Voci della Sanità 3 Ottobre 2019 11:40

Nasce l’Associazione Italiana di Cardionefrologia: dal ‘crosstalk’ degli organi al dialogo tra specialisti

Tra il 20 ed il 40% dei pazienti ricoverati per scompenso cardiaco acuto sviluppano un quadro di malattia renale. In questo contesto l’AICN può rappresentare una risorsa e una opportunità per molti nefrologi

Nasce l’Associazione Italiana di Cardionefrologia: dal ‘crosstalk’ degli organi al dialogo tra specialisti

Dagli albori della nefrologia italiana, una particolare attenzione alle relazioni fra cuore e rene è sempre risultata evidente. Negli ultimi anni la ‘chiacchierata’ tra questi due organi, in cui uno influenza l’altro ‘in salute e malattia’ ha avuto una crescita esponenziale in quantità e qualità con il risultato di portare nel 2008 alla nuova definizione e classificazione della sindrome cardiorenale da parte di JACC. Una nosografia moderna adottata da diversi gruppi di consenso come ADQI, la Società Europea di Cardiologia ESC (Pubblicazione dei risultati della consensus conference di Venezia) e la Cardiorenal Society of America.

Oggi l’Italia si adegua al trend di conoscenze dando vita alla Associazione Italiana di CardioNefrologia (AICN) associazione tecnico scientifica senza fini di lucro, sulla scorta di quanto già è avvenuto in altri paesi del mondo (Cardio-renal Society of America). AICN non ha fini di contrapposizione con altre autorevoli società scientifiche ma vuole integrare e superare alcuni limiti strutturali delle società scientifiche imposti dalla legge Gelli che ha imposto che queste possano annoverare tra i propri soci solamente gli specialisti di riferimento.

Dare numeri precisi in merito all’incidenza ed alla prevalenza della Sindrome cardiorenale non è esercizio semplice data l’estrema eterogeneità dei dati presenti nelle diverse casistiche. Alcuni numeri sono, al contempo, abbastanza certi e documentati: ad esempio, tra il 20 ed il 40% dei pazienti ricoverati per scompenso cardiaco acuto sviluppano un quadro di malattia renale che, in fase iniziale, si configura come forma acuta (AKI, acute kidney disease) per poi evolvere verso un quadro cronico. Allo stesso tempo, un altro dato certo è l’interessamento cardiovascolare in almeno il 50% dei pazienti affetti da malattia renale cronica (CKD), patologia nella quale vi è la maggiore incidenza di comorbidità cardiovascolare.

In questo contesto l’AICN può rappresentare una risorsa e una opportunità per molti nefrologi che, senza sottovalutare l’importante contributo che la Società Italiana di Nefrologia offre alle loro carriere e al loro sviluppo scientifico, vogliano impegnarsi oltre le barriere della disciplina in collaborazioni e studi di interesse multidisciplinare. «L’Associazione Italiana di Cardionefrologia che prende spunto da quanto seminato dal Gruppo di Studio di Cardionefrologia della Società Italiana di Nefrologia; proprio per questo, non cambiano gli obiettivi, né lo spirito fondante di un gruppo di lavoro che, via via, si è fatto sempre più numeroso» racconta il Dottor Luca di Lullo, Segretario della neonata associazione.

Il grande successo delle attività cardionefrologiche che culminano, ogni due anni, nel Meeting Internazionale di “CardioNephrology”, ha spinto ad allargare i confini del progetto, aprendo ad un abbraccio che coinvolga tutte le Specialità chiamate a curare il paziente cardiorenale (Diabetologia, Medicina Interna, Geriatria, Chirurgia Vascolare solo per citarne alcune). «Siamo sempre più convinti che le scatole chiuse ed isolate non aggiungano molto al panorama dell’informazione medico – scientifica. Lo stesso Gruppo di Studio di Cardionefrologia della Società Italiana di Nefrologia, fondato da Luca Di Lullo, Antonio Bellasi, Mario Timio, Rodolfo Rivera, Emiliana Ferramosca ed Antonio De Pascalis nel lontano 2012, si propose, sin dalla sua costituzione, di creare un ponte tra la nefrologia ed altre branche specialistiche in virtù di un legame fisiopatologico e clinico sempre più evidente» conclude Di Lullo.

