Salute 4 Marzo 2014 13:09

Scuole di specializzazione, ultimatum allo Stato sui finanziamenti alla ricerca

Lenzi, presidente CUN: “Rischiamo di laureare ottimi professionisti ma di perdere tutti i potenziali scienziati e innovatori”

Scuole di specializzazione, ultimatum allo Stato sui finanziamenti alla ricerca

Si è tenuta recentemente la sesta edizione dell’evento “La ricerca in Italia: un’idea per il futuro”, promosso dalla Fondazione Eli Lilly Italia per favorire la cultura della ricerca. Il premio – borsa di studio  2013 è stato consegnato ad Alberto Ranieri De Caterina,  dottorando, poco più che trentenne,  presso la  Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, specializzato in cardiologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, a cui si deve la messa a punto del “braccialetto salvacuore”.

L’evento ha rappresentato l’occasione per riflettere sulla situazione delle scuole di specializzazione in Italia, fucina di talenti su cui, però, lo Stato investe sempre meno.

L’intervento di Andrea Lenzi, presidente del Consiglio Universitario Nazionale (CUN) è stato illuminante in tal senso: “In Italia, negli ultimi quattro anni abbiamo perso 1700 posti destinati alle scuole di specializzazione. I posti sono circa la metà di quelli necessari. Il costo di mille posti è pari a circa 25 milioni di euro  – specifica Lenzi –  dunque la cifra necessaria, corrispondente ai posti persi, ammonta a circa 50 milioni di euro: il fatto che non si trovi questa cifra è preoccupante. Siamo in controtendenza rispetto al resto dell’Europa e del mondo che richiede specializzazione e cultura per la scienza. Rischiamo di laureare ottimi professionisti ma di perdere tutti i potenziali scienziati e innovatori”.
Ma un mea culpa non è richiesto solo alla classe politica: le responsabilità in questo senso sono infatti ampiamente condivise con il mondo accademico, almeno secondo l’Anaao Giovani.  “Finora – spiegano i giovani medici – i contratti di specialità sono stati distribuiti a pioggia e in modo disomogeneo. Bisogna porsi qualche domanda sull’offerta formativa dei singoli Atenei, per capire perché molti medici in formazione abbandonano in itinere il corso di specializzazione e rincorrono il miraggio dell’estero”.  L’SOS alle istituzioni è lanciato, insomma, in nome di un profondo ripensamento e di un vero e proprio cambio di paradigma.
E la risposta, per fortuna, non è tardata ad arrivare: nel suo ultimo giorno di mandato, infatti, l’ormai ex ministro Carrozza ha firmato il decreto che istituisce il concorso unico e nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione. “Una svolta epocale, una riforma storica”: così l’hanno definita le principali associazioni di giovani medici, tra cui Sigm e Federspecializzandi, secondo cui il decreto rappresenterebbe “l’ultima tappa di una battaglia di civiltà iniziata tempo fa, che rimuove ogni discrezionalità nell’accesso dei medici alla formazione specialistica”.
Articoli correlati
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
Tumori: Rai e AIRC insieme per trasformare la ricerca in cura
"La ricerca cura". E' questo lo slogan della grande maratona di Rai e Fondazione Airc che, come ogni anno, uniscono le forze per trasformare la ricerca sul cancro in cura
Pnrr: con PRP@CERIC nuova infrastruttura di ricerca per studiare agenti patogeni
Un'infrastruttura di ricerca altamente specializzata, unica in Europa, che integra strumentazioni e competenze in biologia, biochimica, fisica, bio-elettronica, bio-informatica e scienza dei dati per studiare agenti patogeni di origine umana, animale e vegetale e intervenire rapidamente per contrastare la diffusione di possibili nuovi focolai di malattie. Questo è l'obiettivo del progetto PRP@CERIC, finanziato con 41 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Diabete. Fand ai medici di famiglia: “Applicare la Nota 100 di Aifa”
I diabetologi denunciano la “mancata applicazione di quanto previsto in materia di compilazione del Piano Terapeutico da parte dei medici di medicina generale sul territorio sta provocando disagi ai pazienti” e invitano Fimmg e Simg a vigilare sui propri iscritti
di Redazione Sics
L’Intelligenza artificiale conquista l’Healthcare: cresce l’impiego in ricerca, diagnosi e cura
In occasione della Milano digital Week confronto tra protagonisti di design, Ai e digitale sull’impiego in sanità. Dalle app che dialogano con i pazienti, ai software che fanno interagire le strutture sanitarie, ma resta aperto il quesito sul consenso dei dati
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...