Salute 28 Febbraio 2020 13:02

Coronavirus, disinfettanti e mascherine a peso d’oro. Il Governo contro gli sciacalli: «Basta speculazioni»

La corsa all’acquisto di beni di prima necessità e le difficoltà a trovare prodotti disponibili ha generato un’improvvisa impennata dei prezzi. Perquisizioni e sequestri in tutta Italia, ma sul web sono tantissimi i rivenditori che hanno provato a cavalcare l’onda

Coronavirus, disinfettanti e mascherine a peso d’oro. Il Governo contro gli sciacalli: «Basta speculazioni»

«Condanniamo tutte le speculazioni, soprattutto economiche, su mascherine e gel disinfettanti di sciacalli che saranno puniti duramente». Per questo è stato annunciato un nuovo decreto in Consiglio dei Ministri contenente, tra le altre, anche una serie di misure per «calmierare alcuni atteggiamenti o abusi rispetto a esigenze di mascherine e gel disinfettanti». L’obiettivo di questo provvedimento è quello di «agevolarne l’acquisto ove serva». Così il ministro degli Esteri Luigi di Maio parlando di quel che l’esecutivo è intenzionato a mettere sul tavolo per contrastare un fenomeno che nelle ultime settimane ha disturbato parecchio l’opinione pubblica. Non solo, la Guardia di Finanza si è già attivata, nell’ambito di un’inchiesta aperta alcuni giorni fa dalla Procura di Milano, in cui viene ipotizzato il reato di “manovre speculative su generi di prima necessità”. Perquisizioni e sequestri sono inoltre già in stati eseguiti in varie Regioni italiane, dove diversi soggetti commercializzavano (a prezzi esagerati) mascherine, purificatori per ambiente, integratori, copri wc ed altro.

DISINFETTANTI GEL E MASCHERINE

La carenza di determinati prodotti, in altri momenti “storici” disponibili ovunque a costi molto contenuti, ha causato un improvviso innalzamento dei prezzi. Se si tratti di un innalzamento non giustificato dalla scarsità della risorsa ma provocato dalla voglia di alcuni rivenditori di lucrare il più possibile sulle paure delle persone, lo stabilirà la magistratura. Fatto sta che la crescita dei prezzi non è stata omogenea: laddove il prodotto si trova, magari in un supermercato o in farmacia, il prezzo è lo stesso di alcuni mesi fa, quando di Coronavirus ancora non si sentiva parlare.

Ricorda qualcosa? Sembra strano (e anche un po’ grottesco) a dirlo, ma nel recente passato in Italia abbiamo vissuto un momento che, se non può essere considerato per ovvi motivi paragonabile, quanto meno ci si avvicina parecchio dal punto di vista concettuale: la vicenda Nutella Biscuits. Tutti ricordano che, nel momento in cui il nuovo biscotto della Ferrero è stato introdotto sul mercato, è andato subito a ruba. Trovarne un pacco era quasi impossibile e online spuntavano qui e lì venditori tutt’altro che seri che li rivendevano anche a tre volte il prezzo d’acquisto.

Ora, nessuno vuole paragonare un biscotto (per quanto buono possa essere) a prodotti pensati per proteggere le persone da virus anche molto aggressivi. Il principio però è lo stesso: cerchi qualcosa con urgenza e non lo trovi? Te lo vendo io ad un prezzo nettamente superiore rispetto a quello di mercato, puntando sulla tua voglia di provare il prima possibile il biscotto di cui tutti parlano o di proteggere te e i tuoi cari dal Coronavirus. È il principio del bagarinaggio.

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È proprio quello che è successo nelle ultime settimane. Sulle principali piattaforme di e-commerce (e-Bay e Amazon in primis) sono spuntati annunci di disinfettanti gel, mascherine, prodotti per l’igiene et similia a prezzi che possono apparire ingiustificati rispetto alle condizioni del mercato non solo italiano ma internazionale. In questa situazione, ovviamente, le piattaforme in questione c’entrano poco: gli annunci con prezzi gonfiati erano (e sono) di rivenditori, ovvero di soggetti che affittano lo spazio su Amazon o e-Bay per inserirci e vendere i loro prodotti. Tant’è che Amazon è dovuta intervenire cancellando i casi più estremi e invitando i seller affiliati ad abbassare i prezzi.

E difatti oggi Amazon è quasi completamente priva di annunci dai prezzi gonfiati. Ce n’è però ancora qualcuno che resiste: un venditore, ad esempio, offre quattro flaconcini di un noto disinfettante gel (per un totale di 320ml di prodotto) alla modica cifra di 90 euro. Ma consultando un sito che traccia l’andamento dei prezzi dei prodotti in vendita su Amazon in un dato lasso di tempo si può vedere come molti dei rivenditori che oggi propongono gli stessi prodotti a prezzi tutto sommato in linea con il mercato (o poco più alti) abbiano, nelle scorse settimane, alzato i prezzi per poi riabbassarli dopo l’invito di Amazon.

Dall’immagine qui sopra si può vedere come questo negozio vendeva un noto disinfettante ad un prezzo tutto sommato in linea con il mercato: 6,88 euro. Questo fino al 23 febbraio, quando, in pochi giorni, è passato prima a 20, poi a 29, fino ad arrivare ad un picco di 34,99 euro, prima di riassestarsi sui 12 euro (che è comunque circa il doppio rispetto al prezzo pre-Coronavirus). Di esempi come questo ce ne sono ovviamente anche altri, come si può vedere dall’immagine qui sotto.

Stessa storia su e-Bay. Qui, ad esempio, un flaconcino di gel igienizzante di 80ml è stato venduto a 101 euro, al termine di un’asta. Ciò che colpisce, però, non è neanche il prezzo a cui è stato comprato il prodotto, ma il fatto che se lo siano sostanzialmente contesi due acquirenti secondo una modalità molto strana.

Come si vede dall’immagine, un singolo soggetto ha rilanciato più volte la sua offerta (che fino a quel momento era la migliore, quindi senza un motivo apparente per farlo), seguito da un altro contendente che ha alzato di molto la posta, mettendo sul piatto prima 25, poi 30, poi 50, poi 100 euro nello spazio di neanche un minuto. Il prezioso flacone se lo è, alla fine, aggiudicato lui, ma per quale motivo una persona dovrebbe rilanciare più volte la sua stessa offerta, così, senza motivo, apparentemente solo per far lievitare il prezzo?

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MASCHERINE GRIFFATE

Discorso diverso per un altro fenomeno di cui si sta parlando molto in questi giorni: quello delle mascherine protettive griffate, anche queste in vendita a prezzi alti, molto alti. In questo caso si tratta di capi di lusso, tutt’altro dunque che di beni di prima necessità, e ogni azienda può stabilire autonomamente il prezzo che vuole. Fatto sta che Fendi ha lanciato diversi anni fa una mascherina in seta monogram al prezzo di 190 euro. Inutile dire che ora, con il Coronavirus che imperversa in tutto il mondo, sia andata a ruba e non sia più disponibile. Più di recente anche altre marche hanno lanciato la propria versione chic, come Marcelo Burlon (anche questa sold out) e Off-White.

 

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