Voci della Sanità 18 Giugno 2020 17:49

Il Policlinico Sant’Orsola diventa IRCCS. Il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni

«Il Policlinico Sant’Orsola, insieme a due unità operative dell’Ospedale Maggiore di Bologna, Chirurgia toracica e Chirurgia A e d’urgenza, diventa IRCCS, il primo Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico interaziendale dell’Emilia-Romagna, coinvolgendo sia l’Azienda Ospedaliero-Universitaria che l’Azienda Usl: il via libera è arrivato oggi a Roma dalla Conferenza Stato-Regioni». Lo rende noto la […]

«Il Policlinico Sant’Orsola, insieme a due unità operative dell’Ospedale Maggiore di Bologna, Chirurgia toracica e Chirurgia A e d’urgenza, diventa IRCCS, il primo Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico interaziendale dell’Emilia-Romagna, coinvolgendo sia l’Azienda Ospedaliero-Universitaria che l’Azienda Usl: il via libera è arrivato oggi a Roma dalla Conferenza Stato-Regioni». Lo rende noto la Regione in una nota.

«Il riconoscimento  – si legge – conclude il percorso avviato a fine 2018 dalla Regione assieme alle due Aziende sanitarie, al Comune e all’Università, ed è stato ottenuto per due ambiti di ricerca, rispetto ai quali Bologna rappresenta già un punto di riferimento a livello nazionale e non solo: l’assistenza e ricerca nei trapianti e nel paziente critico e la gestione medica e chirurgica integrata delle patologie oncologiche».

«Con questo nuovo ingresso – prosegue – salgono così a cinque (quattro pubblici e uno privato), gli IRCCS dell’Emilia-Romagna, che si conferma polo d’eccellenza, all’interno del sistema nazionale e internazionale, per la ricerca clinica e sperimentale, l’assistenza altamente specializzata ai pazienti e la formazione: Istituto Ortopedico Rizzoli (Ior) di Bologna, Istituto delle Scienze neurologiche (Ospedale Bellaria, all’interno dell’Azienda Usl di Bologna), Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia (Azienda Usl di Reggio Emilia), e Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori-IRST di Meldola (privato)».

LEGGI ANCHE: CHIRURGIA 4.0, AL S. ORSOLA DI BOLOGNA LA REALTÀ AUMENTATA È ENTRATA IN SALA OPERATORIA

«Per la sanità dell’Emilia-Romagna – precisa – ciò testimonia la capacità di integrare assistenza e ricerca e permette di accedere a nuovi, consistenti finanziamenti. Per i pazienti con patologie molto complesse che già oggi, da tutta Italia e non solo, vengono curati in questi ospedali, significa poter contare su protocolli sperimentali e ricevere i trattamenti più innovativi. Per i professionisti,sviluppare ulteriormente l’attività di ricerca anche entrando a far parte di reti internazionali».

«La presentazione alla stampa è stata fatta oggi in videoconferenza – spiega la nota – subito dopo l’approvazione della Conferenza Stato-Regioni, con collegamenti da Roma e da Bologna, da Stefano Bonaccini, presidente della Regione e della Conferenza delle Regioni; Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute; Giuliano Barigazzi, assessore comunale alla Sanità e Welfare e presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana di Bologna; Francesco Ubertini, rettore dell’Università di Bologna; Chiara Gibertoni, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna e commissario straordinario dell’Ausl Bologna».

«Un altro, straordinario riconoscimento per la sanità di questa regione, che vuole essere sempre di più al servizio di cittadini e territori e punto di riferimento a livello nazionale e internazionale – ha commentato il presidente Bonaccini-.  Per il nostro servizio sanitario, che già oggi coniuga la capacità di fare ricerca a prestazioni assistenziali di alta qualità anche grazie agli Irccs su cui può già contare, questo è un traguardo e al tempo stesso un punto di partenza. Si aprono le porte a nuovi finanziamenti e alla possibilità di collaborare con altri istituti di ricerca nel mondo, e pazienti con patologie complesse potranno partecipare ai progetti di ricerca più avanzati e quindi essere curati nel migliore modo possibile. Siamo orgogliosi e soddisfatti per il risultato raggiunto, ma anche pronti per affrontare le nuove sfide che questo riconoscimento porta con sé, a partire dal percorso di integrazione della sanità bolognese».

LEGGI ANCHE: VACCINI, BOLOGNA: AL SANT’ORSOLA APRE L’AMBULATORIO AD ALTA SPECIALIZZAZIONE

«Abbiamo raggiunto questo obiettivo grazie a un eccellente lavoro di squadra – ha affermato l’assessore Donini-. E insieme sapremo affrontare anche le complessità che ci attendono con il riconoscimento di questo nuovo Irccs: una complessiva riorganizzazione dell’attività di servizio alla ricerca per supportare i ricercatori e massimizzare i risultati e l’ulteriore innovazione dei percorsi clinico assistenziali, per garantire l’ottimale gestione di pazienti sempre più complessi. La Regione non farà mancare il proprio supporto, e continuerà ad investire su innovazione, tecnologia, strutture e – soprattutto – sul personale, la risorsa più importante su cui la nostra sanità può contare, come anche l’emergenza Coronavirus ha dimostrato».

