Voci della Sanità 21 Febbraio 2020 19:36

Sanità, Regimenti (Lega): «Ue riconosca multidisciplinarietà medicina legale»

Avviato tavolo permanente al Parlamento europeo. Obiettivo far nascere una scuola post-laurea in Medicina forense

«Abbiamo avviato un tavolo permanente al Parlamento europeo per affrontare nei suoi molteplici aspetti la Medicina legale e forense, con l’obiettivo di proporre all’Ue il riconoscimento ufficiale della multidisciplinarietà di questa scienza». Lo ha detto Luisa Regimenti, eurodeputata della Lega, nel corso del convegno di Medicina legale e forense, da lei promosso, dal titolo “Scienza custode dei diritti delle persone più vulnerabili”, che si è svolto presso la sede del Parlamento europeo, a Bruxelles, alla presenza del capodelegazione della Lega al Pe, Marco Campomenosi e del vicesegretario del Gruppo Identità e Democrazia, Sergio Garuzzo.

«Crediamo anche nella possibilità di far nascere una scuola post-laurea in medicina forense riconosciuta in Europa – ha spiegato Regimenti, che svolge la professione di medico legale – e di ampliare l’offerta universitaria agli altri Paesi membri. Ne discuteremo in maniera più dettagliata, comunque, al congresso che terremo a giugno al Parlamento europeo».

«È di estrema importanza – ha aggiunto l’europarlamentare leghista – il tema della tutela dei diritti dei soggetti fragili in ambito sanitario, ovvero il minore, l’anziano, il disabile, la vittima di maltrattamenti fisici o psichici, di violenze o abusi sessuali o il soggetto in stato di abbandono familiare e sociale. Sono evidenti le ricadute mediche e giudiziarie, per cui il ruolo del medico legale assume rilievo nel suo approccio multidisciplinare, con la sua capacità di coniugare la riflessione scientifica con quella legale».

Il meeting ha permesso di approfondire diversi aspetti della medicina legale, attraverso la discussione di vari casi nazionali, tracciandone un percorso di sviluppo in ambito europeo.

I relatori hanno spiegato al meglio la multidisciplinarietà della medicina legale, le similitudini e le differenze tra il contesto italiano e quello europeo, affrontando temi come la medicina forense, applicata nell’identificazione delle vittime dopo le calamità e il ruolo dell’amministratore di sostegno, che valuta le opportunità di cura per i soggetti.

Sono intervenuti, tra gli altri, Vincenzo Lorenzo Pascali, direttore dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università Cattolica di Roma; Patrizio Rossi, coordinatore generale medico legale dell’Inail; Raffaele Migliorini, coordinatore generale medico legale dell’Inps; Riccardo Zoia, rappresentante per l’Italia del Consiglio Europeo di Medicina legale e Presidente della Società Italiana di Medicina legale.

Presenti, inoltre, i rappresentanti nazionali del Consiglio europeo di Medicina legale provenienti dalle note università europee di Parigi, Bonn e Dublino, ma anche esponenti di Paesi come Estonia, Finlandia e Portogallo.

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