Salute 7 Marzo 2019 17:24

«Rinascere medico in Senegal», docufilm e corso ECM sulla missione di Emergenza Sorrisi e Consulcesi Onlus

Il documentario “Sulla strada giusta” è dedicato alla missione chirurgica di Emergenza Sorrisi, la Onlus che aiuta i bambini affetti da gravi malformazioni del volto. Il provider Sanità In-Formazione, che ha contribuito alla realizzazione, trarrà da questa missione un corso di formazione affinché anche altri medici possano sia imparare da questa esperienza che essere incentivati a fare anche loro questo tipo di esperienza. Al via la campagna social #sullastradagiusta con le testimonianze dei medici volontari

«Rinascere medico in Senegal», docufilm e corso ECM sulla missione di Emergenza Sorrisi e Consulcesi Onlus

Il viaggio in Senegal di un medico italiano alla sua prima missione umanitaria: è la storia di Claudio Maestrini, giovane chirurgo plastico, raccontata dal docu-film “Sulla strada giusta” dedicato alla missione chirurgica di Emergenza Sorrisi, la Onlus che aiuta i bambini affetti da gravi malformazioni del volto. Il documentario, diretto da Augusto Natale, è nato con la collaborazione del provider ECM 2506 Sanità in-Formazione e il sostegno di Consulcesi Onlus, organizzazione frutto dell’impegno sociale del Gruppo Consulcesi.

Oggi la presentazione alla Sala Zuccari del Senato durante l’evento “Come aiutarli nel loro Paese: ‘E ne ebbe compassione’”: il docu-film è parte integrante della campagna di sensibilizzazione portata avanti da Consulcesi Onlus anche sui social network, attraverso l’hashtag #sullastradagiusta, grazie alle video-testimonianze dei medici volontari che hanno partecipato alla missione in Senegal per fornire consigli e motivazioni a chi volesse vivere un’esperienza analoga.

«Siamo molto contenti di sostenere quest’anno Emergenza Sorrisi – spiega Simone Colombati, Consulcesi Onlus – perché queste missioni colgono appieno il valore dei progetti che sostiene Consulcesi Onlus che non vogliono essere interventi fini a se stessi ma vogliono costituire anche un trasferimento di know how a medici e colleghi. Questo progetto ci piace perché in ogni missione poi si cerca di mettere su un centro specializzato per intervenire ed aiutare quindi i medici a essere autonomi. C’è da dire che sicuramente i medici che intervengono su queste missioni sono già altamente specializzati. Ma sono missioni formative in ogni caso perché aumentano l’esperienza: vedremo in un docufilm che è stato realizzato per questa iniziativa che l’età del medico che intraprende questo viaggio è giovane, ma lui è specializzato. Si formano sicuramente anche dal punto di vista etico, morale e dell’esperienza umana che fanno».

«Ringraziamo il provider Sanità In-Formazione  – continua Colombati – che ha realizzato insieme a Emergenza Sorrisi questo docufilm e trarrà anche da questa missione e dall’esperienza dei medici di Esperienza Sorrisi un corso di formazione affinché anche altri medici possano sia imparare da questa esperienza che essere incentivati a fare anche loro questo tipo di esperienza. Come dicevo prima questo è uno degli interventi che coglie appieno i valori di Consulcesi onlus ma abbiamo già tanti altri interventi già realizzati e in programma per il prossimo anno. Stiamo per esempio per aprire il terzo centro di dialisi ad Asmara e stiamo sostenendo il progetto Sanità di Frontiera. La settimana prossima ci sarà la presentazione di un altro corso di formazione che insieme a FNOMCEO sarà erogato a tutti i medici italiani sulla prima e seconda accoglienza e tanti altri progetti inclusi progetti di ricerca con il Bambin Gesù e tanti altri interventi in Italia e all’estero».

«Questo è il progetto che dura ormai da più di dieci anni per supportare i medici locali e per fare formazione – sottolinea Il Presidente di Emergenza Sorrisi Fabio Massimo Abenavoli – Il docufilm che abbiamo realizzato insieme a Consulcesi racchiude questi dieci anni di attività, dalla formazione al supporto e alla trasformazione dei medici italiani che partecipano a queste missioni. Da m con la lettere minuscola, diventa una “M” con la lettera maiuscola, diventano dei medici veri poi disponibili nei confronti dei pazienti in Italia in modo completamente diverso».

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