Meteo 5 Febbraio 2019 15:52

Pisa, realizzato al Sant’Anna il primo impianto permanente di mano robotica

È una donna svedese la prima beneficiaria al mondo di un impianto stabile e permanente per il controllo di una mano robotica. Si tratta di un intervento chirurgico pioneristico: sono stati innestati impianti in titanio nelle due ossa dell’avambraccio della donna (radio e ulna) sfruttando la tecnica dell’osteointegrazione combinata alle interfacce muscolari. L’impianto potrà essere utilizzato nella […]

È una donna svedese la prima beneficiaria al mondo di un impianto stabile e permanente per il controllo di una mano robotica. Si tratta di un intervento chirurgico pioneristico: sono stati innestati impianti in titanio nelle due ossa dell’avambraccio della donna (radio e ulna) sfruttando la tecnica dell’osteointegrazione combinata alle interfacce muscolari.

L’impianto potrà essere utilizzato nella vita di tutti i giorni e consentirà di controllare in modo naturale la mano robotica e di restituirne le percezioni sensoriali. Il nuovo impianto è stato sviluppato in Svezia dal team guidato da Max Ortiz Catalan e l’intervento chirurgico è stato eseguito in Svezia su una donna di 45 anni grazie al progetto DeTOP coordinato da Christian Cipriani, direttore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Uno degli elementi centrali di questo lavoro è che si tratta della prima tecnologia utilizzabile nella vita di tutti i giorni, non solo all’interno di un laboratorio di ricerca.

«Grazie a questa interfaccia uomo-macchina così accurata – ha commentato Christian Cipriani – e grazie alla destrezza e al grado di sensibilità della mano artificiale, ci aspettiamo che nel giro dei prossimi mesi la donna riacquisisca funzionalità motorie e percettive molto simili a quelle di una mano naturale. Questo non sarà comunque l’unico impianto previsto – ha spiegato – sono infatti partite in Italia le attività di ricerca per il reclutamento di un secondo paziente per un nuovo intervento chirurgico in programma all’Università Campus Bio-Medico di Roma che verrà effettuato da team clinici del Campus Bio-Medico e dell’Istituto Ortopedico Rizzoli» ha concluso.

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