Lavoro 23 Febbraio 2020 12:23

Coronavirus, ecco cosa devono fare MMG, pediatri e ospedali. Le linee guida del ministero della Salute

Elencate le procedure da seguire in caso di casi sintomatici, di contatti stretti negativi al test e di soggetti positivi. Specificati i comportamenti da tenere in fase di triage telefonico, accesso ai pronto soccorso e ricovero nelle strutture ospedaliere e descritte le procedure di vestizione e svestizione degli operatori sanitari

Coronavirus, ecco cosa devono fare MMG, pediatri e ospedali. Le linee guida del ministero della Salute

Il ministero della Salute ha adottato una nuova circolare che fa chiarezza sulle linee guida che ospedali, medici di famiglia e pediatri di libera scelta devono seguire per affrontare l’emergenza coronavirus, limitare i casi di contagi e tutelare la propria salute.

LEGGI LA CIRCOLARE DEL MINISTERO DELLA SALUTE

MEDICI DI MEDICINA GENERALE (MMG) E PEDIATRI DI LIBERA SCELTA (PLS)

I MMG e i PLS che vengono a conoscenza di un caso sospetto devono:

  • Raccogliere informazioni anagrafiche;
  • Consigliare di soggiornare in sala d’attesa o in alternativa programmare la visita in ambiente dedicato presso lo studio o visita domiciliare;
  • Dotarsi di DPI (mascherina, guanti, occhialini, camice monouso);
  • Disinfettare le superfici con ipoclorito di sodio 0,1%, dopo pulizia con un detergente neutro;
  • Smaltire i rifiuti come materiale infetto categoria B (UN3291);
  • Adottare sistematicamente e rigorosamente le precauzioni standard (droplets ecc).

Il MMG/PLS, deve, in presenza di paziente sintomatico (T° 37,5; mal di gola, rinorrea, difficoltà respiratoria e sintomatologia simil-influenzale/simil COVID-19/polmonite):

  • Effettuare valutazione epidemiologica per affezioni vie respiratorie (collegamento con Paese a rischio, data di partenza dalla zona a rischio, esposizione a casi accertati o sospetti, contatti con persone rientrate dal paese a rischio, con familiari di casi sospetti), tenendo presente le eventuali patologie preesistenti e lo stato vaccinale;
  • Segnalare il paziente al 112/118, e/o attraverso i percorsi organizzativi predisposti delle
    singole regioni;
  • Segnalare il caso sospetto all’UO di Malattie infettive del DEA di II livello di riferimento;
  • Isolamento e riduzione dei contatti, uso di mascherina, guanti e protezione dei conviventi, lavaggio frequente delle mani, areazione frequente degli ambienti, valutare tempi e modalità per la rivalutazione telefonica del caso. Disincentivare iniziative di ricorso autonomo ai Servizi sanitari (P.S., MMG, medico di continuità assistenziale-CA) in assenza di contatto con i numeri di pubblica utilità su COVID-19 (1500, Numeri verdi regionali) o con il medico curante.

Il MMG/PLS, deve, in presenza di paziente paucisintomatico/contatto stretto negativo al test:

  • Predisporre assistenza domiciliare e/o segnalare il caso al Dipartimento di prevenzione della ASL per la sorveglianza attiva;
  • Effettuare valutazione clinica telefonica e gestione dell’attesa della possibile evoluzione;
  • Eventuale valutazione domiciliare.

Il MMG/PLS, deve, in presenza di soggetto riscontrato positivo al tampone per SARS-COV-2 ed al momento asintomatico:

  • Quarantena domiciliare con sorveglianza attiva per 14 giorni.

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IL TRIAGE TELEFONICO (112/118)

Gli operatori della centrale operativa del 112/118 provvedono a effettuare una prima procedura di
triage telefonico valutando la presenza dei criteri di definizione di caso sospetto. Nel caso di una persona che corrisponda ai criteri sopra citati, la centrale operativa provvederà a contattare il personale di accettazione dell’UO di Malattie infettive del DEA di II livello di riferimento per concordare le modalità di trasporto e i tempi di arrivo presso la suddetta struttura.

TRASFERIMENTO DI CASI

Il trasferimento di casi sospetti di SARS-CoV-2 deve avvenire utilizzando un’ambulanza che sarà
decontaminata immediatamente dopo il trasferimento. L’ambulanza deve avere una divisione tra vano autista e vano paziente. Il personale sanitario deve indossare adeguati DPI, consistenti in filtranti respiratori FFP2, protezione facciale, tuta protettiva, doppi guanti non sterili, protezione per gli occhi. Il caso sospetto o confermato deve indossare una mascherina chirurgica durante il trasporto. Il trasferimento di casi confermati di SARS-CoV-2 deve invece avvenire con le necessarie precauzioni e dopo attenta pianificazione tra la struttura di provenienza e quella di destinazione.

