Nutri e Previeni 28 Febbraio 2022 14:00

Alimentazione ricca di fibre contro la demenza

Alimentazione ricca di fibre contro la demenza

Una dieta ricca di fibre è un’alleata importante anche contro la demenza. È quanto emerge dallo studio dell’Università giapponese di Tsukuba pubblicato sulla rivista Nutritional Neuroscience. I partecipanti allo studio, 3.739 adulti, hanno completato questionari che hanno valutato i loro regimi alimentari tra il 1985 e il 1999. Si trattava di persone generalmente sane e di età compresa tra 40 e 64 anni che sono state successivamente seguite, dal 1999 al 2020, per rilevare se avessero sviluppato una demenza che richiedeva cure.

I risultati hanno mostrato che coloro che si collocavano nel gruppo con il più alto consumo di fibre nella dieta avevano un rischio inferiore di sviluppare demenza. Il team di ricerca ha anche esaminato se vi fossero differenze per i due principali tipi di fibre: solubili e insolubili. Le fibre solubili, che si trovano in alimenti come avena e legumi, sono importanti per i batteri ‘buoni’ nell’intestino e forniscono anche altri benefici in termini di salute. Quelle insolubili, che si trovano nei cereali integrali, nelle verdure e in alcuni altri alimenti, sono note principalmente per la loro azione positiva per il benessere intestinale. E’ emerso così che il legame positivo tra assunzione di fibre e demenza era più pronunciato per le fibre solubili. I meccanismi alla base di questo collegamento “sono attualmente sconosciuti, ma potrebbero coinvolgere le interazioni che hanno luogo tra l’intestino e il cervello”, afferma Kazumasa Yamagishi,  che ha  guidato  la  ricerca.

“Una possibilità – osserva – è che la fibra solubile regoli la composizione dei batteri intestinali. Questa composizione può influenzare la neuroinfiammazione, che svolge un ruolo nell’insorgenza della demenza. È anche possibile che la fibra alimentare possa ridurre altri fattori di rischio per la demenza, come il peso corporeo, la pressione, i lipidi e livelli di glucosio. Il lavoro è ancora in una fase iniziale ed è importante confermare l’associazione che abbiamo rilevato in altri gruppi di persone”.

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