Università 2 Settembre 2020 12:35

Test medicina, i 5 consigli della psicoterapeuta per affrontare la prova d’ammissione

Dallo studio al riposo, passando per l’alimentazione fino ad arrivare alla gestione dell’ansia durante il Test. Ecco le indicazioni utili e i suggerimenti dell’esperta per prepararsi al meglio alla prova d’ammissione per Medicina

Test medicina, i 5 consigli della psicoterapeuta per affrontare la prova d’ammissione

Ci siamo. Domani è il grande giorno del Test di Medicina: 66 mila camici bianchi si cimenteranno nella prova d’ammissione. Sono tante le emozioni che accompagnano l’esame. Ma quali strategie mettere in atto per poter affrontare al  meglio l’ansia della notte prima del test? Tante e differenti: dallo studio al riposo, passando per l’alimentazione fino ad arrivare alla gestione dell’ansia durante quei 100 minuti che possono cambiare la vita. Vediamo quali sono con la dottoressa Maria Cristina Gori, neurologa e psicoterapeuta.

LO STUDIO E IL RIPASSO DELL’ULTIMO MINUTO

La preparazione del Test di Medicina deve essere graduale e costante per almeno due mesi: è inutile buttarsi a capofitto sui libri quattro giorni prima della prova . La dottoressa Gori approva il “ripasso dell’ultimo minuto” il giorno prima per chi è abituato a farlo e a cui non comporta ansia. «Il rispetto del proprio metodo di studio, se ha dimostrato di essere efficace nel corso del tempo, è importantissimo – spiega – va rispettato e non deve essere stravolto. È opportuno fare una sintesi di tutto quello che si è appreso nelle settimane precedenti. La mattina del test è inutile studiare o ripassare, può generare confusione: solo piccoli dubbi possono essere sanati».

LA NOTTE PRIMA DELLA PROVA D’AMMISSIONE: SÌ AI RIMEDI NATURALI

«È preferibile non stravolgere i propri ritmi ma è bene che i ragazzi dormano almeno 8 ore. Se c’è un po’ di apprensione, utili tisane calde a base di sostanze rilassanti ed esercizi di respirazione. Sì anche ai rimedi naturali – biancospino, valeriana, melatonina – da assumere mezz’ora prima di dormire e non troppo tardi. No all’assunzione di farmaci per la prima volta la notte antecedente l’esame».

L’ALIMENTAZIONE

Per la sera prima della prova d’ammissione, l’esperta raccomanda una cena leggera: no alle abbuffate «perché l’ansia può somatizzarsi in problemi gastro-intestinali». Da bandire anche l’alcol e tutto quello che può annebbiare il cervello, come la cannabis» precisa la dottoressa Gori. La mattina stessa consiglia «una colazione sana e abbondante: va bene l’orzo, uno yogurt con cereali e frutta. È bene mangiare zuccheri per evitare l’ipoglicemia durante l’esame, dal momento che il Test inizia alle 12. Non esagerare con i caffè: chi non è abituato a prenderli è meglio che non li assuma e gli altri non devono eccedere la dose abituale. Come spuntino, direi una barretta proteica».

COME NON FARSI PRENDERE DAL PANICO PRIMA E DURANTE IL TEST

«Innanzitutto – sottolinea la psicoterapeuta – l’ansia non si controlla ma si gestisce perché è un’anticipazione di un evento e quindi un’emozione naturale. È patologica e pericolosa quando non è più “funzionale” e ostacola le performance. Quando riconosco che la mia ansia sta superando i limiti – aggiunge – devo fermarmi, concentrarmi esclusivamente sul mio respiro che deve essere lento e profondo. Mettere una mano sotto la pancia, respirare profondamente e sentire che la pancia si gonfia: quando espiro la pancia si sgonfia. Per calmarsi, sia l’atto inspiratorio che quello espiratorio devono durare 5 secondi». Un altro consiglio è concentrarsi sul radicamento al suolo e portare attenzione ai punti di contatto con la terra. E se l’ansia sale perché non si  conoscono le risposte ai quesiti? «Non dobbiamo permettere all’ansia di bloccarci – continua la dottoressa – le domande su cui abbiamo dubbi meglio lasciarle alla fine».

COSA FARE SE NON SI SUPERA LA PROVA D’AMMISSIONE

Non entrare a Medicina non è una tragedia. «Mai confondere il risultato di un esame, anche se l’esito non è favorevole, con il giudizio sulla persona – conclude la dottoressa Gori – . Il test è statico, immobile. La persona può cambiare, crescere, migliorarsi. E non è realistico neanche convincersi che se un test è andato male anche il successivo andrà male: questa è una distorsione cognitiva». Si può sempre cercare un piano B o riprovare l’anno successivo.

 

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