Salute 26 Luglio 2018 09:36

Salute nelle città, Troncarelli (Welfare Lazio): «Occorre migliorare stili di vita: presto legge su invecchiamento attivo»

Nel 2050 sette persone su dieci vivranno in contesto urbano con aumento delle malattie non trasmissibili, a partire dal diabete. «Salute non è solo assenza di malattia. Bisogna lavorare per far sì che lo sport sia alla portata di tutti»

Salute nelle città, Troncarelli (Welfare Lazio): «Occorre migliorare stili di vita: presto legge su invecchiamento attivo»

Cento anni fa solo due persone su dieci della popolazione mondiale vivevano nelle aree urbane. Nel XX secolo il rapporto si è ribaltato e oggi la tendenza sembra rafforzarsi: nel 2050 ben sette persone su dieci vivranno in contesti urbani. Un cambiamento epocale destinato ad incidere fortemente sugli stili di vita delle persone e anche sullo stato di salute dei cittadini con l’aumento di patologie non trasmissibili come diabete, cancro, disturbi respiratori e cardiovascolari. Il tema è stato affrontato nel terzo Health City Forum che si è svolto a Roma dove politici, medici, sportivi e professori si sono confrontati in un dibattito che ha visto un focus particolare sul diabete, definito ormai una vera e propria “pandemia mondiale”. L’incidenza dell’urbanizzazione sulla salute della popolazione mondiale è ormai un dato di fatto: l’inattività fisica causa 3,2 milioni di morti ogni anno, l’ipertensione 0,4 milioni, l’obesità è responsabile di 4,4 milioni di morti e l’inquinamento di 3,7 milioni. «È necessario che le istituzioni a tutti i livelli mettano in campo tutte le risorse finanziarie possibili affinché venga migliorato lo stile di vita quotidiano di ogni singolo cittadino», spiega a Sanità Informazione l’assessore al Welfare della Regione Lazio Alessandra Troncarelli.

LEGGI ANCHE: BOLOGNA, TRE PREMI NOBEL AL 3,2 MILIONI DI MORTI ALL’ANNO PER INATTIVITÀ FISICA, 0,4 PER IPERTENSIONE, 4,4 PER OBESITÀ. ECCO I NUMERI DELL’URBANIZZAZIONE

Assessore, oggi si consegnano dei premi importanti, si parla di lotta al diabete e in generale di benessere nelle città, un tema che con il welfare ha molto a che fare. Quali sono le vostre iniziative in materia?

«Finalmente si parla di salute e non è un concetto ascrivibile soltanto all’assenza di malattia ma appunto dev’essere valorizzato a 360 gradi. È necessario che le istituzioni a tutti i livelli mettano in campo tutte le risorse finanziarie possibili affinché venga migliorato lo stile di vita quotidiano di ogni singolo cittadino. Purtroppo sono stili di vita frenetici, quindi bisogna cercare di aiutare il più possibile a rendere più facile l’accesso nelle nostre città anche creando dei percorsi alternativi rispetto alla vita sedentaria che oggi è invece quella che predomina».

Abbiamo visto che la città metropolitana di Roma ha il numero più elevato di malati di diabete d’Italia, una malattia che si può tenere a bada con corretti stili di vita. Ma sappiamo che a Roma fare sport non sempre è alla portata di tutti. Cosa può fare la politica?

«È vero, fare sport non è alla portata di tutti. E penso soprattutto a chi ha un handicap. Quindi è importante in primis eliminare le barriere architettoniche e rendere fruibili tutti i percorsi a cui una persona normodotata può accedere. Poi serve educazione sanitaria tra i giovani, quindi introdurre durante la formazione scolastica un corso che possa educarli fin da subito a mantenersi attivi perché anche il giovane in una fase di studio vive una vita sedentaria. Creare delle attività alternative allo studio ma che comunque lo aiutino nella sua crescita formativa. E poi anche gli anziani, perché anche loro, per quanto si possa parlare di terza età, hanno bisogno di attività motoria e una proposta che mi auguro di portare a termine durante il mandato è proprio quella della legge sull’invecchiamento attivo in cui la prevenzione è la chiave di tutto».

LEGGI ANCHE: DISABILITÀ, PILATI (CTO ALESINI): «LE BARRIERE ARCHITETTONICHE NEGLI OSPEDALI CREANO UNA FRATTURA NEL RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE»

 

SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK <— CLICCA QUI

 

Articoli correlati
L’olio evo contrasta diabete, ipertensione e sindrome metabolica
L'olio extravergine di oliva (Evo) gioca un ruolo chiave nel contrastare l'insorgenza delle patologie cronico-degenerative non trasmissibili come il diabete mellito, l'ipertensione arteriosa, la sindrome metabolica, i tumori, le malattie a carico del sistema nervoso e la malattia renale cronica. Lo confermano le ricerche condotte e in corso all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata
di V.A.
Fondazione AIRC: con Le Arance della Salute, una mobilitazione collettiva contro il cancro
L’anno di Fondazione AIRC inizia con una nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi che invita ad agire concretamente per fare la differenza, per se stessi e per gli altri, attraverso l’adozione di sane abitudini e il sostegno alla ricerca
Diabete di tipo 2: remissione possibile con stile di vita sano, benefici anche per cuore e reni
Il diabete di tipo 2 può essere "curato" perdendo peso e, in generale, adottando uno stile di vita sano, riducendo significativamente il rischio di malattie cardiovascolari e renali. Queste sono le conclusioni di uno studio dell’Associazione europea per lo studio del diabete (EASD), pubblicato sulla rivista Diabetologia
Diabete di tipo 1, se compare in bimbi under 10 ruba 16 anni di vita
L'Italia è il primo paese al mondo ad aver istituito uno screening del diabete di tipo 1 che come prima e importante conseguenza positiva consentirà di prevenire la chetoacidosi. Oggi infatti il 40% delle diagnosi di diabete di tipo 1 avviene in ritardo a seguito di un esordio drammatico, Senza contare che, quando la malattia ha un esordio precoce, prima dei 10 anni di età, si possono arrivare a perdere ben 16 anni di aspettativa di vita. Questi sono i messaggi lanciati da Valentino Cherubini, presidente della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp) che lancia un appello in occasione della Giornata Mondiale del Diabete che si celebra domani
di V.A.
Tumori: via a “Dance For Oncology”, corsi di ballo gratuiti studiati per i pazienti
Per la prima volta in Europa si lancia un’iniziativa gratuita in tutta la Penisola. È promossa dalla neonata associazione D4O e ideata da Caroline Smith. Sono offerti corsi di danza gratuiti e appositamente studiati per i pazienti. Hanno aderito 15 scuole (altre 35 inizieranno a gennaio) e 20 centri oncologici e associazioni
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...