Con la ritirata delle truppe Nato molte persone sono rimaste bloccate in Afghanistan. Parliamo di interpreti, giornalisti, medici e infermieri, studenti e professori, avvocati e magistrati. Nonostante tanti avessero i documenti in regola per espatriare, molti non sono riusciti a partire. Tra loro, un chirurgo cinquantenne che da dodici anni lavora con la ONG italiana Emergenza Sorrisi, operando i bambini affetti da malformazioni al volto e labbro leporino.
Il medico aveva il visto per l’Italia ma è stato bloccato all’aeroporto di Kabul con la famiglia. Ora vive nascosto e rischia ritorsioni da parte dei talebani. Della sua storia, della situazione in Afghanistan e delle soluzioni concrete da mettere in atto per chi deve espatriare, abbiamo parlato con Fabio Massimo Abenavoli, presidente di Emergenza Sorrisi Onlus.
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