«Un lavoro di squadra lungo e articolato ha portato a questo importante risultato – ha dichiarato il rettore Ubertini-. Desidero manifestare tutta la mia soddisfazione per questo straordinario traguardo che premia e rafforza per il Policlinico Sant’Orsola la vocazione di una assistenza di altissima qualità, coniugata con una ricerca d’avanguardia sul versante nazionale e internazionale. Il mio primo pensiero e il mio grazie vanno quindi ai tanti che hanno contribuito. Abbiamo messo a punto una visione complessiva di cui quella annunciata oggi rappresenta una tappa. Un altro importante tassello di questo percorso sarà la progressiva integrazione universitaria nella componente territoriale, visto che è qui che si giocheranno le sfide più importanti della sanità del futuro, come ci insegna anche l’esperienza della lotta al Covid-19».

«È una notizia importante perché indica la strada di un futuro polo di riferimento nazionale per la ricerca traslazionale e la didattica – ha aggiunto l’assessore Barigazzi-. Mi rende felice che giunga adesso, dopo aver superato la fase più critica dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia. Un segnale di ripartenza potente per Bologna ma non solo. Come presidente della Ctssm ritengo infatti che questa sarà un’opportunità non solo per lo stesso Policlinico di Sant’Orsola, ma per tutta la rete metropolitana. E un ulteriore passo, per cui lavoriamo con convinzione, verso una sempre maggiore integrazione tra le aziende sia all’interno delle reti ospedaliere che sul territorio».

«L’approvazione ad Irccs da parte della Conferenza Stato-Regioni è una notizia che rincuora ed è un segnale di ripartenza per tutta la comunità professionale di Bologna, che ha affrontato con grande competenza, professionalità e generosità questo impegnativo periodo – ha affermato Chiara Gibertoni-.  È il raggiungimento di un traguardo per il quale si è lavorato convintamente per più di un anno. Il nuovo Irccs segna la strada che porterà Bologna ad avere un ruolo da protagonista a livello nazionale e internazionale nel mondo della ricerca applicata e al trasferimento dei risultati scientifici sul piano clinico ed assistenziale. L’Irccs rafforzerà ulteriormente la vocazione per la ricerca sanitaria di Bologna, che già oggi si colloca ai primi posti a livello nazionale. Ringrazio tutti i clinici che con il loro lavoro di anni hanno permesso al Sant’Orsola di diventare il centro di riferimento per l’assistenza e la ricerca che oggi riceve questo riconoscimento, motivo di ulteriore stimolo e sviluppo per il futuro. È anche un segnale concreto nella direzione dell’integrazione perché entrano a far parte dell’Irccs due unità operative dell’Ospedale Maggiore, primo nucleo per future ulteriori integrazioni. Bologna poi è già sede di due Irccs con i quali si creeranno forti sinergie per l’attrattività del polo bolognese, tanto nei confronti di fondi pubblici e privati che verso talenti ed alte professionalità. L’Irccs- ha concluso Gibertoni- rappresenta infine anche una sfida e un impegno per una complessiva riorganizzazione dell’attività di supporto alla ricerca orientata a tutta la comunità sanitaria di Bologna».

«Il riconoscimento  -conclude la regione – conferma come Bologna e l’Emilia-Romagna rappresentino, a partire dagli ambiti per i quali è stato ottenuto l’Irccs, un punto di riferimento clinico-assistenziale e di ricerca a livello nazionale e non solo. All’interno del Policlinico Sant’Orsola sono presenti numerose funzioni e centri di riferimento ad alta complessità relativi a questi ambiti, in particolare: trapianto d’Organo (cuore, polmone, intestino isolato, multiviscerale, fegato rene pediatrico e adulto) e di midollo adulti e pediatrico; cardiochirurgia adulti e pediatrica; centro Ecmo (Extra Corporeal Membrane Oxygenation); centro di riferimento regionale per l’insufficienza intestinale cronica benigna; centro di riferimento regionale per la diagnosi e il trattamento delle malattie croniche intestinali; centro di riferimento regionale per il trattamento della neoplasia ovarica; centro unico regionale per terapie CAR-T; nefrologia pediatrica per la gestione del paziente con insufficienza renale cronica; immunogenetica e genetica molecolare».

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Sanità italiana divisa a metà: 29 milioni di italiani in difficoltà con le cure
La sanità italiana sempre più divisa in due con ben 29 milioni di italiani che potrebbero avere serie difficoltà. Le performance sanitarie per il 2023 vedono infatti otto tra Regioni e Province autonome promosse, sette rimandate e sei bocciate. Sono i risultato del rapporto «Le performance regionali» del Crea Sanità, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato oggi a Roma
Come deve essere effettuata dal Provider la verifica dell’apprendimento?
La verifica dell’apprendimento può essere effettuata con diversi strumenti: quesiti a scelta multipla o a risposta aperta, esame orale, esame pratico, produzione di un documento, realizzazione di un progetto, ecc. Se vengono usati i quesiti, devono essere standardizzati in almeno 3 quesiti per ogni credito ECM erogato e nel caso si predispongono quesiti a scelta […]
L’Intelligenza artificiale conquista l’Healthcare: cresce l’impiego in ricerca, diagnosi e cura
In occasione della Milano digital Week confronto tra protagonisti di design, Ai e digitale sull’impiego in sanità. Dalle app che dialogano con i pazienti, ai software che fanno interagire le strutture sanitarie, ma resta aperto il quesito sul consenso dei dati
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...