Politica 10 Aprile 2019 15:59

Def 2019, Bonaccini: «A rischio il fondo sanitario». Grillo replica: «Pronta a farmi saltare in aria se lo toccano»

Il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini si dice «preoccupato per il Def. Il Paese entra in una recessione praticamente tecnica, con crescita pari a zero»

Def 2019, Bonaccini: «A rischio il fondo sanitario». Grillo replica: «Pronta a farmi saltare in aria se lo toccano»

Una crescita che si arresta allo 0,2%, un debito pubblico che peggiora fino a toccare il 132,8% del Pil. Sono questi i numeri che, all’indomani dell’approvazione del Documento di economia e finanza (Def), fotografano l’economia italiana. Previsioni che preoccupano il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini riguardo alla tenuta delle promesse di riforma per il settore della sanità.

Bonacci si dice «preoccupato per il Def. Il Paese entra in una recessione praticamente tecnica, con crescita pari a zero» spiega entrando alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. «Lo scorso autunno – ricorda il presidente – raggiungemmo un accordo all’unanimità sulla sanità in cui si diceva che l’incremento del fondo sanitario di quest’anno, da 1 miliardo, era troppo poco, ma che a fronte di un accordo che prevedeva 3,5 miliardi di incremento nei prossimi 2 anni si sottoscrivesse una mediazione. Ora vorremmo avere garanzia e conferma di questi 3,5 miliardi, 2 per il prossimo anno e 1,5 per quello successivo». «Se il debito viene fatto per gli investimenti può aiutare la crescita – conclude Bonaccini – ma senza investimenti il debito aumento e non c’è crescita. Qui manca una politica industriale, non si pensa al problema dell’occupazione».

LEGGI: SANITÀ, LE NOVITÀ DEL DEF 2019: ASSUNZIONI, DIGITALIZZAZIONE E LISTE D’ATTESA

LA REPLICA

Immediata la replica del ministro della Salute Giulia Grillo che si dice pronta a farsi «saltare in aria se toccano i fondi alla sanità». Intervistata su Tgcom24, specifica come «noi siamo già un paese molto virtuoso e già spendiamo poco per esempio rispetto a Francia e Germania, ma i 2 mld previsti per il 2020 per quanto mi riguarda non devono essere toccati perché ci servono per far andare avanti il SSN».

Grillo poi precisa che però ci sono margini su cui risparmiare. «In questi mesi stiamo lavorando ad un decreto per gli standard dell’assistenza territoriale. Noi oggi siamo molto bravi sull’ospedalità, dove abbiamo degli standard e ridotto le inefficienze. Però sulla medicina del territorio dobbiamo efficientare la spesa e lì c’è molto margine e dobbiamo ridurre gli sprechi».

IL REGIONALISMO DIFFERENZIATO

Intanto il ministro della Salute Giulia Grillo va avanti nel progetto di regionalismo differenziato. In audizione presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, Grillo ha sottolineato che il Ministero della Salute «guarda con favore le istanze delle Regioni finalizzate ad accrescere le loro prerogative organizzative, ad intensificare l’autonomia nella gestione e nella provvista di personale, nonché ad assicurare ulteriori opportunità di formazione, anche specialistica. Ciò è tanto più vero che, a mio parere, – spiega Grillo – tali facoltà dovrebbero essere riconosciute a tutte le regioni, in modo da avanzare davvero nel percorso di autonomia che la nostra Costituzione già riconosce alle Regioni».

Il ministro ha sottolineato che «il divario Nord-Sud rimane evidente e in larga misura immutato in termini di servizi offerti, per quantità e qualità, di speranza di vita, di accesso alle cure e di liste di attesa. Ne è ulteriore testimone l’ormai insostenibile peso della migrazione sanitaria che affligge una consistente porzione di nostri concittadini che risiedono nel Centro-Sud». E ha continuato: «Pur nella piena consapevolezza della preminenza, ben scolpita nel nostro ordinamento, del ruolo regionale in materia sanitaria, va anche detto che l’attuazione dei piani di rientro, l’andamento dei commissariamenti e l’applicazione dei Patti per la salute ci dicono che il sistema, nel suo complesso, necessita di una “manutenzione straordinaria” che non può prescindere da un ripensamento del ruolo del governo centrale».

LEGGI ANCHE: REGIONALISMO DIFFERENZIATO, AMATO (OMCEO PALERMO): «COSÌ COM’È CITTADINI DEL SUD NON AVRANNO BENEFICI»

Sempre in Commissione il ministro Grillo ha spiegato che il suo ministero pensa a un “rovesciamento” del punto di vista e di gestione della Sanità italiana che porterà ad una vera e propria rivoluzione di approccio, di gestione e di misurazione dei risultati. L’intenzione è far sì, ha detto il ministro, «che il monitoraggio della spesa sia finalmente basato su una logica di processo orientata alla patologia, nonché sulle principali malattie ad alto impatto e sulla misura del valore».

«L’obiettivo – ha aggiunto – è quello di costruire un “modello predittivo” del fabbisogno di salute
della popolazione italiana per simulare scenari a medio-lungo termine in base alle informazioni disponibili, in modo da consegnare uno strumento innovativo per il decisore politico». «Il modello – ha chiarito Giulia Grillo – proverà a simulare gli impatti delle manovre non solo sul perimetro del Servizio sanitario nazionale”, ma anche “sul welfare nel suo complesso, misurando gli effetti delle potenziali azioni sia sul fondo sanitario nazionale che su tutte le voci di spesa a carico del bilancio dello Stato».

LA REAZIONE DEL MONDO MEDICO

«Esprimiamo il nostro apprezzamento in merito alle ultime dichiarazioni del Ministro della Salute Giulia Grillo, relativamente alle disuguaglianze di salute tra le diverse Regioni e alla formazione dei medici. La strada è quella giusta: ora ci aspettiamo iniziative concrete, che saremo i primi a sostenere». Così il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, commenta le affermazioni del Ministro che oggi, in audizione di fronte alla Commissione parlamentare per l’attuazione del Federalismo fiscale, ha rimarcato come il Servizio sanitario nazionale, «pur avendo garantito un sostanziale universalismo, sembra avere tradito alcune aspettative: prima tra tutte quella della riduzione delle disparità geografiche. Il divario Nord-Sud rimane evidente e in larga misura immutato in termini di servizi offerti, per quantità e qualità, di speranza di vita, di accesso alle cure e di liste di attesa».

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
DEF e sanità, aumentano i contratti e i posti per la formazione specialistica. Più fondi per farmaci innovativi
Il documento è ora al vaglio di Montecitorio. Spazio anche a risorse per fronteggiare ondata profughi di guerra
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
8 marzo, FNOMCeO: «Maggioranza medici è donna. Modelli organizzativi ne tengano conto»
Per il presidente Filippo Anelli non è accettabile che il 75% delle assenze per maternità non venga coperto: «Questo significa che ogni gravidanza va irrimediabilmente a pesare sulle spalle dei colleghi che rimangono in servizio»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...