Giovani 12 Febbraio 2018 19:14

Non solo ansia e depressione: tutti i problemi di salute legati all’uso eccessivo del cellulare

Dal pollice da smartphone al TextNeck, sono anche fisiche le conseguenze negative della dipendenza da social, internet e chat

Non solo ansia e depressione: tutti i problemi di salute legati all’uso eccessivo del cellulare

La dipendenza da internet, social e videogiochi non causano solo ansia e depressione, ma possono essere all’origine di veri e propri problemi fisici. A partire, come evidenzia il Corriere della Sera, dai danni che la luce blu del cellulare può provocare alla vista: avendo una lunghezza d’onda corta e una maggiore frequenza ed energia, può provocare rossore, secchezza, affaticamento agli occhi, oltre che mal di testa e disturbi del sonno.

Un fenomeno che negli ultimi anni è iniziato a diventare preoccupante, è poi quello del “pollice da smartphone”: la posizione che assume la mano per scrivere messaggi ed email sul telefono potrebbe essere infatti causa di artrosi. Ma nemmeno il collo è immune dagli effetti negativi di un uso eccessivo dello smartphone: assumere la postura del “TextNeck” porta a dolori al collo e all’intorpidimento della schiena, fino ad arrivare, nei casi più gravi, all’inversione delle curve della colonna vertebrale. Infine, la tendinite al polso: tenere in mano per troppo tempo il telefono può infatti favorire l’insorgere del problema, visto che i tendini vengono eccessivamente sollecitati fino, in alcuni casi, ad infiammarsi.

E poi ci sono tutte le conseguenze psicologiche dovute ad un eccessivo utilizzo di telefoni, computer e, soprattutto, social network: in uno studio condotto dalla Royal Society of Public Health su 1500 giovani dagli 11 ai 25 anni, sono Instagram e Snapchat le piattaforme che suscitano maggiormente un senso di inadeguatezza e generano ansia, visto che portano ad un continuo confronto tra il proprio stile di vita e quello degli altri. Youtube ha invece l’influenza più positiva mentre è su Facebook che è più frequente il fenomeno del cyberbullismo.

Infine, c’è la vera e propria dipendenza: sono due i termini coniati per descrivere gli effetti dell’iperconnessione su giovani ed adulti: FOMO (Fear Of Missing Out) è la paura di essere esclusi che porta i ragazzi a monitorare costantemente le proprie bacheche; il secondo è la nomofobia o cellularomania, che indica una vera e propria difficoltà a staccarsi dal telefono. È stato calcolato che il 53% di chi utilizza lo smartphone manifesta stati d’ansia quando rimane a corto di batteria, di credito o senza copertura di rete, a cui va aggiunta la paura di non esser raggiungibili. Uno dei consigli che gli esperti forniscono per combattere questi disturbi è quello di staccarsi dal telefono per brevi periodi durante l’anno.

Articoli correlati
Iss: dipendenza da Internet, ecco a chi rivolgersi. Sono 102 i centri in Italia
In Italia ci sono 102 centri che si occupano di dipendenza da Internet, il 65% dei quali si trovano al Nord. Questo è quanto si evince dalla prima mappa geolocalizzata interattiva, aggiornata dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Realizzata dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss, conta 3.667 utenti presi in carico soprattutto tra i 15 […]
Cannabis, allarme adolescenti: a 13 anni già ne fanno uso, a rischio il cervello
Uno studio europeo rivela: Italia al primo posto per il consumo di marjuana tra i ragazzi con conseguenze che possono essere devastanti dal punto di vista neurologico. Maisano (psicologa e psicoterapeuta Fatebenefratelli Sacco): «La risonanza magnetica rivela aree cerebrali danneggiate che possono col tempo compromettere funzioni percettive e cognitive dell’individuo»
Riforma MMG, Rossi (OMCeO Milano): «Fondi Pnrr per Case di Comunità? No, subito piano Marshall per territorio»
Il Presidente dell'OMCeO Milano: «Dibattito anacronistico con 21 sistemi regionali differenti e con le emergenze acuite dalla pandemia». La proposta: «Investire su medicina del lavoro e scolastica e restituire dignità alla medicina generale»
«I medici italiani vogliono scappare dalla dipendenza». Anelli (FNOMCeO) chiede un cambiamento
Il presidente FNOMCeO: «Inutile nascondersi dietro il passaggio a una nuova forma contrattuale per gli mmg: è demagogia, occorre cambiare i sistemi che non funzionano»
MMG dipendenti, Regioni chiedono assunzione solo in Case di Comunità e in zone carenti
Nessuna assunzione pubblica generalizzata per i medici di famiglia, ma solo nelle Case di Comunità e nelle zone carenti. È quello che propongono le Regioni al ministero della Salute, aprendo alla possibilità di contrattualizzare i medici di medicina generale in un rapporto di dipendenza con il Servizio Sanitario Nazionale
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...