Salute 18 Dicembre 2019 08:40

Il Buon Natale “spaziale” dell’astronauta Parmitano ai piccoli pazienti dell’ospedale Bambino Gesù

I bambini riuniti in ludoteca, entusiasti per l’avvenimento, hanno posto al Comandante della Missione spaziale una tempesta di domande per cercare di capire com’è la vita degli astronauti

Il Buon Natale “spaziale” dell’astronauta Parmitano ai piccoli pazienti dell’ospedale Bambino Gesù

“Da grande voglio fare l’astronauta, ma ho anche altre opzioni!”. Letizia è piccola, ma ha le idee chiare sul suo futuro. Ora lo sa anche l’astronauta Luca Parmitano che ha voluto regale un momento speciale ai piccoli pazienti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù con un video-collegamento dalla stazione spaziale internazionale.

I bambini riuniti in ludoteca, entusiasti per l’avvenimento, hanno posto al Comandante della Missione spaziale una tempesta di domande per cercare di capire com’è la vita degli astronauti. “Babbo Natale viene anche da voi a portare i regali? Quando non lavorate, cosa fate? Com’è la terra da lassù? Hai visto gli alieni? Qual è la cosa più bella della tua giornata? Come sono le stelle cadenti viste da lassù”. Nei 30 minuti di videochiamata organizzata dall’Agenzia Spaziale Europea, Parmitano ha risposto ad ogni quesito mostrando tanti dettagli della Stazione orbitante, compresa una splendida vista della Terra, attraverso uno degli oblò.

Già in clima natalizio, i bambini hanno fatto domande su Babbo Natale e su cosa avessero chiesto gli astronauti come regalo. «Babbo Natale può arrivare ovunque, anche se non è facile raggiungerci perché viaggiamo spediti» ha detto Parmitano spostandosi, “volando”, per la stazione orbitante per mostrare gli addobbi come le calze appese e l’albero di Natale a testa in giù. «Per regalo ho chiesto di poter essere vicino alle persone a cui voglio bene – ha proseguitpo l’astronauta – e ho scoperto che se vuoi bene a una persona le sei sempre vicino».

Quindi le domande sulla vita a bordo della stazione. «La nostra attività principale e fare scienza, abbiamo diversi laboratori, oggi ad esempio ho finito di installare una struttura per riciclare l’acqua a bordo – ha spiegato Parmitano -. Quando non lavoriamo, invece, scattiamo molte foto alla Terra, che è sempre meravigliosa, facciamo videochiamate, come questa, ai nostri famigliare e amici. Facciamo anche attività fisica. Comandare una Stazione spaziale è una grande responsabilità. C’è tanto da fare. Fortunatamente ho dei compagni eccezionali».

LEGGI: MORTALITÀ NEONATALE, 40% PIÙ ALTA NEL SUD. A RISCHIO ANCHE MINORI FIGLI DI STRANIERI

Prima di chiudere il collegamento, è stato Parmitano a chiedere ai bambini se qualcuno di loro volesse fare l’astronauta. A Letizia che ha alzato la mano, precisando però di star valutando anche altre opzioni, il comandante della missione ha risposto in questo modo: «La mia collega Samantha Cristoforetti è ingegnere, pilota e astronauta, quindi anche tu puoi fare tante cose e poi diventare astronauta».

Dopo aver ricevuto il ringraziamento della Presidente dell’Ospedale, Mariella Enoc, i bambini hanno mostrato a Parmitano un disegno realizzato per lui, con la richiesta di venire al Bambino Gesù una volta tornato sulla Terra. «Quando rientro e passo per Roma verrò a trovarvi» ha detto Parmitano. «Ho voluto fare questo collegamento perché vedere questi bambini e la loro resilienza è per me una vera fonte di ispirazione, mi aiuta a lavorare meglio». Quello di oggi è il secondo collegamento tra Parmitano e i pazienti del Bambino Gesù. La prima volta, il 10 luglio del 2013, fu un collegamento solo audio a cui fece seguire una visita di persona qualche mese più tardi (dicembre 2013).

Articoli correlati
Giada, donatrice di latte umano: «Contribuire al benessere dei neonati più fragili lenisce anche le proprie sofferenze»
Salvatori (neonatologo): «Al Bambino Gesù la Banca del latte umano donato (Blud), una delle 39 presenti in Italia. La struttura seleziona, raccoglie, conserva e distribuisce il latte materno, donato da mamme volontarie in maniera totalmente gratuita»
di Isabella Faggiano
Trapianti, Spada (Bambino Gesù): «Nel 2020 flessione del 10%. Ora vaccinare chi è in lista d’attesa»
Il professor Spada, responsabile della Chirurgia epato-bilio-pancreatica al Bambino Gesù, parla dell'attività di trapianti in Italia durante la pandemia e dell'importanza che ha avuto l'organizzazione per non ritardare le operazioni salvavita
Trapianti, da Biotest Italia 100mila euro per sostenere donazione di organi e tessuti ai tempi del Covid
I fondi serviranno a supportare i pazienti attraverso progetti delle associazioni della Rete trapianti. L’azienda ha poi donato il LegoWall “Be a donor. Be a hero” dell’artista Ale Giorgini, che rappresenta simbolicamente il valore della donazione, all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma
Bambino Gesù, dopo 21 giorni il 99% degli operatori sanitari vaccinati ha gli anticorpi
Positivo il bilancio del nosocomio romano. Dopo la seconda dose il 100% dei vaccinati aveva anticorpi mille volte superiori alla soglia di negatività
Bambino Gesù: primo caso di fegato diviso con macchina di perfusione epatica
Si è verificato un doppio trapianto da un unico donatore straniero. Il fegato è stato diviso con un macchinario e le tecnica di split liver
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...