Meteo 18 Marzo 2019 15:52

Migranti e salute: prevenzione, cura e false notizie. L’evento all’Ordine dei Medici di Palermo

Secondo i dati del Forum Sociale delle Migrazioni 2018, svoltosi in Mexico, una persona su sette sul pianeta è migrante, avendo sperimentato una qualche forma di mobilità umana. Nel passato le migrazioni erano favorite, in Italia dal sud verso le industrie del Nord, e similmente in altre parti del mondo che soffrono denatalità e scarsa […]

Secondo i dati del Forum Sociale delle Migrazioni 2018, svoltosi in Mexico, una persona su sette sul pianeta è migrante, avendo sperimentato una qualche forma di mobilità umana. Nel passato le migrazioni erano favorite, in Italia dal sud verso le industrie del Nord, e similmente in altre parti del mondo che soffrono denatalità e scarsa popolazione. Oggi la tendenza a ostacolare la mobilità umana è diventata più radicata. Questa è la logica che ha portato al convegno “Migranti e salute: tra prevenzione, cura e fake news”, che vuole fare il punto sullo stato di salute e sui bisogni dei migranti in Italia.

«Promosso dall’Associazione Medici Endocrinologi (AME) il convegno si svolgerà il 21 marzo 2019 – spiega Edoardo Guastamacchia, presidente AME – e potrà contare sulla presenza delle principali organizzazioni che si occupano di questi temi portando il proprio contributo alla comprensione del fenomeno migratorio e nello specifico degli aspetti relativi alla salute-. Il luogo scelto non è casuale – prosegue – in Sicilia a Palermo dove i medici che accolgono, i medici di pronto soccorso, pediatri, ginecologi e psicologi hanno il compito di rispondere alle necessità di cura».

«Il numero dei migranti residenti a vario titolo sul territorio nazionale è pari a circa il 10% della popolazione generale – afferma Piernicola Garofalo, Unità operativa di Endocrinologia dell’Azienda Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello e responsabile scientifico del convegno – i livelli e le modalità di assistenza alla salute nelle sue varie declinazioni (prevenzione, diagnosi e terapia) sono estremamente difformi e poco tracciate. Vogliamo evidenziare alcuni aspetti cruciali dell’intero processo assistenziale. In particolare, procedere con una mappatura delle specificità dei bisogni di salute per questa parte di popolazione e, a seguire, le riposte ai bisogni testimoniate da varie iniziative assistenziali. Da ultimo, ma non meno importante, la gestione dell’informazione relativa alla potenziale trasmissibilità delle condizioni morbose degli immigrati».

«Per curare i migranti certamente la rimozione di ostacoli di tipo economico rappresenta una strada maestra ma vi sono altre barriere all’ingresso che debbono essere affrontate – spiega Carlo Devillanova, Professore di Economia Politica, Università Bocconi Milano che in uno studio ha messo a confronto gli accessi a medici di base, specialisti, ospedali e posti di pronto soccorso di immigrati e italiani sulla base dei dati contenuti nell’indagine “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari” -. Abbiamo identificato – continua Devillanova – gli immigrati in base sia alla cittadinanza, sia al paese di nascita, portando così alla luce anche i percorsi sanitari degli immigrati di seconda generazione. A parità di condizioni, gli immigrati hanno circa il 45% di probabilità in meno di accedere a prestazioni specialistiche e il 45% in più di usufruire di cure prestate nei punti di pronto soccorso. Anche gli immigrati di seconda generazione ricorrono meno degli italiani agli specialisti, ma hanno il 60% di probabilità in più di farsi curare in ospedale. Non ricorrendo al medico di base, in entrambi i casi le patologie si aggravano fino a richiedere l’ospedalizzazione o l’intervento di pronto soccorso. Il motivo di questo approccio pare sia dovuto alle barriere che gli immigrati trovano: non si tratta di barriere di tipo economico, ma legate alla mancanza di informazione, alla complessità dell’apparato burocratico, a problemi linguistici». Quasi il 37% delle donne immigrate, per esempio, non ha fatto una diagnosi prenatale poiché non informata sulla sua esistenza, contro il 12% delle italiane.

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Tumori del sangue, creato algoritmo che potrebbe migliorare diagnosi e cure
I ricercatori di Genomics England, dell'Università di Trieste e del Great Ormond Street Hospital for Children dell’NHS Foundation Trust hanno sviluppato un nuovo algoritmo per rendere più accurata l'analisi del sequenziamento completo del genoma, effettuato con tecniche di Whole Genome Sequencing (WGS) in pazienti con tumori del sangue
di V.A.
“Movember”: la Società Italiana di Urologia in Senato per promuovere informazione e prevenzione sui tumori maschili
La Siu ha presentato la sua campagna di informazione e sensibilizzazione sui tumori della prostata e dei testicoli. Al centro del dibattito la necessità di un cambiamento culturale nella percezione che gli uomini hanno della propria salute ma anche le difficoltà dei clinici ad agire senza una normativa specifica che ne tuteli le scelte e le azioni. Il contrappasso è il rischio di una medicina difensiva costosa e inutile.
Sanità italiana divisa a metà: 29 milioni di italiani in difficoltà con le cure
La sanità italiana sempre più divisa in due con ben 29 milioni di italiani che potrebbero avere serie difficoltà. Le performance sanitarie per il 2023 vedono infatti otto tra Regioni e Province autonome promosse, sette rimandate e sei bocciate. Sono i risultato del rapporto «Le performance regionali» del Crea Sanità, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato oggi a Roma
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...