Lavoro 16 Febbraio 2016 16:22

«Orari di lavoro, tutelare il medico: giochiamo nella stessa squadra»

Continua il viaggio di Sanità informazione nelle strutture sanitarie. Intervista a Marta Branca, Responsabile IRCCS e IFO nel Lazio: «Il camice bianco si rivolge ai ricorsi se non trova risposte nella sua struttura»

«Orari di lavoro, tutelare il medico: giochiamo nella stessa squadra»

Riorganizzare il lavoro tenendo conto delle necessità dei pazienti, ma anche dei medici. A partire dagli orari di lavoro. Perché se dal 25 novembre scorso lo Stato (almeno quello) si è messo in regola con la normativa europea, la realtà che si vive nelle corsie delle città italiane è spesso ben diversa.


Nell’attesa di una soluzione istituzionale che risolva il problema del turnover – e nella speranza che si faccia presto – i medici continuano a rivolgersi alla giustizia per ottenere un risarcimento per tutti quegli anni in cui la normativa comunitaria sugli orari di lavoro non è stata rispettata dall’Italia.

E i dirigenti delle strutture in cui lavorano questi professionisti, da sempre alle prese con troppi problemi da affrontare nel tentativo di compensare le mancanze “istituzionali” che il medico deve affrontare quotidianamente, devono trovare il modo per tutelare, allo stesso tempo, il medico (vittima di turni massacranti) e il paziente. Sanità informazione ha parlato con Marta Branca, Responsabile degli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico (IRCCS e IFO) nella Regione Lazio.

«Il problema dell’adeguamento alle normative europee in materia di orari di lavoro è un punto cruciale, in Italia e nel resto d’Europa. I nostri medici e operatori devono sentirsi in una squadra. Il motivo per cui cerchiamo di rispettare gli orari va al di là del mero adempimento alle norme, perché crediamo fortemente nella necessità del giusto riposo. In quanto IRCCS, peraltro, godiamo di un vantaggio: non abbiamo il pronto soccorso, che è collegato maggiormente alle emergenze, e riusciamo quindi a organizzare in modo ottimale l’orario di lavoro dei medici».

Orari di lavoro, e non solo…
«C’è da dire poi che in questa fase i medici sono alle prese anche con altre questioni importanti, come la responsabilità professionale. Spesso i medici si rivolgono alla giustizia perché non riescono a trovare risposte all’interno dell’azienda, e anche perché talvolta vedono uno scollamento fra le politiche portate avanti dalla Regione e dalle direzioni aziendali, e i loro diritti. Noi lavoriamo affinché i nostri professionisti capiscano che nel momento in cui c’è un problema o una denuncia, l’azienda sarà dalla loro parte dall’inizio alla fine. Nel frattempo speriamo si lavori sempre, come si sta facendo, per trovare soluzioni».

Una sensibilità ed attenzione nei confronti delle problematiche del medico che sta caratterizzando l’attuale gestione della struttura.
«Negli IFO il motto è: la persona prima di tutto. Io non ho fatto altro che supportare un processo di umanizzazione che già da anni è in corso in questi istituti».

Articoli correlati
La ricerca non può avere confini amministrativi, intervenga l’Autorità Garante
di Luigi Cajazzo, Direttore Generale Fondazione Ricerca Biomedica Lombardia
di Luigi Cajazzo, Direttore Generale Fondazione Ricerca Biomedica Lombardia
Riforma IRCCS: così cambia la ricerca sanitaria. Ma ancora lontana la stabilizzazione dei precari
Alla Camera il primo via libera in commissione Affari sociali, ora la legge delega è attesa in Aula. Per il riconoscimento degli IRCCS sarà data priorità al criterio di localizzazione territoriale. Sarà garantita la comprovata competenza e professionalità anche manageriale dei componenti degli organismi governo degli IRCCS pubblici e degli organi scientifici degli IRCCS privati
di Francesco Torre
Rebus riforma IRCCS, ancora irrisolti i nodi dello status dei ricercatori e il collegamento con il territorio
In commissione Affari sociali prosegue l’iter della legge delega che vuole riorganizzare il regime giuridico degli IRCCS. La disciplina è ferma al 2003. Da Mantovani ad Ippoliti, le ricette dei Direttori
Responsabilità medica: lui ha l’amante, alla vedova non spetta il risarcimento
La sentenza 9010/2022 della Cassazione esclude il danno parentale dopo aver accertato che tra i due coniugi fosse venuta meno l’intensità del legame. La Corte d’Appello ora dovrà riesaminare il caso che aveva portato ad un risarcimento di oltre 260mila euro
Enpam Sicura: Milillo e Santini condannati a risarcire Enpam
Il Tribunale civile di Roma ha condannato Giacomo Milillo e Giulio Santini a risarcire a Enpam, l’Ente previdenziale di medici e odontoiatri, 1,7 milioni di euro
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...