Voci della Sanità 2 Febbraio 2020 18:00

Coronavirus, Simedet: «Evitare inutili allarmismi». Antel: «Fondamentale diagnosi molecolare e ruolo laboratori»

Anche gli specialisti della Società italiana di Medicina diagnostica e terapeutica mobilitata per far fronte all’emergenza. Cabrini (ANTEL): «Prevenzione e controllo passano dal laboratorio»

 

La Simedet, Società italiana di Medicina diagnostica e terapeutica, come gran parte delle realtà sanitarie del Paese, è mobilitata per rispondere all’emergenza sanitaria derivata dall’epidemia di coronavirus.

«Secondo l’ECDC la probabilità di osservare una trasmissione sostenuta uomo-uomo nei Paesi UE/SEE è valutata tra “molto bassa e bassa” sempre che in questi Paesi i casi siano rilevati in modo tempestivo e vengano applicate adeguate pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni – sottolinea il Presidente della Simedet Fernando Capuano -. Il tasso di mortalità dell’infezione da coronavirus Wuhan nCoV-2019 si assesta al 2%, nettamente inferiore rispetto al tasso di mortalità registrato dal virus Mers CoV (34,4% ) e dalla Sars CoV ( 9.60% ). Dunque occorre evitare inutili allarmismi ma delimitare i focolai di polmonite con misure di sanità pubblica e igiene».

«Tra le principali priorità per facilitare gli interventi di sanità pubblica nell’emergenza internazionale Coronavirus 2019-nCoV, agente causale di polmonite, vi è una diagnosi di laboratorio affidabile e tempestiva, resa possibile grazie all’impiego di tecnologie avanzate ed innovative indagini genetico molecolari», afferma la Dott.ssa Alessia Cabrini Presidente ANTEL, Associazione italiana Tecnici di Laboratorio e membro del Comitato scientifico SIMEDET.

Ad oggi, la trasmissione del virus da uomo a uomo al di fuori della Cina è limitata e gli sforzi di sanità pubblica mirano a limitare ulteriormente la trasmissione nei paesi con casi importati, il che dipendono in modo critico dalla capacità di rilevare l’agente patogeno. Uno degli obiettivi principali dell’OMS è appunto quello di rafforzare la capacità diagnostica globale per migliorare il rilevamento 2019-nCoV, la sorveglianza, la diagnosi precoce e il monitoraggio della diffusione della malattia.  Da disposizioni ministeriali sono state attivate varie Task force nelle Regioni italiane con l’apporto di tutte le strutture sanitarie, in particolare le unità di Malattie infettive, i laboratori di Microbiologia, Virologia ed i Dipartimenti di prevenzione con lo scopo di dare risposte più corrette ed efficienti nell’eventualità si dovessero presentare casi sospetti.

Il laboratorio gioca quindi un ruolo fondamentale nel controllo e gestione dell’emergenza  Coronavirus,  attraverso la capacità di fare diagnosi molecolare che può essere effettuata su campioni clinici respiratori secondo uno specifico protocollo validato di Real Time PCR per 2019-nCoV, tecnica di amplificazione di acidi nucleici mediante reazione a catena della polimerasi (PCR) ampiamente utilizzata nel Laboratorio di Microbiologia per fare ricerca diretta di agenti patogeni in campioni biologici, misurarne la carica, e consentire anche la  riduzione del tempo di risposta.

«Inoltre il laboratorio – prosegue Alessia Cabrini – è coinvolto da sempre nei programmi di prevenzione e controllo delle infezioni: gestione dei focolai, esecuzione di ulteriori test per studi epidemiologici, tipizzazione di batteri e funghi, sorveglianza delle infezioni ospedaliere, spesso causate da microorganismi multi-resistenti, con elaborazione degli “alert organism” e dei report sull’epidemiologica locale. La conoscenza di questi dati consente quindi una migliore impostazione delle terapie antibiotiche e un miglioramento dell’outcome dei pazienti».

«Fondamentale nelle fasi di governo e responsabilità dei processi di Laboratorio è il ruolo del Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico – sottolinea Alessia Cabrini – poiché è chiamato in prima linea a dare risposte mirate e sicure attraverso le analisi che effettua, al fine di mettere in atto il lavoro interdisciplinare e interprofessionale nei complessi contesti assistenziali in cui l’utente esprime i propri bisogni di salute».

«Importante – conclude Cabrini – è garantire cure di qualità e in sicurezza con informazioni diagnostiche condotte in maniera appropriata sia dal punto di vista diagnostico che clinico, e per questo sarebbe molto importante definire e valorizzare maggiormente le nuove competenze avanzate di questi professionisti della salute finalmente riconosciuti e “ordinati” oggi, insieme alle altre professioni sanitarie nel Maxi Ordine dei TSRM PSTRP».

 

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