Salute 17 Gennaio 2019 13:54

Ricerca: la nutrizione clinica previene molte malattie e aumenta l’efficacia delle terapie. Ma pochi lo sanno

Il professore di medicina Traslazionale e di Precisione Alessandro Laviano: «Gli studi sulla nutrizione clinica sono epidemiologici e per questo poco considerati. I trial clinici costerebbero decine di milioni di euro e le risorse non ci sono»

di Isabella Faggiano
Ricerca: la nutrizione clinica previene molte malattie e aumenta l’efficacia delle terapie. Ma pochi lo sanno

«Se tutti i pazienti con tumore del colon allo stadio tre seguissero una dieta prevalentemente mediterranea la mortalità potrebbe essere ridotta del 38%». È Alessandro Laviano, professore associato al dipartimento di medicina Traslazionale e di Precisione dell’università Sapienza di Roma, membro del team di ricerca internazionale coordinato da Valter Longo ideatore della dieta cosiddetta “mima digiuno” (GUARDA L’INTERVISTA A VALTER LONGO DI SANITA’ INFORMAZIONE), ad esporre le conclusioni di un recente studio epidemiologico dagli straordinari risultati.

Eppure, queste evidenze, come altre ottenute in ambito nutrizionale, non sempre trovano una reale applicazione terapeutica: «Spesso – ha commentato Laviano – esiste un divario tra le evidenze scientifiche raggiunte e quelle che poi vengono concretamente considerate durante il percorso di cura di un paziente». Un gap riscontrabile in molti ambiti, compresa la branca della nutrizione clinica. «Diversi studi – ha spiegato lo specialista – hanno dimostrato sia il ruolo della nutrizione per la prevenzione di molte malattie, che la sua capacità di aiutare i pazienti ad ottenere una maggiore efficacia dai trattamenti a cui si sottopongono e ad accelerare i tempi di recupero».

Tutti risultati sorprendenti, ma scarsamente considerati.  «Le motivazioni che ne ostacolano l’applicazione – ha precisato il professore – sono molteplici. Il primo motivo è di natura culturale: dedichiamo poco tempo ad aggiornarci sulla letteratura scientifica. Il secondo è da ricercare nella modalità in cui vengono condotte le ricerche in materia di nutrizione clinica. Nella maggior parte dei casi si tratta di studi epidemiologici e non clinici. Uno studio epidemiologico, per quanto condotto su un universo di riferimento ampio – ha specificato Laviano – non avrà mai la stessa forza di uno studio prospettico, randomizzato e  controllato. I trial clinici, – come ad esempio quelli farmacologici – costerebbero decine di milioni di euro, risorse difficilmente ottenibili in campo nutrizionale».

LEGGI ANCHE: NUTRENDO. ROSSI FANELLI (SINUC): «MOLTI PAZIENTI SOPRAVVIVONO GRAZIE ALLA NUTRIZIONE CLINICA. È UNA BRANCA IMPORTANTE DELLA MEDICINA»

Ostacoli che per il professore Laviano potrebbero essere superati focalizzando la ricerca verso  parametri diversi da quelli che attualmente sono presi in considerazione, capaci di dimostrare la vera “forza” di uno studio in materia di nutrizione clinica. «I Patient reported outcomes (i risultati riferiti al paziente, ndr) dovrebbero diventare il fulcro delle nostre ricerche – ha commentato il professore associato al dipartimento di medicina Traslazionale e di Precisione -. Grazie alla nutrizione clinica è possibile migliorare la qualità della vita, diminuire il numero di ricoveri e aumentare l’efficacia delle terapie. Numerosi dati dimostrano come la nutrizione, pur non curando malattie già presenti, sia in grado di rendere i trattamenti molto più efficaci. Un risulto capace, già da solo, di produrre un duplice impatto positivo: da un lato pazienti più in salute e, dall’altro – ha concluso Laviano – meno spese per il Sistema Sanitario Nazionale che, laddove è evitabile,  non dovrà fare ulteriori investimenti in trattamenti lunghi o ripetuti ».

Articoli correlati
Lecce capitale della nutrizione clinica per il Congresso Nazionale SINuC
Il 5° Congresso Nazionale della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo si svolgerà a Lecce dal 27 al 29 settembre prossimi
Nutrizione clinica, un paziente oncologico su cinque muore per carenze alimentari
Dal corso di formazione di Nutrizione Medica – Unione Italiana Food emerge che il 75% dei pazienti neoplastici è malnutrito al momento della diagnosi
La nutrizione clinica nelle terapie intensive Covid. Intervista a Pietro Vecchiarelli (Siaarti)
Il rianimatore: «In terapia intensiva il paziente perde la sua massa magra. Superata la fase critica della malattia seguire un programma di nutrizione clinica sarà fondamentale per “ricostruire” la propria forma fisica»
di Isabella Faggiano
Roma, nasce Commissione OMCeO su ruoli e competenze in ambito nutrizionale
«Il medico è l'unico formato per valutare la complessità di un quadro clinico-nutrizionale, individuare forme di patologia sub-cliniche ed evitare che la prescrizione di un regime nutrizionale peggiori una condizione esistente come disturbi epatici, renali, oncologici» sottolinea Maurizio Muscaritoli, Presidente SINuC
Malnutrizione, Molfino (Sinuc): «Percorsi nutrizionali nelle Asl per aiutare a combattere cancro e altre patologie»
Al Congresso della Società italiana di Nutrizione clinica è stata ribadita l’importanza di combattere la malnutrizione: «Essere malnutrito significa avere meno chance di risposta a molte terapie in particolare in campo oncologico: i dati sono ormai molto solidi» sottolinea Alessio Molfino, docente di Medicina interna de La Sapienza
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...