Salute 23 Luglio 2020 11:17

Ansia da Covid? La psicoterapeuta: «Con il training autogeno puoi imparare a gestire le tue paure»

Morgilli (psicologa dello sport): «In tutto sei esercizi da apprendere sotto la guida di un esperto, per poi allenarsi a casa tre volte al giorno per almeno tre mesi. Parzialmente controindicato a chi soffre di cuore, da evitare con pazienti schizofrenici».

di Isabella Faggiano

Paura di potersi ammalare o di perdere persone care. Timori amplificati dalla pandemia da Covid-19 che hanno cambiato il modo di vivere delle persone in tutto il mondo e, non di rado, generato delle autentiche ansie. Ma uscire di casa, che sia per fare la spesa o per andare a lavoro, è quasi sempre inevitabile. «In situazioni di paura o di ansia – suggerisce Luana Morgilli, psicologa dello sport, psicoterapeuta e consigliere dell’ordine degli Psicologi del Lazio – il training autogeno può essere un ottimo alleato, un vero e proprio allenamento che ci permette di gestire alcune reazioni negative».

L’allenamento che si autogenera

Dalla paura scaturiscono inconfondibili sintomi fisici: «Quando il battito cardiaco accelera e il respiro diventa più intenso – spiega Morgilli – è probabile che stiamo sperimentando una forma di ansia. Reazioni psicocorporee che possiamo imparare a gestire attraverso il training autogeno che, nel tempo, ci aiuterà ad acquisire una maggiore consapevolezza e padronanza delle nostre emozioni».
Ma come suggerisce lo stesso termine “training” per raggiungere dei risultati apprezzabili è necessario allenarsi con costanza per almeno tre mesi, tre volte al giorno. «Questa tecnica – commenta la psicoterapeuta – nasce all’inizio del ‘900 con l’obiettivo di permettere alle persone che la utilizzano di “aiutarsi da sole”. Una volta appresi i sei esercizi fondamentali, a cui di recente ne sono stati aggiunti altri integrativi, l’individuo potrà proseguire il suo allenamento in piena autonomia».

Le fasi di apprendimento

Gli esercizi vanno appresi uno per volta e sotto la guida di un esperto. Solo dopo aver acquisito la piena padronanza di un esercizio sarà possibile passare a praticare il successivo. L’allenamento deve essere quotidiano e sarà necessario appuntare le reazioni che ne scaturiscono su un diario personale. «Ogni esercizio si riferisce ad un diverso sistema corporeo: il primo – dice la psicologa dello sport – coinvolge l’apparato muscolare, il secondo è quello del calore e riguarda l’apparato circolatorio. E così via fino ad arrivare al cuore, al respiro ed alla gestione consapevole degli organi interni addominali. L’ultimo esercizio cosiddetto della “fronte fresca” coinvolge la testa e può essere utilizzato anche per problemi di emicrania ricorrente e mal di testa di tipo muscolo-tensivi».

Non solo allenamento: si pratica anche all’occorrenza

Concluso il percorso di apprendimento e raggiunta la piena capacità di svolgere in autonomia gli esercizi sarà possibile anche servirsene al momento del bisogno. «L’allenamento non va mai abbandonato, ma una volta interiorizzato lo stato di calma attraverso un training costante possiamo richiamarlo ogni qual volta ci rendiamo conto che ci stiamo agitando, che battito cardiaco e respirazione stanno accelerando. Sarà sufficiente sedersi e dedicare qualche minuto a se stessi», assicura la psicoterapeuta.

Indicazioni e controindicazioni

Il training autogeno è generalmente consigliato alle persone che soffrono di ansia e di conseguenti disturbi psicosomatici, come gastrite e colon irritabile. È molto usato anche per la prevenzione del dolore: «Un particolare protocollo di training autogeno viene utilizzato per preparasi al parto o alle sedute dal dentista. Attraverso questa tecnica – commenta Morgilli – è possibile creare quasi uno stato alterato di coscienza che permette di percepire meno il dolore. Ci sono, poi, degli impieghi più innovativi. Nel mondo dello sport, per la preparazione ad una competizione o per accelerare il recupero delle energie. In ambito aziendale, per raggiungere uno stato di calma prima di una conferenza o di un discorso in pubblico».
Si dice che sia adatto a tutti, ma qualche piccola controindicazione c’è. «Le persone che hanno avuto infarti, ictus o gravi problemi cardiaci possono praticarlo solo dopo il consenso medico. È vietato, invece – conclude l’esperta -, a tutti quei soggetti in cui la percezione della realtà è alterata, come in pazienti schizofrenici o che soffrono di psicosi».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Fiaso: Covid ancora in calo, ma preoccupa l’influenza
Si conferma in calo l’indice dei ricoveri Covid. La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. Secondo l'ultima rilevazione Fiaso i virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore sugli ospedali
di V.A.
Covid: le varianti sono emerse in risposta al comportamento umano
Le varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero essere emerse a causa di comportamenti umani, come il lockdown o le misure di isolamento, le stesse previste per arginare la diffusione dei contagi. Queste sono le conclusioni di uno studio coordinato dall’Università di Nagoya e pubblicato sulla rivista Nature Communications. Utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale e la modellazione matematica […]
Covid: in commercio terapie di dubbia sicurezza ed efficacia
Ci sono la bellezza di 38 aziende che hanno messo in commercio presunti trattamenti a base di cellule staminali e di esosomi (vescicole extracellulari) per la prevenzione e il trattamento del Covid-19
Covid: alta adesione degli over 60 ai vaccini ridurrebbe fino al 32% i ricoveri, le raccomandazioni nel Calendario per la Vita
Il board del Calendario per la Vita, costituito da diverse società scientifiche, ha redatto delle raccomandazioni per la campagna di vaccinazione anti-Covid per l’autunno-inverno 2023
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità: un’epidemia con 800 milioni di malati

Presentate le iniziative italiane della World Obesity Day che ricorre il 4 marzo. Nel nostro Paese le persone con obesità sono l’11,4 per cento della popolazione e oltre 21 milioni di ita...
di I.F.