Salute 21 Maggio 2019 09:00

Psicologia dei no vax, un questionario per capire perché non si vaccinano e valutare come affrontarli

Il professor Robert Bohm (Università di Aquisgrana): «Presto l’OMS lo utilizzerà per comprendere i diversi tassi di vaccinazione nel mondo. In Italia vince la disinformazione. Per combatterla bisogna ridurre l’influenza dei no vax sul resto della popolazione»

Psicologia dei no vax, un questionario per capire perché non si vaccinano e valutare come affrontarli

Risultati immagini per robert bohmI no vax non sono tutti uguali. Oltre agli scettici e ai malinformati, ci sono i pigri, gli egoisti e gli smemorati. E per poter intervenire in modo efficace e far loro cambiare idea, è necessario capire a quale gruppo appartengano. Perlomeno ne è convinto Robert Bohm, professore di analisi decisionale presso l’università di Aquisgrana, che al Festival della Scienza Medica di Bologna ha raccontato dei suoi esperimenti di psicologia cognitiva con cui tenta di comprendere i meccanismi che influenzano la ricezione dell’informazione scientifica, temi vaccinali inclusi.

LEGGI ANCHE: EPIDEMIA MORBILLO A NEW YORK, PARLA IL DIRETTORE DELL’ISTITUTO USA MALATTIE INFETTIVE: «NO AD ESENZIONE VACCINI PER RAGIONI ‘FILOSOFICHE’»

«Abbiamo elaborato un modello teorico che riassume le cinque principali ragioni per cui le persone non si vaccinano – spiega Bohm ai nostri microfoni -. Nel primo gruppo rientrano coloro che non credono alla sicurezza dei vaccini perché si fidano di coloro che dicono di non vaccinarsi; nel secondo ci sono i no vax che non ritengono pericolose le malattie contro cui ci si vaccina; poi c’è chi, banalmente, si dimentica di vaccinarsi o ritiene troppo impegnativo farlo; la quarta ragione è la mancata conoscenza dei benefici sociali che i vaccini portano a tutta la collettività e, infine, c’è chi, giustamente, vuole informarsi per prendere una decisione consapevole ma si affida a fonti non scientifiche».

Per individuare la predominanza di un gruppo o l’altro in un determinato Paese, Bohm ha redatto un questionario utilizzato per studiare la composizione dei no vax in Germania e negli Stati Uniti. La versione breve consiste in sole cinque domande, è stato già tradotto in più di 20 lingue e l’Organizzazione Mondiale della Sanità potrebbe, in un prossimo futuro, utilizzarlo per comprendere perché i tassi di vaccinazione, in alcune parti del mondo, sono così bassi. «Solo conoscendo le ragioni dei no vax – aggiunge il professore tedesco – è possibile stabilire la modalità più adatta con cui intervenire e intraprendere politiche vaccinali efficaci. Altrimenti, spesso sono una perdita di tempo e di soldi».

«Le grandi differenze tra i Paesi possono essere spiegati in diversi modi – ribadisce Bohm -. Ad esempio, in alcune aree le credenze religiose o ideologiche possono coprire un ruolo molto importante, ma in Germania giocano una parte molto minoritaria».

LEGGI ANCHE: GIAPPONE, EMERGENZA MORBILLO PER COLPA DI RELIGIONE NO VAX

E in Italia? Quale gruppo predomina? «C’è stata molta disinformazione – risponde Robert Bohm – e la paura nei confronti dei vaccini è stata cavalcata da alcuni no vax particolarmente attivi». Per poterli contrastare, allora, secondo Bohm è necessario «ridurre l’impatto che hanno sul resto della popolazione». E parte della colpa ricade anche sul mondo della comunicazione: «Spesso i giornalisti costruiscono il dibattito cercando un equilibrio tra favorevoli e contrari. Ma quando si parla di scienza, questo equilibrio non ha senso. Dovrebbero essere interpellate molte più persone a favore dei vaccini e meno contro. Non dico di censurarli, ma bisogna spiegare chiaramente alla popolazione da quale parte stanno le prove scientifiche. In questo modo si aiuta il lettore o lo spettatore a pesare in modo diverso le informazioni che riceve, e l’influenza dei no vax sarà sicuramente inferiore».

Articoli correlati
Dagli igienisti della SItI una Guida alle buone pratiche vaccinali
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha presentato il documento "Guida alle buone pratiche vaccinali", con l'obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale
di V.A.
Il Nobel per la Medicina ai «genitori» dei vaccini a mRNA contro il Covid e non solo
Drew Weissman, 64 anni, e Katalin Karikò, 68 anni, sono i due nuovi vincitori del Nobel per la Medicina 2023. I due scienziati hanno sviluppato la tecnologia che ha permesso, nel giro di pochissimi mesi, di sviluppare i vaccini anti-Covid a mRNA, che hanno salvato milioni di vite umane nel mondo
Covid: alta adesione degli over 60 ai vaccini ridurrebbe fino al 32% i ricoveri, le raccomandazioni nel Calendario per la Vita
Il board del Calendario per la Vita, costituito da diverse società scientifiche, ha redatto delle raccomandazioni per la campagna di vaccinazione anti-Covid per l’autunno-inverno 2023
di V.A.
Covid: pericolo scampato? Non per i pazienti fragili: l’appello di AIP OdV
Le infezioni da Sars-CoV-2, così come le altre malattie virali, rimangono un elemento di allerta. In Italia, infatti, si contano ancora circa 30 morti al giorno per infezioni Sars-CoV-2, molti dei quali fanno parte dei cosiddetti «pazienti fragili» (sono 1 su 5 in Italia)
I vaccini anti-Covid hanno salvato oltre 1 milione di vite in Europa
I vaccini contro Covid-19 hanno salvato almeno 1.004.927 vite in Europa, tra dicembre 2020 e marzo 2023. Lo ha stimato una nuova ricerca presentata al Congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive (ECCMID) in corso a Copenaghen, in Danimarca. La stragrande maggioranza delle vite salvate, il 96%, erano individui di 60 anni d'età o più
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità: un’epidemia con 800 milioni di malati

Presentate le iniziative italiane della World Obesity Day che ricorre il 4 marzo. Nel nostro Paese le persone con obesità sono l’11,4 per cento della popolazione e oltre 21 milioni di ita...
di I.F.