«Lungi da essere una entità in contrapposizione con già esistenti la associazione ha lo scopo di raccogliere i cultori dell’approccio multidisciplinare al paziente cardio-renale, cercando di abbattere barriere preconcette di formazione o di organizzazione ospedaliera», spiega il Presidente, Professor Claudio Ronco, direttore della Nefrologia del S. Bortolo di Vicenza che aggiunge: «Nefrologia e Cardiologia sono discipline complesse che trovano dignità nelle interazioni reciproche. Il nefrologo può rappresentare una figura di riferimento nel caso di pazienti cardiologici in cui l’interazione fra cuore e rene è il fulcro di alterazioni fisiopatologiche degne di studio e ricerca. Le competenze del singolo specialista talora non sono sufficienti a trattare pazienti complessi e, nonostante la formazione in passato sia stata improntata a criteri “d’organo” emerge oggi sempre più evidente la necessità di una medicina condivisa e multidisciplinare».

Il ‘cross talking organs’ è quello che ormai viene definito la “chiacchierata” fra cuore e rene: una relazione virtuosa in condizioni fisiologiche ottimali che diventa pericolosa quando uno dei due organi inizia a funzionare male. Interazioni che rappresentano le basi fisiopatologiche per la Sindrome Cardio-renale (CRS), per non parlare del fatto che alcune terapie possano essere efficaci nel trattare allo stesso tempo il problema cardiaco e quello renale.

Non dimentichiamo inoltre le strettissime connessioni esistenti con il mondo della diabetologia anche e soprattutto alla luce degli ultimi trials clinici condotti sui nuovi farmaci ipoglicemizzanti orali che hanno evidenziato proprietà nefro e cardioprotettive forse nemmeno lontanamente attese. «Risulta pertanto evidente la necessità di uno sforzo di aggregazione delle discipline e delle società scientifiche nonché una opportuna comunione di intenti sul versante della formazione e della ricerca», conclude Ronco.

Articoli correlati
Ictus cerebrale, il cuore gioca un ruolo cruciale. La fibrillazione atriale è tra i principali fattori di rischio
Il cuore gioca un ruolo cruciale nell’insorgenza dell’ictus cerebrale, essendone la fibrillazione atriale una delle principali cause. Ma non tutti sono a conoscenza di questo legame pericoloso e A.L.I.Ce. Italia Odv, in occasione di aprile mese della prevenzione, intende sensibilizzare le persone sull’importanza di non sottovalutare lo stretto rapporto tra cuore e cervello
di V.A.
Cure cardiovascolari a prova di pandemia e clima. Italia in prima linea nel progetto europeo RESIL-Card
La Società Italiana di Cardiologia interventistica (GISE) prende parte al consorzio europeo RESIL-Card che punta a rendere il sistema di assistenza e cure cardiovascolari più resilienti nelle crisi
di V.A.
Dolore toracico, con tecnologie di precisione meno morti e infarti
L’impiego selettivo della Tac coronarica integrata con la FFRct (fractional flow reserve CTderived) riduce il rischio di morte e di infarto del 65%, evitando esami invasivi non necessari. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerso da due analisi dello studio clinico internazionale PRECISE, pubblicato sulla rivista Jama Cardiology
di V.A.
Il cioccolato fondente riduce il rischio di ipertensione arteriosa
Il cioccolato fondente potrebbe essere un "dolce" alleato contro l'ipertensione arteriosa, cosiddetta "essenziale" perché la causa è sconosciuta. A scoprirlo è stato uno studio dello Shaoxing People's Hospital, in Cina, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports
Addio ECG? Creato “auricolare” che rileva l’attività cardiaca h24
Un dispositivo indossabile all’interno dell’orecchio, appena più grande di un auricolare è in grado di rilevare e analizzare il battito cardiaco 24 ore su 24. Sviluppato dai ricercatori dell’Imperial College di Londra ha dimostrato di avere le stesse prestazioni di un ECG convenzionale in due misurazioni su tre
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità: un’epidemia con 800 milioni di malati

Presentate le iniziative italiane della World Obesity Day che ricorre il 4 marzo. Nel nostro Paese le persone con obesità sono l’11,4 per cento della popolazione e oltre 21 milioni di ita...
di I.F.