Salute 23 Gennaio 2015 16:39

Rapporto OCSE: l’assistenza sanitaria migliora ma… si può fare di più

Punti di forza la qualità delle cure e la bassa mortalità. La crisi economica però taglia ancora le gambe e accentua il divario tra le Regioni


L’OCSE mette al setaccio il Servizio Sanitario Nazionale italiano e indica la strada da seguire per migliorarlo attraverso la “Revisione sulla qualità dell’assistenza sanitaria in Italia”. Uno studio realizzato dalla Divisione Salute in collaborazione con Age.Na.S e Ministero della Salute.

Secondo I’OCSE, l’Italia si trova ad affrontare due sfide principali: la prima è quella di “garantire che gli sforzi che si stanno compiendo per contenere la spesa in campo sanitario non vadano a intaccare la qualità quale principio fondamentale di governance”; la seconda, invece, è quella di “sostenere le Regioni e Province Autonome che hanno infrastrutture più deboli”.

Tra gli aspetti positivi sottolineati dall’OCSE nella revisione ci sono: gli indicatori di esito, qualità ed efficienza del sistema sanitario italiano; l’aspettativa di vita, che è la quinta più alta tra i Paesi OCSE; i tassi di ricovero per asma, malattie polmonari croniche e diabete (che rappresentano indicatori di qualità delle cure primarie), tra i migliori nell’OCSE, mentre quelli di mortalità a seguito di ictus o infarto (indicatori di qualità dell’assistenza ospedaliera) sono ben al di sotto della media. II sistema delle cure primarie ha inoltre tradizionalmente fornito un’assistenza primaria di alta qualità a costi contenuti, mentre l’Italia ha fatto un passo importante verso il maggiore coordinamento e l’integrazione dell’assistenza con la Legge Balduzzi (n. 189/2012), che incoraggia la creazione di reti di assistenza territoriale. Il personale sanitario nel complesso offre, in conclusione, un’assistenza di alta qualità.

Non mancano però le criticità: secondo l’OCSE il “miglioramento della qualità e la riorganizzazione del sistema hanno assunto un ruolo secondario” quando la crisi economica ha iniziato a colpire. Il risanamento delle finanze è divenuto “priorità assoluta, nonostante I bisogni in fatto di salute evolvano rapidamente”. L’Italia deve infatti confrontarsi con un “crescente invecchiamento della popolazione ed un aumentato carico delle patologie croniche”. Secondo I’OCSE, inoltre, le riforme costituzionali del 2001 hanno “contribuito a creare 21 sistemi sanitari regionali con differenze notevoli sia per quanto riguarda l’assistenza che gli esiti”.

L’infrastruttura informativa è insufficientemente sfruttata a causa di una debole capacità di collegamento dei dati ed un uso limitato della cartella clinica elettronica/fascicolo sanitario elettronico.  In generale in Italia le buone intenzioni di policy non sono accompagnate da meccanismi adeguati che ne assicurino l’implementazione.

 

 

Articoli correlati
Diabete. Fand ai medici di famiglia: “Applicare la Nota 100 di Aifa”
I diabetologi denunciano la “mancata applicazione di quanto previsto in materia di compilazione del Piano Terapeutico da parte dei medici di medicina generale sul territorio sta provocando disagi ai pazienti” e invitano Fimmg e Simg a vigilare sui propri iscritti
di Redazione Sics
L’Intelligenza artificiale conquista l’Healthcare: cresce l’impiego in ricerca, diagnosi e cura
In occasione della Milano digital Week confronto tra protagonisti di design, Ai e digitale sull’impiego in sanità. Dalle app che dialogano con i pazienti, ai software che fanno interagire le strutture sanitarie, ma resta aperto il quesito sul consenso dei dati
Scandalo ginnastica ritmica. L’esperto: «La dieta degli atleti sia elaborata insieme al nutrizionista»
A parlare è il dott. Emilio Buono, nutrizionista sportivo di campioni d’élite e formatore professionale. Dal 1° novembre online il nuovo corso Consulcesi sul tema della nutrizione nello sport
Scandalo ginnastica ritmica, il monito dei medici: «Non sottovalutare i rischi della triade dell’atleta»
Gli specialisti di Medicina dello sport dell'Auxologico Irccs invitano genitori e tecnici a non sottovalutare magrezza, amenorrea e osteoporosi che possono creare danni immediati e a lungo termine oltre ai traumi psicologici che possono provocare anoressia e bulimia
Malaria in Africa: perché la maggior parte dei paesi non l’ha ancora sconfitta?
La malaria rimane una delle malattie parassitarie più devastanti che colpiscono gli esseri umani. Nel 2020 si sono registrati circa 241 milioni di casi e 672.000 decessi
di Stefano Piazza
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...