In Italia vige ancora l’anatocismo ed una serie di strumenti con i quali le banche letteralmente si “fregano” le case della gente». Giorgia Meloni, deputata e leader di Fratelli d’Italia, è scesa in piazza al fianco delle vittime del decreto Salvabanche, richiamando l’attenzione sulle numerose irregolarità del sistema creditizio italiano. Partendo dal caso delle obbligazioni […]
In Italia vige ancora l’anatocismo ed una serie di strumenti con i quali le banche letteralmente si “fregano” le case della gente». Giorgia Meloni, deputata e leader di Fratelli d’Italia, è scesa in piazza al fianco delle vittime del decreto Salvabanche, richiamando l’attenzione sulle numerose irregolarità del sistema creditizio italiano.
Partendo dal caso delle obbligazioni subordinate – proprio a proposito dei mutui irregolari – l’ex ministro ha posto l’attenzione, al microfono di www.stopingiustiziebancarie.it anche sui rischi connessi al prestito vitalizio ipotecario (concesso agli over 60 con la garanzia della proprietà dell’immobile in caso di morte).
Pur sostenendo le manifestazioni di protesta, l’onorevole Meloni ha giudicato positivamente la corsa ai tribunali per ottenere giustizia attraverso i ricorsi: «Anche se – ha aggiunto – il governo con il decreto di novembre ha impedito ai cittadini di potersi rivalere direttamente su chi li ha truffati».
In attesa di sapere se e come verranno rimborsati gli obbligazionisti che hanno perso tutti i loro risparmi con il bail in, cresce la preoccupazione di poter perdere anche la casa (dopo i soldi). Sotto la lente i mutui irregolari con un servizio di Striscia la notizia che ha fatto emergere il caso dei coefficienti misteriosi: nelle rate veniva applicato un tasso di interesse superiore a quello concordato. La pubblicità ingannevole è già costata cara a numerose banche, costrette – sia dopo sentenze, sia con accordi stragiudiziali – a risarcire i cittadini. Questo sta continuando ad avvenire anche per anatocismo bancario e usura.
Nel frattempo il ministro all’Economia Pier Carlo Padoan ha trovato l’accordo con l’Ue per salvare i crediti in sofferenza con la creazione di una bad bank che aiuterà le banche con un aiuto “mascherato” dello Stato. Il governo ha, invece, tenuto di nuovo botta, respingendo le mozioni di sfiducia sul conflitto di interesse contestato al ministro alle riforme costituzionali Maria Elena Boschi per i rapporti della sua famiglia con Banca Etruria.