Lavoro 6 Febbraio 2019 13:16

In Italia sempre meno chirurghi, Schillaci (Tor Vergata): «Necessario ricreare rapporto di fiducia tra medico e paziente»

Il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia all’Università Tor Vergata di Roma spiega ai nostri microfoni cosa bisogna fare per superare la “crisi di vocazione” in atto in Italia

In Italia sempre meno chirurghi, Schillaci (Tor Vergata): «Necessario ricreare rapporto di fiducia tra medico e paziente»

La chirurgia è una parte fondamentale della medicina ma da qualche anno a questa parte si sta registrando un trend negativo per quanto riguarda il numero di medici che decidono di specializzarsi in questa disciplina. Una delle colpe di questa “crisi di vocazione” è rappresentata dall’aumento dei contenziosi aperti da pazienti che ritengono di essere stati vittima di un episodio di malpractice. E poco importa che nella stragrande maggioranza dei casi questi processi si concludono con l’assoluzione del professionista sanitario. Premi assicurativi alle stelle e la costante paura di sbagliare o di essere chiamati dal giudice senza aver commesso nulla di sbagliato rappresentano un grosso freno a chi vorrebbe intraprendere questa carriera. I chirurghi sono una delle categorie più esposte a questo tipo di problema, e in tanti rinunciano in partenza al loro sogno. Ma cosa si può fare per invertire la tendenza? Lo abbiamo chiesto ad Orazio Schillaci, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia all’Università Tor Vergata.

Professore, sono sempre più pochi i medici che scelgono di specializzarsi in chirurgia. Perché avviene questo fenomeno e cosa si può fare per contrastarlo?

«La chirurgia rappresenta da sempre una parte fondamentale delle scuole di specializzazione di medicina. Penso che dare percorsi formativi migliori e far sì che i giovani chirurgi si sentano protetti in quella che è la loro attività sia indispensabile per far crescere le vocazioni verso questa disciplina insostituibile».

LEGGI ANCHE: ARBITRATO DELLA SALUTE, LA TORRE (COLLEGIO CHIRURGHI): «LEGGE GELLI NON STA FUNZIONANDO, POSITIVA IDEA DI UNA CAMERA DI COMPENSAZIONE»

Uno di questi problemi è il rischio del contenzioso. Una petizione lanciata proprio in questi giorni, e che ha raccolto migliaia di adesioni, è volta all’istituzione di una camera di compensazione che possa sminare questo contenzioso, che quasi sempre si conclude con l’assoluzione del medico. Lei pensa possa essere una buona soluzione?

«Si, credo che sia uno strumento utile perché bisogna risolvere le controversie anche nell’interesse dei pazienti. È necessario ricreare, tra medico e paziente, un rapporto di fiducia. Si tratta di un aspetto fondamentale perché il medico è una persona che aiuta il paziente a superare i suoi problemi di salute. Questi contenziosi vanno in qualche modo risolti e tutto riportato ad uno stato di normalità».

Articoli correlati
Dormire poco prima di un intervento chirurgico aumenta il dolore nel post
Non dormire a sufficienza prima di un intervento chirurgico è un evento molto comune, ma può aumentare il dolore post-operatorio. Lo rivela uno studio condotto su topi, presentato al meeting della Society for Neuroscience a Washington DC
Nasce la banca dati delle voci per i malati di SLA. Schillaci: «Massimo impegno nella ricerca»
Grazie al progetto promosso da Università Campus Bio-Medico di Roma, Centri Clinici NeMO, Nemo Lab, Translated, Dream On e AISLA ogni persona con SLA potrà accedere a un servizio di Voice Banking per conservare la voce e beneficiare dell’utilizzo della sintesi vocale personale. Sostegno anche dal Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus e dal premier Giorgia Meloni che hanno inviato un videomessaggio
Assistenti sociali, Gazzi (CNOAS): «Incontro col ministro Schillaci. Al lavoro su DM77, anziani, disabilità»
Il presidente degli Assistenti sociali assicura: "Pronti a collaborare con il nuovo ministro della Salute"
Un “Oscar della Sanità” agli Infermieri di Tor Vergata
Premio Lean Healthcare Award 2022 per la prima volta ad un progetto a ideazione e gestione completamente infermieristica. Il Presidente Maurizio Zega: «Esempio impeccabile di quella gestione socio sanitaria che onora la Professione»
Orazio Schillaci è il nuovo ministro della Salute
Il nuovo ministro della Salute è un «tecnico», specializzato in medicina nucleare. Dal 2019 ha ricoperto la carica di rettore all'Università Tor Vergata di Roma
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...