa di un intervento del governo. «Mi hanno rubato 20mila euro – spiega una impiegata che aveva investito nelle obbligazioni subordinate della Banche delle Marche – e pur continuando a manifestare il mio dissenso insieme a tanti altri che hanno subito la mia stessa sorte, ho avviato un’azione legale: d’altronde non ci sono non ci sono altre strade». «Inonderemo le banche di cause civili per avere i nostri risparmi indietro», conferma Silvia Battistelli, portavoce del Comitato delle vittime truffate dal Salvabanche, che poi esprime un forte malcontento per la gestione del caso da parte del governo: «Siamo in questa situazione completamente abbandonati dalle istituzioni, siamo da soli a combattere contro i poteri forti».
A dar manforte alle azioni di protesta dei risparmiatori sia in piazza che in Parlamento, ancora il Movimento Cinque Stelle. L’onorevole Alessio Villarosa è stato il primo firmatario della richiesta di una commissione d’inchiesta presso la Camera dei Deputati sulle irregolarità bancarie. L’iniziativa fa il paio con quella a Palazzo Madama che il senatore Gianni Girotto aveva anticipato proprio a www.stopingiustiziebancarie.it. «Vogliamo vedere i bilanci – afferma Villarosa, membro della Commissione Finanze – abbiamo seguito tutto l’iter della vicenda, conosciamo bene la storia di queste banche. Siamo sicuri di trovare delle valutazioni errate di Consob e Bankitalia, che permetterebbero alle persone truffate di essere risarcite totalmente. Questo decreto, peraltro, non poteva essere messo in atto perché la legge sul bail in poteva essere applicata solo dal primo gennaio 2016 (il Salvabanche è di novembre 2015, ndr). Per questa motivazione in Austria ed altre riguardanti il diritto di proprietà in Austria la procedura è stata annullata ed i risparmiatori sono stati risarciti totalmente per un valore complessivo di 800 milioni di euro di euro.