Salute 4 Giugno 2020 10:35

Indossare la mascherina causa senso di soffocamento o mal di testa? Ferro (SItI): «Sono reazioni psicologiche»

Il vicepresidente della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica: «Solo in due casi può creare degli squilibri alla capacità di ossigenare il sangue: durante l’attività fisica e in quei soggetti che soffrono di asma o altre particolari patologie»

di Isabella Faggiano
Indossare la mascherina causa senso di soffocamento o mal di testa? Ferro (SItI): «Sono reazioni psicologiche»

«Indossare la mascherina non ha alcun effetto negativo sulla nostra salute». Lo assicura Antonio Ferro, vicepresidente SItI, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica. «Sensazioni di soffocamento o comparsa di mal di testa – assicura lo specialista – sono effetti di una reazione psicologica e non fisica del nostro organismo».

Eppure, dagli Stati Uniti fino all’Europa, continuano a fiorire movimenti “no mask” che invitano la popolazione a non utilizzare le mascherine perché ritenute “pericolose”. Addirittura in America cominciano ad apparire cartelli affissi davanti ad alcuni negozi che vietano l’ingresso a chi indossa la mascherina. Divieti senza alcun fondamento scientifico: «Solo in due casi la mascherina può creare degli squilibri alla capacità di ossigenare il sangue – aggiunge il vicepresidente SItI -: durante l’attività fisica ed alle persone che soffrono di asma o altre particolari patologie. Ma si tratta di casi davvero rari».

Ed ai bambini sotto i sei anni è sconsigliato l’utilizzo della mascherina perché potrebbe avere degli effetti negativi sulla salute? «Assolutamente no. Non è obbligatoria perché difficile da far indossare, tanto che – sottolinea Ferro – se dai 3 ai 6 anni un genitore riesce a convincere il proprio figlio, è preferibile che venga utilizzata. Non ne è stata disposta l’obbligatorietà perché sarebbe stato inutile dare delle disposizioni difficili, se non addirittura impossibili, da rispettare».

LEGGI ANCHE: CORRETTO SMALTIMENTO DI GUANTI E MASCHERINE, IL PROGETTO DI SENSIBILIZZAZIONE DI FEDERFARMA NAPOLI E LEGAMBIENTE

Ma attenzione: non tutte le mascherine sono uguali. «È importante sottolineare – aggiunge il vicepresidente SItI – che la sensazione cambia a seconda della mascherina indossata. Gli operatori sanitari, soprattutto quelli che lavorano all’interno dei reparti Covid che devono indossare tutto il giorno la mascherina Ffp3 e non quella di tipo chirurgico consigliata al resto della popolazione, di norma non riescono a sostenere turni più lunghi di tre ore».

Non solo è importante scegliere la mascherina adatta alle proprie esigenze, ma è necessario che se ne faccia anche un buon uso. «In questo particolare momento storico è ancora fondamentale non abbassare la guardia ed usare le mascherine soprattutto al chiuso, ma anche all’aperto laddove le persone siano vicine, in quanto non bisogna mai escludere la presenza di asintomatici. La mascherina – spiega Ferro – deve aderire bene alla faccia e non dev’essere portata con il naso all’esterno o sotto il mento. Deve essere tolta partendo dall’orecchio, facendo attenzione a non toccarne la parte esterna. Può essere riutilizzata solo se non appare né sgualcita, né rovinata. Per conservarla è conveniente riporla all’interno di una bustina».

Ovviamente la mascherina da sola non basta: «Serve anche il distanziamento sociale, un metro e mezzo in un luogo chiuso, almeno un metro all’aperto; fondamentale pure il lavaggio delle mani, spesso portate alla bocca ed al naso. Queste – commenta il vicepresidente SItI – sono tutte indicazioni valide oggi, in base alla situazione attuale, indicazioni che andranno rivalutate alla luce dell’eventuale evoluzione epidemiologica. Qualora la percentuale di positivi si riducesse di molto è probabile che le mascherine continueranno ad essere un presidio da utilizzare esclusivamente nei luoghi chiusi. Purtroppo, però, sappiamo anche che tra settembre e novembre è molto probabile che ci troveremo ad affrontare nuovi casi di Covd-19, e per questo è fondamentale che la popolazione abbia memoria storica del giusto utilizzo delle mascherine, un mezzo di contenimento del contagio – conclude Ferro – estremamente importante».

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Emicrania: trattamento con monoclonali anti-CGRP riduce gli attacchi in oltre il 90% dei pazienti
Un anno di trattamento con anticorpi monoclonali anti-CGRP fa crollare la frequenza degli attacchi di emicrania nella quasi totalità dei soggetti (91,3%). È il dato emerso da uno studio multicentrico cui hanno partecipato ben 16 centri coordinati dall’IRCCS San Raffaele di Roma e appena pubblicato sulla rivista Journal of Neurology
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Ansia da primo giorno di scuola? C’è chi la “cura” con la mascherina
Abolito l’obbligo di mascherina in classe, ma c’è chi la indosserà ugualmente, lo psicologo: «Aiuta a sentirsi più al sicuro». Altra novità dell’anno scolastico 2022-23 è la riapertura delle mense, ma l’esperto avverte: «Attenzione all’inquinamento acustico. La pandemia ci ha disabituati al caos»
Stanchezza e mal di testa: studio rivela i sintomi principali del Long Covid
Uno studio del Medical College of Georgia ha rilevato quali sono i sintomi più segnalati dai pazienti a più di quattro mesi dal Covid-19. I principali sono stanchezza e mal di testa, seguono dolori muscolari, tosse, alterazioni dell'olfatto e del gusto, febbre, brividi e congestione nasale
Aumentano diagnosi Covid tramite sintomi, quali sono i principali?
Mentre gli ultimi dati del monitoraggio settimanale diffusi dall'ISS segnalano che sono aumentate le diagnosi di Covid attraverso la comparsa dei sintomi, uno studio britannico rivela quali siano i segnali più comuni. Il mal di gola è in testa
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...