Salute 19 Novembre 2019 10:53

Healthcare e tecnologia, Leogrande (Presidente AIIC): «Rendere disponibile l’innovazione in sanità»

«Le novità ci sono, il mercato e l’industria spingono in questa direzione e le soluzioni non mancano. Manca, ancora, un collegamento più diretto e concreto con le modalità con cui questa innovazione deve essere resa disponibile» così il Presidente AIIC Lorenzo Leogrande

di Cesare Buquicchio e Viviana Franzellitti

Coniugare innovazione e sostenibilità in ambito sanitario è possibile. Ne sono convinti gli studenti universitari italiani che scelgono sempre di più corsi di studio in Ingegneria Clinica, con un occhio alla cura della salute e l’altro all’uso appropriato e sicuro delle nuove tecnologie.

Di progresso, tecnologie e accessibilità in sanità si è parlato a Roma allHealthcare Summit, organizzato da 24 ORE Business School. All’evento è intervenuto anche Lorenzo Leogrande, Presidente dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (AIIC) che, ai microfoni di Sanità Informazione, ha evidenziato il ruolo dell’ingegnere clinico e analizzato il tema dell’innovazione in sanità tra luci e ombre.

Il ruolo degli ingegneri clinici è fondamentale: tra l’altro, è diventata una delle lauree che sta riscuotendo grande successo…

«Assolutamente sì; piace molto l’idea di essere ingegneri, quindi molto vicini all’innovazione, ma anche sentirsi un po’ “medici”, con le dovute differenze. Tutto ciò che ha a che fare con la cura dei pazienti, è evidentemente, un tema di grande interesse per i giovani».

Cosa manca ancora al “sistema Italia” per fare progressi ulteriori sul tema dell’innovazione?

«L’innovazione c’è, è disponibile, il mercato e l’industria stanno spingendo tantissimo e le soluzioni non mancano. Manca, dal mio punto di vista, un collegamento più diretto e concreto con le modalità con cui questa innovazione deve essere resa disponibile. Ben vengano le politiche a livello di sistema e di indirizzo, ma bisogna far sì che questa innovazione rappresenti un’esperienza di successo e sia implementata correttamente. È vero che l’innovazione pone delle nuove soluzioni ma è anche vero che le nuove tecnologie creano problemi che vanno affrontati».

Abbiamo intervistato da poco un giurista che si interrogava sulla responsabilità medica di un robot chirurgo e quindi sulla necessità di provvedere anche alle assicurazioni che coprano l’errore medico fatto da un robot. Lei cosa ne pensa?

«Assolutamente sì, è un tema che si porrà sempre di più in futuro. Oggi il robot è comandato dal chirurgo, esegue di fatto l’atto chirurgico per conto del medico. In futuro, è molto probabile che alcuni atti e alcune azioni possano essere intraprese in autonomia dal robot: la tecnologia va in quella direzione. E allora, da quel punto di vista, si apre uno scenario di natura legale che va affrontato anche per tutelare il paziente».

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
Tumori: Rai e AIRC insieme per trasformare la ricerca in cura
"La ricerca cura". E' questo lo slogan della grande maratona di Rai e Fondazione Airc che, come ogni anno, uniscono le forze per trasformare la ricerca sul cancro in cura
Sanità italiana divisa a metà: 29 milioni di italiani in difficoltà con le cure
La sanità italiana sempre più divisa in due con ben 29 milioni di italiani che potrebbero avere serie difficoltà. Le performance sanitarie per il 2023 vedono infatti otto tra Regioni e Province autonome promosse, sette rimandate e sei bocciate. Sono i risultato del rapporto «Le performance regionali» del Crea Sanità, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato oggi a Roma
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità: un’epidemia con 800 milioni di malati

Presentate le iniziative italiane della World Obesity Day che ricorre il 4 marzo. Nel nostro Paese le persone con obesità sono l’11,4 per cento della popolazione e oltre 21 milioni di ita...
di I.F.