Salute 5 Dicembre 2018 18:53

Liste d’attesa, Piano del Governo trasmesso alle Regioni. Grillo: «Fondi triplicati in manovra. Mai stanziate in passato risorse su questo»

Il provvedimento prevede la digitalizzazione delle agende di prenotazione e l’uso delle classi di priorità per visite e ricoveri. «È un primo passo concreto verso un cambiamento reale. La sanità del Paese deve ritornare in cima alle priorità dell’agenda politica», sottolinea la titolare della Salute

Sulle liste d’attesa, uno dei problemi più spinosi e più sentiti dai cittadini, la svolta sembra essere dietro l’angolo. Oggi il Ministro della Salute Giulia Grillo ha annunciato di aver trasmesso alle Regioni il nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa, un provvedimento atteso da 10 anni e una delle priorità del Ministro fin dal suo insediamento.

In contemporanea, con un emendamento alla legge di Bilancio presentato dal Movimento Cinque Stelle, sono stati triplicati per il 2019 i fondi già previsti per ridurre le liste d’attesa e raddoppiati quelli per i successivi due anni. In totale, quindi, 150 milioni nel 2019, 100 nel 2020 e 100 nel 2021, risorse che serviranno a digitalizzare e a rendere trasparenti le liste d’attesa.

LEGGI ANCHE: LISTE D’ATTESA, ACETI (CITTADINANZATTIVA): PRIMA VOCE DI SEGNALAZIONE PER MALCONTENTO DEI CITTADINI. ECCO COSA CAMBIA CON PIANO NAZIONALE

«Non erano mai state stanziate risorse dedicate specificatamente alle liste d’attese – sottolinea il Ministro della Salute – Noi lo stiamo facendo. A Sud e a Nord, le regole saranno uguali per tutti, questo servirà a ridurre le diseguaglianze. È un primo passo concreto verso un cambiamento reale. La sanità del Paese deve ritornare in cima alle priorità dell’agenda politica».

Nella nota si sottolinea che l’Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa del ministero della Salute «sarà la cabina di regia che assicurerà ai cittadini un monitoraggio effettivo sui servizi sanitari e quindi sull’applicazione concreta del diritto alla salute, ma sarà anche uno stimolo per le Regioni. Le aziende sanitarie dovranno competere per offrire i servizi migliori, attivando un circolo virtuoso con ricadute positive sulle persone, ma anche sui lavoratori del Ssn, che devono sentirsi maggiormente valorizzati».

I direttori generali delle aziende sanitarie saranno valutati anche in base al raggiungimento degli obiettivi di salute connessi agli adempimenti dei Lea: questo significa che chi non mette l’efficienza delle liste d’attesa al primo posto del suo mandato, potrà essere rimosso dall’incarico.

 

IL NUOVO PIANO NAZIONALE SULLE LISTE D’ATTESA 

Il nuovo Piano ha come obiettivo quello di garantire un appropriato, equo e tempestivo accesso dei cittadini ai servizi sanitari. Entro 60 giorni dalla stipula dell’Intesa, le Regioni dovranno recepire la presente Intesa e adottare il loro Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa (Prgla). Successivamente, entro 60 giorni dall’adozione del Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa (Prgla), le Aziende Sanitarie dovranno adottare un nuovo Programma Attuativo Aziendale o aggiornare quello in uso, in coerenza con quanto definito in ambito regionale e provvedere all’invio dello stesso alla Regione che provvederà al monitoraggio delle iniziative e degli interventi attuati.

Tra le misure previste, si sottolinea che nelle procedure di prescrizione e prenotazione sarà obbligatorio l’uso dell’indicazione di prima visita/prestazione diagnostica o degli accessi successivi, del quesito diagnostico, delle classi di priorità che saranno quattro: U (urgente): da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore; B (Breve), da eseguire entro 10 giorni; D (Differibile) da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici, P (Programmata) da eseguire entro 120 giorni.

RICOVERI

Anche per i ricoveri è previsto un sistema basato sulle classi di priorità. La classe A prevede un ricovero entro 30 giorni per i casi clinici che potenzialmente possono aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti, o comunque da recare grave pregiudizio alla prognosi, la classe B il ricovero entro 60 giorni, la classe C il ricovero entro 180 giorni e la classe D il ricovero senza attesa massima definita per i casi clinici che non causano alcun dolore, disfunzione o disabilità. Questi casi devono comunque essere effettuati almeno entro 12 mesi.

INTRAMOENIA E AGENDE DIGITALI

L’intramoenia, il regime libero professionale, sarà uno strumento «eccezionale nel governo delle liste d’attesa ed il contenimento dei tempi d’attesa».

Infine è prevista la gestione trasparente e la totale visibilità delle Agende di prenotazione delle strutture pubbliche e private accreditate, nonché quelle dell’attività istituzionale e della libera professione intramuraria, da parte dei sistemi informativi aziendali e regionali.

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Fiaso: Covid ancora in calo, ma preoccupa l’influenza
Si conferma in calo l’indice dei ricoveri Covid. La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. Secondo l'ultima rilevazione Fiaso i virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore sugli ospedali
di V.A.
Schillaci: da esami inappropriati alle pensione dei medici, “il sistema sanitario va ammodernato”
Esami e visite inappropriate, la "gobba" pensionistica, il ricorso a strutture private convenzionate e, in generale, la necessità di ammodernare il sistema sanitario nazionale. Sono questi i temi affrontati da Orazio Schillaci, ministro della Salute, in un'intervista a 24 Mattino su Radio 24
Sanità italiana divisa a metà: 29 milioni di italiani in difficoltà con le cure
La sanità italiana sempre più divisa in due con ben 29 milioni di italiani che potrebbero avere serie difficoltà. Le performance sanitarie per il 2023 vedono infatti otto tra Regioni e Province autonome promosse, sette rimandate e sei bocciate. Sono i risultato del rapporto «Le performance regionali» del Crea Sanità, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato oggi a Roma
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...