Salute 9 Novembre 2016 11:24

Scomparso Veronesi. Il testamento per i medici: «L’importante non è sapere ma cercare»

Muore Umberto Veronesi all’età di 90 anni. L’oncologo milanese viene ricordato per i suoi studi nel campo della medicina tumorale in particolare per le terapie innovative destinate al carcinoma mammario

Scomparso Veronesi. Il testamento per i medici: «L’importante non è sapere ma cercare»

È morto Umberto Veronesi. L’oncologo milanese si è spento ieri notte nella sua casa di Milano. Veronesi avrebbe compiuto 91 anni il 28 novembre, una vita dedicata alla medicina e in particolare allo studio della prevenzione e della cura del cancro. «Andate avanti, perché il mondo ha bisogno di scienza e ragione», dichiarava l’oncologo che con la sua ricerca scientifica ha fatto fare enormi passi avanti soprattutto per la terapia contro il carcinoma mammario.

«L’importante non è sapere, ma cercare. Sconfiggere l’ignoranza sia il vostro impegno primario, perché l’ignoranza non ci dà alcun diritto. Continuate a cercare fino alla fine, con la consapevolezza che non potete fare a meno del bene e della vita», ecco la testimonianza che l’oncologo lascia in eredità ai giovani medici.

Veronesi è stato il primo a proporre e teorizzare la ‘quadrantectomia’, l’intervento rivoluzionario volto a circoscrivere l’asportazione al quadrante mammellare in caso di nodulo tumorale, una terapia oncologica meno invasiva rispetto alla consueta mastectomia. Altre rivoluzioni che portano il suo contributo: dal linfonodo sentinella (una procedura che consente di conoscere, con un esame poco invasivo, se il tumore originato nel seno ha iniziato a diffondersi), la tecnica salva-capezzolo ‘nipple sparing’ e la radioterapia intra-operatoria, si annoverano tra le sue più importanti ricerche nello studio dei tumori. Veronesi è stato anche direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, socio fondatore dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), iniziatore della Fondazione che porta il suo nome e Ministro della Salute nel Governo Amato II.

Il mondo della medicina e le istituzioni politiche si stringono intorno alla moglie e ai figli dell’oncologo. «Ci ha lasciato un grande italiano – ha dichiarato il premier Renzi –  una delle figure più importanti della storia della medicina». «Addio a Umberto Veronesi. Grande scienziato, uomo di valore, ha insegnato alle donne come vincere e difendersi dal cancro», ha twittato il ministro della salute Lorenzin. «Siamo tutti profondamente colpiti da questa dolorosissima perdita. Il Professore – dichiara la Fondazione Veronesi – non aveva paura della morte, considerandola un evento naturale della vita. Da persona illuminata e fiduciosa nel futuro, ha voluto che la Fondazione continuasse a porsi grandi obiettivi da raggiungere».

Articoli correlati
Medicina senza sangue: perché oggi molti la scelgono
Negli anni ’80 era la tecnica utilizzata per curare i Testimoni di Geova, oggi è in aumento in diverse parti del mondo perché costa meno e comporta meno rischi di infezione
Tempo di iscrizioni universitarie, per i figli dei medici Enpam 30mila euro di sussidio
Il bando prevede, per chi rientra nei requisiti, una borsa di studio di 5mila euro l’anno per le spese nei collegi di merito. Priorità agli iscritti in Medicina e Odontoiatria
Abolire il numero chiuso a Medicina, lo chiede il sottosegretario Costa
Secondo Costa il numero chiuso a Medicina non è meritocratico e chiede alla ministra Messa di trovare una soluzione con "verifica di obbiettivi di rendimento"
San Raffaele, primi test di Medicina e Prof. sanitarie a Milano e Roma. Le impressioni dei ragazzi
60 quiz di logica, comprensione del testo in inglese, biologia, chimica, fisica e matematica da risolvere in 60 minuti. Il nuovo corso dei test di medicina è partito in salita per gli studenti. Nessuna irregolarità denunciata e tanta determinazione. Presenti i consulenti legali di Consulcesi che ogni anno aiutano con i ricorsi 18 mila studenti ad immatricolarsi
di Federica Bosco e Gloria Frezza
Michele, studente di Medicina rientrato dall’Ucraina: «Sotto shock dopo le prime bombe, dicevano “tutto tranquillo”»
Michele Ritucci, infermiere italo-britannico, era a Dnipro per studiare medicina. È rientrato due settimane prima del conflitto solo grazie all’insistenza dei genitori. «Sono in contatto con gli studenti in Ucraina, hanno paura ma non hanno intenzione di piegarsi»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...