ACCESSO AI PRONTO SOCCORSO/DEA

Nella fase di accoglienza, per i pazienti con sintomi respiratori che accedono al P.S. è necessario prevedere un percorso immediato e un’area dedicata per il triage per evitare il contatto con gli altri pazienti. Il paziente con sospetto COVID-19/polmonite va indirizzato al Dipartimento di Malattie infettive, indossando sempre la maschera chirurgica anche durante le procedure diagnostiche.

Nella gestione del caso, l’operatore sanitario deve:

  • essere dotato di idonei DPI;
  • seguire le corrette procedure di disinfezione e smaltimento rifiuti.

GESTIONE DEI CASI NELLE STRUTTURE SANITARIE

Le strutture sanitarie sono tenute al rispetto rigoroso e sistematico delle precauzioni standard oltre a quelle previste per via aerea, da droplets e da contatto. I casi confermati di COVID-19 devono essere ospedalizzati, ove possibile in stanze d’isolamento singole con pressione negativa, con bagno dedicato e, possibilmente, anticamera. Qualora ciò non sia possibile, il caso confermato deve comunque essere ospedalizzato in una stanza singola con bagno dedicato e trasferito appena possibile in una struttura con idonei livelli di sicurezza. Si raccomanda che tutte le procedure che possono generare aerosol siano effettuate in una stanza d’isolamento con pressione negativa.

Non sono consentite visite al paziente con COVID-19. Tutte le persone che debbono venire a contatto con un caso confermato di COVID-19 devono indossare appropriati DPI, devono essere registrate e monitorate per la comparsa di sintomi nei 14 giorni successivi all’ultima visita al caso confermato.

I casi confermati di COVID-19 devono rimanere in isolamento fino alla guarigione clinica che
dovrebbe essere supportata da assenza di sintomi e tampone naso-faringeo ripetuto due volte a distanza di 24 ore e risultati negativi per presenza di SARS-CoV-2 prima della dimissione ospedaliera.

Il personale sanitario in contatto con un caso sospetto o confermato di COVID-19 deve seguire le seguenti procedure di vestizione/svestizione, rispettando le sequenze di seguito indicate.

LA VESTIZIONE

Nell’antistanza/zona filtro:

  • Togliere ogni monile e oggetto personale. Praticare l’igiene delle mani con acqua e sapone o soluzione alcolica;
  • Controllare l’integrità dei dispositivi; non utilizzare dispositivi non integri;
  • Indossare un primo paio di guanti;
  • Indossare sopra la divisa il camice monouso;
  • Indossare idoneo filtrante facciale;
  • Indossare gli occhiali di protezione;
  • Indossare secondo paio di guanti.

LA SVESTIZIONE

Nell’antistanza/zona filtro:

  • Rimuovere il camice monouso e smaltirlo nel contenitore;
  • Rimuovere il primo paio di guanti e smaltirlo nel contenitore;
  • Rimuovere gli occhiali e sanificarli;
  • Rimuovere la maschera FFP3 maneggiandola dalla parte posteriore e smaltirla nel
    contenitore;
  • Rimuovere il secondo paio di guanti;
  • Praticare l’igiene delle mani con soluzioni alcolica o con acqua e sapone.

Evitare qualsiasi contatto tra i DPI potenzialmente contaminati e il viso, le mucose o la cute; i DPI monouso vanno smaltiti nell’apposito contenitore nell’area di svestizione; decontaminare i DPI riutilizzabili.

PULIZIA IN AMBIENTI SANITARI

In letteratura diverse evidenze hanno dimostrato che i Coronavirus, inclusi i virus responsabili della SARS e della MERS, possono persistere sulle superfici inanimate in condizioni ottimali di umidità e temperature fino a 9 giorni. Un ruolo delle superfici contaminate nella trasmissione intraospedaliera di infezioni dovute ai suddetti virus è pertanto ritenuto possibile, anche se non dimostrato. Allo stesso tempo però le evidenze disponibili hanno dimostrato che i suddetti virus sono efficacemente inattivati da adeguate procedure di sanificazione che includano l’utilizzo dei comuni disinfettanti di uso ospedaliero, quali ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.

La stanza di isolamento dovrà essere sanificata almeno una volta al giorno, al più presto in caso di spandimenti evidenti e in caso di procedure che producano aerosol, alla dimissione del paziente, da personale con protezione DPI. Una cadenza superiore è suggerita per la sanificazione delle superficie a maggior frequenza di contatto da parte del paziente e per le aree dedicate alla vestizione/svestizione dei DPI da parte degli operatori.

Per la decontaminazione ambientale è necessario utilizzare attrezzature dedicate o monouso. Le
attrezzature riutilizzabili devono essere decontaminate dopo l’uso con un disinfettante a base di cloro. I carrelli di pulizia comuni non devono entrare nella stanza. Il personale addetto alla sanificazione deve essere formato e dotato dei DPI previsti per l’assistenza ai pazienti e seguire le misure indicate per la vestizione e la svestizione (rimozione in sicurezza dei DPI). In presenza del paziente questo deve essere invitato ad indossare una mascherina chirurgica, compatibilmente con le condizioni cliniche, nel periodo necessario alla sanificazione.

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