Lavoro 6 Febbraio 2019 11:58

Chirurgia, Marini (Acoi): «Per paura dei contenziosi, i giovani non vogliono più fare i chirurghi e i chirurghi non vogliono più operare»

Il presidente dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani sostiene la proposta di istituire un Tribunale della Salute per portare un po’ di serenità nel settore e salvare il sistema chirurgia italiano, messo fortemente a rischio da pensionamenti, calo della vocazione e fuga all’estero

di Giulia Cavalcanti e Giovanni Cedrone
Chirurgia, Marini (Acoi): «Per paura dei contenziosi, i giovani non vogliono più fare i chirurghi e i chirurghi non vogliono più operare»

«Il sistema chirurgia in Italia è a rischio». È Pierluigi Marini, presidente dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), a lanciare il monito. Tra i più preoccupati della carenza di specialisti e del calo di vocazione che negli anni ha allontanato sempre più giovani dal mondo della chirurgia, Marini punta i riflettori sul numero elevato di contenziosi medico-legali che coinvolgono i chirurghi: «È il primo motivo di tanto scetticismo e paura, che spinge molti chirurghi a non voler entrare in sala operatoria, preoccupati dalle cause». Uno scetticismo ben dimostrato dai numeri, come racconta il presidente Acoi: «Su quasi 17mila neolaureati in Medicina, solo 90 giovani, quest’anno, hanno scelto di fare il chirurgo, lasciando libere circa 250 borse di studio che probabilmente andranno perse. Inoltre, su una popolazione complessiva di circa 7.500 colleghi, abbiamo calcolato che circa 1500 chirurghi se ne andranno a breve».

LEGGI ANCHE: ALLARME CHIRURGHI, MARINI (ACOI): «SPECIALITÀ SCELTA SOLO DA 90 GIOVANI. SIAMO TRA I MIGLIORI AL MONDO, APPELLO ALLE ISTITUZIONI»

Insomma, i giovani medici non vogliono più fare i chirurghi e i più anziani scelgono di andare in pensione con quota 100; tanti, poi, lasciano il servizio pubblico preferendo il privato o, addirittura, se ne vanno all’estero. «Tutto questo – prosegue Marini – mette in discussione i livelli minimi assistenziali nelle nostre sale operatorie».

Dà la colpa anche alle campagne che istigano i pazienti a denunciare eventuali errori medici, Marini. Pubblicità che vanno inevitabilmente a rovinare il rapporto di fiducia, già ai ferri corti, tra camici bianchi e pazienti: «Lo spot pubblicitario andato in onda sulle maggiori televisioni pubbliche e private nel periodo natalizio è scandaloso: noi ci siamo sentiti attaccati dallo slogan vergognoso ‘denunciamo i medici’. Un atteggiamento di questo tipo mette in seria discussione quel legame, quel patto della salute, che ci deve essere tra medici e pazienti, senza il quale non si possono raggiungere i risultati sperati».

Marini evidenzia, poi, il fatto che il 95% dei contenziosi vadano a finire con un nulla di fatto: «I tribunali sono pieni, soffocati da cause di questo genere, che hanno solo un impatto morale gravissimo su di noi e sulle nostre famiglie. Per questo sostengo l’idea di istituire una camera di compensazione, perché è necessario riportare sulla giusta strada il rapporto tra noi ed i nostri pazienti, senza il quale rischieremo di mettere in discussione l’intero sistema».

 «D’altra parte – conclude Marini – sono le evidenze scientifiche a dirci che in chirurgia non può essere garantito il risultato. Bisogna allora riportare un po’ di serenità in questo settore se vogliamo che il sistema chirurgia in Italia non collassi».

LEGGI ANCHE: TRIBUNALE DELLA SALUTE, DE PAOLIS (SIC): «IN ITALIA SEMPRE MENO CHIRURGHI, COLPA DEI CONTENZIOSI. BENE CAMERA DI COMEPNSAZIONE PER ARGINARLI»

Articoli correlati
Dormire poco prima di un intervento chirurgico aumenta il dolore nel post
Non dormire a sufficienza prima di un intervento chirurgico è un evento molto comune, ma può aumentare il dolore post-operatorio. Lo rivela uno studio condotto su topi, presentato al meeting della Society for Neuroscience a Washington DC
Istat, Cittadini (Aiop): «Rinuncia cure, liste d’attesa e carenza medici criticità del SSN da risolvere»
Per risolvere il problema della carenza di medici Aiop invita il decisore pubblico a valutare di adottare una «normativa di emergenza per assumere neolaureati e specializzandi. È doveroso, in ogni caso, coniugare la responsabilità, alla quale tutti siamo chiamati, con un’attenta programmazione»
Arriva dal mare la cura per cartilagine e artrosi delle ginocchia
Uno studio internazionale dimostra che l’aragonite contenuta nei coralli e impiantata nell’arto grazie ad un device a forma cilindrica sarebbe in grado di garantire un miglioramento clinico e funzionale del ginocchio senza rischi di rigetto. Primi due interventi alla Clinica Città di Pavia del gruppo San Donato
Pierpaolo Sileri, bilancio di un governo con il sottosegretario alla Salute uscente
Con il sottosegretario alla Salute del governo Draghi Pierpaolo Sileri analizziamo il governo Draghi, quello che verrà e le armi per risolvere la carenza di medici e professionisti sanitari che ancora permane
Dopo i medici cubani, la Calabria apre agli specializzandi. Viola (Federspecializzandi): «Servono cambiamenti strutturali»
Per contrastare la grave carenza di medici, la Regione Calabria ha pubblicato un avviso per reclutare specializzandi da tutta italia. Federspecializzandi: «Positivo, ma per specializzandi non è una scelta facile»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...