Voci della Sanità 24 Aprile 2020 10:34

Covid19, l’appello di Chimici e Fisici: «Nella Fase 2 pronti a dare nostro contributo per garantire salute e sicurezza»

Lettera della Federazione dei Chimici-Fisici a Conte, Speranza, Arcuri e alla regioni in cui si ricorda che «una valutazione del rischio chimico – fisico – biologico negli ambienti di lavoro non svolta da figure competenti, come i Chimici e Fisici, può vanificare misure di prevenzione messe in atto»

In una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Conte, al Ministro della Salute Speranza, al Commissario Straordinario Arcuri, ai Governatori delle Regioni, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici (FNCF) dichiara la disponibilità di Chimici e Fisici a fornire il loro contributo professionale, e quindi le loro specifiche competenze specialistiche, nel supportare gli enti preposti a garantire la salute e la sicurezza negli ambienti sanitari, nei luoghi di lavoro e di vita.

«Siamo disponibili a partecipare attivamente a task force, tavoli tecnici, momenti formativi e divulgativi a personale di settore come anche alla popolazione, nonché a fornire il nostro supporto alle parti sociali per stesura di protocolli operativi negli ambiti di lavoro», scrive il Presidente Nausicaa Orlandi. «Riteniamo fondamentale collaborare tutti insieme per una corretta gestione dell’emergenza sanitaria a favore di una ripresa fattiva e sicura del nostro paese». 

Il Presidente della FNCF sottolinea inoltre la disponibilità di Chimici e Fisici a supporto dell’emergenza epidemiologica con particolare riferimento alla gestione della salute e sicurezza sul lavoro in fase di ripresa, attivazione piani di sanificazione e disinfezione e verifica dello loro efficacia, valutazione degli impatti ambientali correlati all’impiego di trattamenti sanificati anche in ambito indoor, monitoraggi ed analisi, gestione acque e rifiuti in ambito civile, sanitario e produttivo.

Vi è infatti preoccupazione per la gestione di queste situazioni critiche che a breve potrebbero rappresentare ulteriori emergenze di tipo sanitario ed ambientale nella fase di ripresa. A titolo esemplificativo vi è il rischio della raccolta dei rifiuti sanitari, con i possibili riflessi in termini di tenuta della struttura delle filiere di raccolta sin qui sviluppate nel Paese, nonché delle infrastrutture di recupero e smaltimento. Importante inoltre ricordare che una valutazione del rischio chimico – fisico – biologico negli ambienti di lavoro non svolta da figure competenti, come i Chimici e Fisici, può vanificare misure di prevenzione messe in atto.

Tra le proposte della FNCF merita sottolineare quella relativa alla possibilità per le imprese di individuare nella fase di ripresa delle figure responsabili per la gestione delle misure di prevenzione da adottare in ambiente di lavoro correlate al COVID-19, e per la gestione delle ricadute sull’ambiente a seguito di un periodo di fermo delle attività produttive.

«Le competenze dei professionisti sanitari Chimici e Fisici sono una risorsa per il Paese, specie in questa fase delicata attuale e post-emergenza sanitaria. Mettiamo dunque queste competenze a disposizione di enti, imprese e collettività tutta. Insieme ce la faremo».

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