Università 24 Gennaio 2019 11:28

Vincenzo Boccia al Campus Bio-Medico di Roma: «Rafforzare rapporti tra università e imprese per raccogliere le sfide della complessità»

Il Presidente di Confindustria in visita all’ateneo romano: «Ho visto passione, competenza, responsabilità. Gente che lavora e che ha in testa un progetto, vicina ai pazienti con orgoglio e senso di identità». Il Rettore Raffaele Calabrò: «Alleanza strategica tra università e imprese per offrire sempre più una formazione orientata alla persona, tecnica ma anche umana»

Vincenzo Boccia al Campus Bio-Medico di Roma: «Rafforzare rapporti tra università e imprese per raccogliere le sfide della complessità»

«Viviamo in un mondo complesso nel quale è diventato necessario affrontare il tema del confronto con le competenze». È diretto il discorso del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, intervenuto nell’aula magna dell’Università Campus Bio-Medico di Roma in occasione del workshop “Università e impresa in un mondo che cambia: sfide e opportunità per il rilancio del sistema Paese”.

Un appuntamento a cui ha seguito la visita del Policlinico e dei laboratori di ricerca delle facoltà universitarie, per fare il punto sul rapporto tra università, ricerca e mondo delle imprese,.

«Dietro al pensiero economico di Confindustria c’è una precisa idea di società inclusiva ed aperta – ha sottolineato Boccia – e per realizzarla è indispensabile puntare su una relazione sempre più consolidata tra imprese e università e quindi su idee, conoscenze e competenze». Fondamentale, dunque, una formazione moderna «specialmente in un Paese come l’Italia caratterizzato dalla mancanza di materie prime». Boccia ha sottolineato come sia necessario «uscire dalla soggezione o dalla conflittualità tra imprese e università per vivere con consapevolezza questo momento storico e affrontare con metodo le sfide poste dalla cultura della complessità».

«Girando per l’Università Campus Bio-Medico di Roma ho visto passione, competenza, responsabilità. Gente che lavora e che ha in testa un progetto, vicina ai pazienti con orgoglio e senso di identità. È affascinante – ha specificato Boccia – vedere tanti professionisti che lavorano insieme in una dimensione di interdisciplinarietà non solo con la passione per il lavoro ma anche di impegno civile».

Il tema della formazione e del dialogo tra università e impresa è stato al centro dell’incontro, aperto dal presidente dell’Università Felice Barela, durante il quale il presidente onorario Paolo Arullani ha ricordato la missione dell’università Campus Bio-Medico di Roma nel «sostenere l’innovazione e le soft skills come valore aggiunto per le capacità relazionali degli studenti».

Un ragionamento rinforzato anche dal Rettore Raffaele Calabrò per il quale «oggi è più che mai strategica l’alleanza tra università e imprese nell’ottica di offrire sempre più una formazione orientata alla persona, in grado di essere non solo tecnica ma anche “umana”. La nostra è un’università che accoglie le imprese – ha continuato il Rettore – collabora con le aziende, offre loro spazi di dialogo e collaborazione con studenti e ricercatori e coopera nella creazione di nuove imprese, in particolar modo quelle fondate dai giovani. Un ruolo importante soprattutto perché l’Italia è il Paese delle migliaia di piccole e medie imprese che hanno fatto e fanno il nostro benessere».

Il presidente di Unindustria Filippo Tortoriello ha descritto l’Università Campus Bio-Medico di Roma come «punto di riferimento di una concezione moderna di accademia, dove conta tantissimo la componente umana ma anche quella imprenditoriale e dove valore aggiunto sono la correttezza e l’etica, elementi che caratterizzano anche il nostro percorso di imprenditori. Nel Lazio vantiamo un’altissima concentrazione di università e centri di ricerca – ha proseguito Tortoriello – che ne fanno uno dei territori più ricchi a livello europeo. Abbiamo tutti le carte in regola affinché la ricerca diventi effettivamente elemento di inesauribile capacità di innovazione. Dobbiamo però attivare tutte le sinergie possibili per far sì che il contatto tra università e imprese produca risultati costanti e crescenti nel tempo».

[metaslider id=30456]

Le sinergie tra università e imprese sono rese necessarie anche dalle statistiche: «Secondo l’ultimo rapporto Ocse i laureati che si formano in Italia sono intorno al 18 per cento – ha ricordato Tortoriello – e la quantità di lauree nelle discipline tecnico-scientifiche è ancora troppo bassa: siamo dieci punti sotto la Germania». Un gap che rischia di rallentare la trasformazione dell’economia del futuro. «Più laureati in materie scientifiche sono una necessità per l’economia del futuro: l’istruzione senza una specializzazione in questi ambiti non solo penalizza le imprese –  ha concluso Tortoriello – ma spesso favorisce la disoccupazione». 

Articoli correlati
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
Tumori: Rai e AIRC insieme per trasformare la ricerca in cura
"La ricerca cura". E' questo lo slogan della grande maratona di Rai e Fondazione Airc che, come ogni anno, uniscono le forze per trasformare la ricerca sul cancro in cura
Dalla riforma dell’AIFA all’innovazione in sanità, le sfide dell’Healthcare
Si è svolto oggi a Roma il convegno promosso dalla Fondazione Mesit, «La sfida Healthcare. Innovazione e attrattività del settore per la competitività in Europa»
Pnrr: con PRP@CERIC nuova infrastruttura di ricerca per studiare agenti patogeni
Un'infrastruttura di ricerca altamente specializzata, unica in Europa, che integra strumentazioni e competenze in biologia, biochimica, fisica, bio-elettronica, bio-informatica e scienza dei dati per studiare agenti patogeni di origine umana, animale e vegetale e intervenire rapidamente per contrastare la diffusione di possibili nuovi focolai di malattie. Questo è l'obiettivo del progetto PRP@CERIC, finanziato con 41 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Scadenza triennio formativo, gli Ordini richiamano gli iscritti con informativa personalizzata
Il contenuto della lettera inviata agli iscritti all'Ordine dei medici di Siena. Del Gaudio (Opi Foggia): «Evitare rischio mancata copertura assicurativa». D’Avino (FIMP): «Il Cogeaps ha agito secondo la normativa, che gli iscritti conoscono». Antonazzo (Opi Lecce): «Solo il 28% degli iscritti certificabile»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità: un’epidemia con 800 milioni di malati

Presentate le iniziative italiane della World Obesity Day che ricorre il 4 marzo. Nel nostro Paese le persone con obesità sono l’11,4 per cento della popolazione e oltre 21 milioni di ita...
di I.F.