Lavoro 24 Marzo 2020 10:30

Coronavirus, Intersindacale al Governo: «Modificare decreti per tutelare gli operatori sanitari»

Il documento unitario prevede sette punti

L’Intersindacale della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria ha inviato al Governo e al Parlamento alcune proposte di modifica dei decreti legge emanati per contrastare l’emergenza da COVID-19.

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Di seguito i punti principali:

  • ESCLUDERE la responsabilità penale e civile degli esercenti le professioni sanitarie per eventi avversi verificatisi nel periodo dell’emergenza epidemica.
  • RISPETTARE le norme nazionali e comunitarie sui DPI e tutte le tutele di legge previste per il personale sanitario, modificando l’articolo 34 del Decreto Legge 2 marzo 2020, n. 9.
  • RENDERE OBBLIGATORIO, attraverso modifiche all’articolo 7 del Decreto Legge 9 marzo 2020, n.14, l’isolamento fiduciario per 72 ore degli operatori sanitari che siano stati, senza idonea protezione, a stretto contatto di pazienti COVID-19, sottoponendoli a tampone prima della scadenza del periodo per decidere sul proseguimento della quarantena.
  • ASSUMERE SPECIALISTI con rapporti di lavoro strutturati, a tempo indeterminato o determinato con successiva stabilizzazione, attingendo da graduatorie esistenti o mediante avvisi pubblici da effettuare con procedure semplificate di durata non superiore a 7 giorni. EVITARE contratti libero- professionali “usa e getta” poiché scarsamente attrattivi.
  • ASSUMERE a tempo determinato, con procedure semplificate, MEDICI SPECIALIZZANDI del IV e V anno di corso, senza limitazioni alle strutture della rete formativa, non previste dalla normativa vigente e non compatibili con lo stato di emergenza generale, con passaggio a tempo indeterminato una volta acquisito il titolo. CONVERTIRE gli eventuali contratti libero-professionali in contratti a tempo determinato.
  • AUMENTARE I CONTRATTI DI FORMAZIONE POST LAUREA con l’ulteriore spesa di 125 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e di 130 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024, per portare l’offerta formativa dagli attuali 9.000 a 14.000 contratti.
  • CORRISPONDERE ai sanitari esposti una indennità di rischio biologico.

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