Salute 19 Ottobre 2019 09:30

Antibiotico-resistenza, 700mila decessi l’anno. Il vademecum del SITI: estendere copertura vaccino antinfluenzale

Un trend in crescita che potrebbe raggiungere, in assenza di provvedimenti efficaci e coordinati, i dieci milioni nel 2050, secondo quanto riportato dal Interagency Coordination Group (Iacg) on Antimicrobial Resistance, istituito da ONU e OMS. Solo in Italia i morti nel 2018 sono stati circa 10mila

Antibiotico-resistenza, 700mila decessi l’anno. Il vademecum del SITI: estendere copertura vaccino antinfluenzale

Circa 700.000 decessi ogni anno sono causati dalla resistenza agli antibiotici. Un trend in crescita che potrebbe raggiungere, in assenza di provvedimenti efficaci e coordinati, i dieci milioni nel 2050, secondo quanto riportato dal Interagency Coordination Group (Iacg) on Antimicrobial Resistance, istituito da ONU e OMS nel 2016, nel rapporto pubblicato ad aprile 2019. Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, capacità acquisita da ceppi di microorganismi di resistere all’effetto di farmaci antibiotici in precedenza efficaci, riveste interesse crescente per i sistemi sanitari di tutto il mondo. Il fenomeno è in espansione, e pone di continuo nuove sfide, determinate dall’insorgenza e diffusione di super bugs con nuovi meccanismi di resistenza, innescando problemi sia di ordine clinico, che per la sanità pubblica.

«Anche se l’antibiotico-resistenza costituisce un problema globale, le differenze epidemiologiche tra i vari Paesi sono rilevanti- spiega Fabrizio Gemmi, Presidente della sezione regionale SITI della Toscana- e sono determinate dalle diverse politiche di uso degli antibiotici (in clinica, medicina veterinaria e in agricoltura) e dall’estensione e intensità delle pratiche di infection control. Inoltre, tenuto conto che la resistenza antimicrobica può estendersi con lo spostamento di persone e animali o con gli scambi di alimenti o altri possibili veicoli, è necessario che siano coordinati gli sforzi a livello continentale e mondiale».

In Europa si registrano oltre 670.000 infezioni da germi multi resistenti ogni anno, con 33.000 decessi. Tra i Paesi europei, l’Italia è uno di quelli più colpiti, con circa 10.000 morti l’anno (Ecdc, 2018). Per fornire un indirizzo coordinato e sostenibile per contrastare il fenomeno dell’antibiotico resistenza, integrando tutti i settori interessati secondo l’approccio one health, il Ministero della Salute ha sviluppato il Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza 2017-2020 (Pncar).

LEGGI: IL PRESIDENTE ISS BRUSAFERRO: «IN CAMPO CONTRO ANTIBIOTICO-RESISTENZA E RISCHI SIGARETTA ELETTRONICA»

Le azioni da attuare per contrastare il fenomeno dell’antibiotico resistenza interessano direttamente gli specialisti in Igiene e Sanità Pubblica, sia per gli aspetti della professione di carattere organizzativo, sia per le attività di specifica competenza:

1) Intensificazione dell’infection control negli ospedali e nelle strutture socio sanitarie, compresa la promozione dell’igiene delle mani e la sanificazione e disinfezione degli ambienti, degli oggetti e delle attrezzature: i batteri multi resistenti possono essere trasmessi tra gli individui, determinando l’insorgenza e il mantenimento di veri e propri focolai epidemici.

2) Promozione di programmi per un prudente uso degli antibiotici, tramite la diffusione dell’antimicrobial stewardship, la formazione per i professionisti e le campagne informative rivolte alla popolazione: il tasso di antimicrobico resistenza può ridursi se si interrompe per congrui periodi l’esposizione a tali farmaci.

3) Estensione della copertura per la vaccinazione antinfluenzale: per contenere le occasioni di utilizzo improprio degli antibiotici.

4) Sviluppo di sistemi di sorveglianza attiva, per disporre tempestivamente d’informazioni epidemiologiche dettagliate a livello locale, regionale e nazionale: l’epidemiologia dell’antibiotico resistenza mostra variazioni tra aree geografiche vicine, i clinici necessitano di dati affidabili per le decisioni sull’antibiotico terapia ragionata e per la profilassi chirurgica.

5) Implementazione della sorveglianza ambientale: batteri multi resistenti, antibiotici e loro metaboliti, di origine umana, animale e ambientale si ritrovano nelle acque e nel terreno.

6) Promozione dell’uso di test microbiologici nelle cure primarie: per stabilite l’eziologia virale o batterica di una infezione.

7) Sviluppo di reti di laboratori microbiologici efficienti e la loro interazione con i clinici: per favorire l’accessibilità alle tecnologie di diagnostica rapida e ridurre le terapie antibiotiche empiriche o inappropriate.

Articoli correlati
Dagli igienisti della SItI una Guida alle buone pratiche vaccinali
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha presentato il documento "Guida alle buone pratiche vaccinali", con l'obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale
di V.A.
Appello Società Italiana di Igiene alle Regioni: «Approvare presto piano vaccinale 2023-2025»
La Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica rivolge un appello alla Conferenza Stato Regioni, per l'approvazione del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025. Obiettivo garantire, nel più breve tempo possibile, l’uniforme erogazione dell’offerta vaccinale in tutto il Paese a beneficio di tutti i cittadini, nonché mettere gli operatori della Sanità Pubblica nelle condizioni di operare al meglio
«Stop ai tamponi per sanitari vaccinati, screening su popolazione a rischio». Le raccomandazioni della SItI per il post
Snellire e calibrare il contact tracing, allontanare da scuola solo alunni malati «ma distanziamento e mascherine restino»
1,2 milioni di morti per super-batteri. Maga (Cnr): «Sia da monito contro uso improprio di zitromax»
Nel 2019 l'antibiotico-resistenza ha ucciso ben 1,27 milioni di persone, più di quanto abbiano fatto AIDS e malaria. Maga del Cnr: «Fondamentale contrastare uso inappropriato di antibiotici, come lo zitromax contro Covid-19»
Infermieri specialisti del rischio infettivo, Mongardi (ANIPIO): «In Italia siamo 497, dovremmo essere almeno il doppio»
La figura professionale è nata negli anni ’80. La presidente ANIPIO: «Dopo oltre trent’anni la formazione è ancora inadeguata e non esiste un sistema di sorveglianza nazionale»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...