Politica 12 Gennaio 2017 17:39

«La figura del medico legale torna al centro. Finalmente un giusto riconoscimento per la categoria»

L’Articolo 15 del testo approvato dal Senato dà al giudice il compito di conferire ai medici legali e a specialisti nella disciplina «oggetto del procedimento» il compito di effettuare la consulenza in una causa per malpractice. Luisa Regimenti (SISMLA): «Svolta storica»; Vittorio Fineschi (Università “Sapienza”): «Finalmente il giusto riconoscimento per la categoria»; Giovanni Cannavò (“Melchiorre Gioia”): «Fondamentali le linee guida, ma chi le fa deve essere autorevole»

«Una svolta storica». Luisa Regimenti, Presidente SISMLA (Sindacato Italiano Medici Specialisti in Medicina Legale), definisce così una modifica che aspettava «da quando, 25 anni fa, ho cominciato a fare sindacato», e che dà ai medici legali un ruolo fondamentale nella valutazione dell’operato dei colleghi implicati in una causa per malpractice.

L’articolo 15 del Ddl n°2224, relativo alla «nomina dei consulenti tecnici d’ufficio, dei consulenti tecnici di parte e dei periti nei giudizi di responsabilità sanitaria», stabilisce infatti che: «Nei procedimenti civili e nei procedimenti penali aventi ad oggetto la responsabilità sanitaria implicanti la valutazione di problemi tecnici complessi, l’autorità giudiziaria affida l’espletamento della consulenza tecnica e della perizia a un medico specializzato in medicina legale e a uno o più specialisti nella disciplina che abbiano specifica e pratica conoscenza di quanto oggetto del procedimento, avendo cura che i soggetti nominati non siano in posizione di conflitto di interessi nello specifico procedimento o in altri connessi».

«Finalmente viene riconosciuto quel che noi definiamo il ruolo medico-legale – continua Regimenti –, cioè il disposto legislativo che sancisca per sempre che la disciplina medico legale è l’unica deputata a decidere e discriminare in ambito di responsabilità professionale medica. Nella proposta di legge è appunto stabilito che sarà il medico legale a valutare l’eventuale responsabilità professionale di un medico che abbia agito per malpractice».

Le fa eco Vittorio Fineschi, della Facoltà di “Medicina Legale” all’Università “Sapienza” di Roma: «Il momento è di grande fermento – dichiara ai nostri microfoni – e questa norma, che ritornerà alla Camera per la definitiva approvazione, per noi è un punto fermo di interpretazione anche operativa: l’articolo 15 della normativa prevede la formazione di un collegio che dovrà valutare i casi di responsabilità professionale dal punto di vista tecnico. È un punto molto importante perché credo che i medici, tutti i medici, non vogliono sottrarsi al giudizio ma vogliono essere valutati da colleghi che ne sanno quanto loro. Questi, conoscendo la materia in giudizio, potranno emettere giudizi più qualificati».

Lo scorso autunno lo stesso Fineschi e Giovanni Cannavò, Presidente della Società Scientifica “Melchiorre Gioia”, organizzarono un congresso per dare inizio ad un percorso di unità della medicina legale. L’idea nacque proprio dalla discussione del Ddl Gelli e aveva l’obiettivo di unire gli intenti delle varie parti in gioco per affrontare al meglio le nuove sfide della professione: «Il decreto Gelli – ha dichiarato il Presidente Cannavò ai nostri microfoni – sottolinea l’importanza delle linee guida, che nel testo di legge saranno determinanti per accertare l’eventuale responsabilità del medico. Ma chi valida le linee guida? Le società scientifiche. Ma le società scientifiche devono essere autorevoli. Abbiamo effettuato una semplice analisi e abbiamo verificato che il nostro settore è estremamente frammentato. È dunque necessario ritornare ad un’unità dell’intera categoria medico-legale».

 

Articoli correlati
La medicina legale con Anelli. Palermo (Comlas): «Formazione continua indispensabile, non si finisce mai di studiare»
Vincenza Palermo (Presidente Comlas), Alessandro Dell’Erba (Presidente Famli) e Raffaele Migliorini (Medico legale Inps) concordano con il Presidente Fnomceo sulla importanza dell’aggiornamento professionale nell’ambito della medicina legale e della responsabilità sanitaria
Problematiche della medicina legale in Sapienza. Frati e Fineschi sulla formazione che apre nuove frontiere
Come la medicina legale ha affrontato la pandemia e i dilemmi di contenzioso ad essa connessi? Di questo e molto altro si è discusso in un'occasione di confronto in Sapienza al Convegno “Problematiche attuali della medicina legale: contenzioso, assicurazione e autoritenzione"
Medici legali chiedono al Ministero del Lavoro equo compenso e minimi salariali
Il segretario nazionale di SISMLA: «Categoria e dignità professionali a rischio per oltre 2000 medici legali. Tariffe irrisorie mettono a rischio la qualità dei servizi»
di Federica Bosco
Procedure, scudo penale e gestione integrata: come la medicina legale ha gestito il contenzioso in pandemia
Prima la gestione delle procedure sui pazienti, con il rischio di contagio, poi quella delle autopsie sui positivi, la medicina legale si è confrontata con la pandemia in maniera pronta. Di fronte al contenzioso ha reagito in aiuto dei professionisti sanitari
Covid e autopsie, perché sono state vietate ad inizio pandemia?
Fineschi (Sapienza): «Autopsie momento fondamentale dal punto di vista diagnostico». Ricci (Univ. Magna Graecia): «Con autopsie possibile distinguere tra morti di Covid e con Covid»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...