Salute 21 Maggio 2019 14:57

“Apolide”, l’amicizia tra un oncologo e un migrante diventa un cortometraggio

Presentato in apertura degli Stati generali della professione medica di FNOMCeO, il cortometraggio racconta il legame di amicizia instaurato tra il dottor Gallera e Dabo, un migrante nato in Guinea

“Apolide”, l’amicizia tra un oncologo e un migrante diventa un cortometraggio

Nato da un rapporto professionale tra medico e paziente, l’amicizia tra l’oncologo pugliese, il dottor Domenico Galetta e il migrante Dabo diventa materia per il cortometraggio dall’evocativo nome “Apolide”.

Il cortometraggio, diretto da Alessandro Zizzo, racconta la doppia battaglia del giovane migrante Dabo. «Una storia che andava raccontata – spiega il regista intervenuto, insieme al medico e il paziente protagonista della vicenda, all’apertura degli Stati generali della professione medica organizzati dalla FNOMCeO a Roma – perché veramente è nata un’amicizia forte, una specie di padre. Dabo considera il dotto Galetta un secondo padre, che gli ha salvato la vita in tutti i modi».

Nato in Guinea, musulmano e laureato in Scienze politiche, Dabo si trova ad affrontare prima la traversata verso l’Europa, poi la lotta contro il cancro. «Mimmo (ndr. Domenico Galetta) è stata una persona eccezionale per me», racconta ai nostri microfoni Dabo, appena terminato di parlare davanti ad una platea di medici. «Quando tu hai un male – prosegue il ragazzo – se hai una persona che ti vuole tanto bene, questo ti aiuta a superare i limiti».

LEGGI: TUMORI, IL RISCHIO AUMENTA SE SI DISTURBA LA PROGRAMMAZIONE FETALE DEI PRIMI MILLE GIORNI DI VITA

Alla diagnosi, adenocarcinoma polmonare, sono seguite le terapie del reparto di oncologia clinica polmonare del Giovanni Paolo II di Bari. Galetta scopre che il tumore è ‘alk traslocato’, ovvero può essere curato senza chemioterapia, ma con una pillola, molto costosa, che spegne l’interruttore della proliferazione che riesce a ottenerla per lui. «Curare Dabo è stata una cosa emotivamente importante,spiega il dottor Galetta – anche se credo che in quei momenti l’emozione e la professionalità devono arrivare a un patto».

L’oncologo ha successivamente “adottato” il ragazzo venuto dal mare. Oggi Dabo, curato a carico del nostro Servizio sanitario nazionale, è mediatore culturale in Sicilia e sogna di tornare in Guinea. «Coniugare solidarietà, sensibilità e terapie moderne, perché il nostro sistema sanitario è assolutamente all’avanguardia, – conclude Galetta – in questo momento è veramente importante».

Articoli correlati
Fondazione AIRC: con Le Arance della Salute, una mobilitazione collettiva contro il cancro
L’anno di Fondazione AIRC inizia con una nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi che invita ad agire concretamente per fare la differenza, per se stessi e per gli altri, attraverso l’adozione di sane abitudini e il sostegno alla ricerca
Tumori del sangue, creato algoritmo che potrebbe migliorare diagnosi e cure
I ricercatori di Genomics England, dell'Università di Trieste e del Great Ormond Street Hospital for Children dell’NHS Foundation Trust hanno sviluppato un nuovo algoritmo per rendere più accurata l'analisi del sequenziamento completo del genoma, effettuato con tecniche di Whole Genome Sequencing (WGS) in pazienti con tumori del sangue
di V.A.
Tumori: test genomici sottoutilizzati e gravi disparità regionali, 14 punti per ridefinire gli standard
Una ricerca condotta da Cipomo con il contributo di Cergas SDA Bocconi, ha rilevato gravi disparita regionali in Italia nell'accesso e nell'organizzazione dell'oncologia di precisione
di V.A.
Tumori: nuova vita alle statine e agli antifungini, studio rivela efficacia contro le cellule malate
"Affamare" i tumori e poi colpirli "riciclando" farmaci ben noti, a basso costo, utilizzati da anni per tutt’altri scopi, in grado di arrestare la crescita delle cellule tumorali, messe a "stecchetto" con brevi cicli di digiuno. Così i farmaci che, come le statine, impediscono la sintesi di colesterolo cruciale per soddisfare il bisogno di nutrienti delle cellule tumorali, combinati a brevi cicli di digiuno, potrebbero diventare una terapia “low cost” per combattere tumori difficili come quello al pancreas, il carcinoma del colon-retto e il melanoma. Lo dimostra una ricerca appena pubblicata sulla rivista Nature Communication da un team di ricercatori dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova
di V.A.
Tumori: 60% delle strutture poco connesse al territorio. Cipomo: “Più sinergia per presa in carico del paziente”
Iperspecializzate, multidisciplinari ma ancora poco "connesse" con il territorio. È l’identikit delle strutture di oncologia medica italiane. Pur inserite all’interno di un dipartimento oncologico (67%), le strutture soffrono negli aspetti organizzativi interni e nella gestione del percorso del paziente dall’ospedale al territorio. Meno della metà (circa 40%) ha una connessione strutturata con i dipartimenti di prevenzione primaria e secondaria e con centri screening; una cartella informatizzata manca nel 66% delle strutture, ed è condivisa con il territorio solo nell’8% dei casi. Sono questi alcuni dati preliminari di un'indagine che il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo) ha presentato al congresso dell'Aiom
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...