Voci della Sanità 21 Febbraio 2019 15:32

FNOPO e TSRM PSTRP presentano accordo con il CSM su albi periti e consulenti tecnici

Il prossimo 12 marzo la Federazione degli Ordini della Professione di Ostetrica (FNOPO) e la Federazione degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (FNO TSRM PSTRP) firmeranno l’Accordo con il Consiglio Superiore della Magistratura e il Consiglio Nazionale Forense per l’armonizzazione dei criteri e delle procedure di formazione […]

Il prossimo 12 marzo la Federazione degli Ordini della Professione di Ostetrica (FNOPO) e la Federazione degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (FNO TSRM PSTRP) firmeranno l’Accordo con il Consiglio Superiore della Magistratura e il Consiglio Nazionale Forense per l’armonizzazione dei criteri e delle procedure di formazione degli albi dei periti e dei consulenti tecnici ex art. 15, Legge 8 marzo 2017, n. 24, in attuazione dell’art. 14 del Protocollo d’intesa tra CSM, CNF e FNOMCeO già firmato lo scorso 24 maggio 2018. L’obiettivo è l’applicazione della legge 24/2017 in materia di responsabilità sanitaria e, in particolare, la revisione e tenuta degli albi dei periti e dei consulenti tecnici presso i Tribunali.

In attesa della firma ufficiale presso la Buvette del Consiglio Superiore della Magistratura, la FNOPO e la FNO TSRM PSTRP hanno organizzato il Convegno dal titolo “L’attuazione dell’art. 15 della legge 24/2017: il professionista sanitario come perito nella consulenza tecnica d’ufficio e nella conciliazione” che si svolgerà venerdì 22 febbraio presso il Centro Congresso Frentani di Roma. L’evento ha l’obiettivo di illustrare la natura delle proposte dell’Accordo che è stato sottoposto all’attenzione della VII Commissione del CSM e recepito e approvato in plenum. Il documento è frutto del lavoro del Tavolo tecnico nazionale, interdisciplinare e inter-istituzionale, istituito a partire dal gennaio 2018 tra le due Federazioni e le Società scientifiche di settore, anche medico legali, alla presenza di giuristi e consulenti legali. In seno al Tavolo tecnico è stata condivisa l’elaborazione della proposta di Accordo da presentare al CSM e CNF, nel quale sono stati previsti criteri omogenei per l’individuazione dei professionisti e l’individuazione di indicatori strutturalmente omogenei e riferiti ai criteri qualitativi dei professionisti, afferenti agli albi istituiti dalla Legge 3/2018, sulla base dei quali possono essere affidati gli incarichi di consulenza tecnica d’ufficio e di perito presso i tribunali, a esperti nelle discipline specialistiche riferite a tutte le professioni sanitarie.

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«Alla luce dei contenziosi medico legali che vedono da una parte cittadini che reputano di aver subìto un danno e dall’altra i professionisti sanitari che si vedono chiamati a rispondere del loro operato, nonché della sempre più diffusa medicina difensiva, ci sembrava necessario e doveroso poter esprimere il nostro parere in tema di individuazione dei criteri con i quali sono scelti consulenti e periti per le consulenze tecniche – affermano i componenti dei Comitati centrali FNOPO e FNO TSRM PSTRP -. La firma dell’Accordo con il Consiglio Nazionale Forense e il Consiglio Superiore della Magistratura è un grandissimo successo per le professioni – spiegano ancora i componenti dei due Comitati centrali -. Un risultato che portiamo a casa grazie alla costituzione di un gruppo di lavoro composito multidisciplinare, nel quale è stato importante il confronto e l’apporto di tutti. Grazie all’accordo che sigleremo a marzo – continuano i rappresentanti nazionali delle due Federazioni – i tribunali italiani e i professionisti sanitari potranno avere un riferimento unico e validato dalle più alte rappresentanze per l’individuazione del professionista giusto al posto giusto. Una tutela che, come verrà ampiamente spiegato da parte dei giuristi, dei docenti e dei consulenti durante il convegno, consentirà agli Ordini territoriali di avere gli strumenti idonei per la valutazione delle candidature».

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