Mondo assicurativo 3 Ottobre 2016 16:54

L’onere dell’assicurazione professionale spetta al libero professionista

Sono un cardiologo appena specializzato ed ho iniziato una collaborazione a tempo pieno con una clinica privata della mia città. Sono quindi diventato un membro del “popolo delle partite IVA”. L’ufficio amministrazione mi ha chiesto di esibire la mia polizza di responsabilità professionale, polizza che per la verità io non ho ancora stipulato. Mi chiedo […]

di Ennio Profeta - Consulente SanitAssicura

Sono un cardiologo appena specializzato ed ho iniziato una collaborazione a tempo pieno con una clinica privata della mia città. Sono quindi diventato un membro del “popolo delle partite IVA”. L’ufficio amministrazione mi ha chiesto di esibire la mia polizza di responsabilità professionale, polizza che per la verità io non ho ancora stipulato. Mi chiedo se effettivamente spetti a me pensare a questa incombenza.

Sono spiacente di doverle confermare che effettivamente l’onere dell’assicurazione spetta a lei. Mi rendo conto della sua personale posizione per la quale nella sostanza sarebbe equo far ricadere sulla struttura tale spesa. Tuttavia dal punto di vista formale Lei è un libero professionista ed in tale posizione spetta a Lei l’onere dell’assicurazione professionale. Diversa è invece la posizione dei sanitari dipendenti di struttura privata; essi sono tutelati dal loro CCNL che prevede l’obbligo di assicurazione a carico del datore di lavoro fino al limite della colpa grave. Pertanto Lei dovrà provvedere a stipulare la sua polizza personale, ove tale stipula costituisce un impegno da lei contrattualmente assunto con la clinica. Per maggior precisazione debbo aggiungere che comunque la polizza stipulata dalla struttura copre anche i suoi comportamenti colposi e dannosi. L’aspetto essenziale sta tuttavia nel fatto che di norma questa polizza prevede la successiva rivalsa nei confronti dei sanitari non dipendenti. Quindi, in caso di sua acclarata colpa, Lei sarebbe esposto all’azione di rivalsa di coloro che hanno effettuato il risarcimento (l’Assicuratore e, in presenza di una franchigia, la clinica stessa Assicurata). Concludo ricordando che questo argomento costituisce uno dei temi affrontato e ricompreso nel Disegno di legge Gelli. Questa proposta ha il merito di equiparare le posizioni di tutti i sanitari operanti nelle strutture, private e pubbliche, a prescindere dal loro rapporto contrattuale che li lega alle stesse. Il Disegno di legge, la cui approvazione in legge avrebbe dovuto arrivare prima dell’estate appena trascorsa, è ancora in discussione presso l’apposita commissione. Noi tutti che operiamo in questo settore auspichiamo che al più presto esso diventi una legge dello stato al fine sanare molte situazioni ormai inadeguate ed inique, come quella che Lei ha evidenziato.

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...