Formazione 3 Gennaio 2019 14:10

Rischio clinico, Stella (Agenas): «Per abbatterlo va trasformato il modello formativo dando spazio alla simulazione»

Il componente della Commissione nazionale per la formazione continua: «I professionisti sanitari affrontano sempre più situazioni di alto impegno clinico professionale. Un apprendimento diretto di procedure e metodiche in un ambiente protetto, grazie a manichini e simulatori, consente di ridurre il rischio e aumentare la sicurezza per il paziente»

Rischio clinico, Stella (Agenas): «Per abbatterlo va trasformato il modello formativo dando spazio alla simulazione»

Si calcola che siano un milione 200mila, ogni anno, i decessi legati al rischio clinico. Alcune sono morti inevitabili, altre potrebbero essere scongiurate. E la formazione continua, insieme alla tecnologia, offrono molte opportunità per raggiungere questo obiettivo. La simulazione, ad esempio, consente di apprendere in sicurezza senza far correre rischi ai pazienti.

«Se riusciamo a formare dei professionisti allenati ad un utilizzo corretto delle procedure e delle metodiche invasive, sperimentandole più e più volte su manichini e simulatori, sicuramente diminuisce il rischio e aumenta il livello di sicurezza per il paziente». Così Roberto Stella, componente della Commissione nazionale per la formazione continua, spiega ai nostri microfoni i benefici della formazione in simulazione.

«Oggi utilizziamo strumenti di alta tecnologia – continua – e la chirurgia ha ampliato le proprie frontiere riducendo i tempi di degenza. La medicina, quindi, è sempre più rapida nei tempi di cura, ma questo a volte può determinare un aumento delle complicanze successive agli interventi terapeutici. Inoltre si lavora sempre più in equipe e si condividono competenze diverse e trasversali per affrontare situazioni di alto impegno sotto il profilo clinico professionale. In questi casi – precisa Stella – bisogna essere certi di ridurre il rischio al minimo, e la simulazione oggi ce lo consente».

«L’Italia – racconta – non è un Paese arretrato sotto questo punto di vista, perché abbiamo dei laboratori di simulazione molto avanzati, ma credo che il passaggio che dobbiamo auspicare sia la trasformazione del modello di formazione tradizionale, oggi sicuramente obsoleto, verso un apprendimento diretto in ambiente protetto, in grado di abbattere ed evitare le situazioni di rischio per i pazienti, per i nostri cittadini».

«Quello che ci sta a cuore – conclude Stella – non è soltanto curare, ma curare bene ed evitare quanto più possibile il rischio. Certo, non esiste un percorso esente da rischio. È sempre dietro l’angolo ed è insito nella professione sanitaria, dalla banale aspirina al grande intervento di cardiochirurgia. Quello che possiamo fare, però, è abbatterlo al minimo. Se utilizziamo strumenti che ci portano ad acquisire esperienze e a conoscere come comportarci in situazione difficili, credo che la direzione sia quella giusta».

LEGGI ANCHE: REALTÀ VIRTUALE, SIMULATORI, VIDEOGAME E MANICHINI: ECCO LA FORMAZIONE 4.0

Articoli correlati
Aggressioni ai sanitari in aumento, Osservatorio Nazionale: «Potenziare personale e formazione»
Campagne di comunicazione, formazione (ECM e non solo) e strategie di de-escalation sono tra le indicazioni emerse nel rapporto trasmesso al Parlamento. Ad acuire il fenomeno anche la carenza di personale. Lavoro di équipe può essere strumento di dissuasione
Il questionario di verifica dei corsi FAD deve essere somministrato esclusivamente in modalità on-line?
La Formazione a Distanza (FAD) può anche essere erogata attraverso riviste (e quindi documentazione cartacea) pertanto il questionario di verifica per i corsi FAD effettuati attraverso materiale cartaceo, può essere somministrato con modalità di verifica diversa da quella on-line. Il Provider, sulla base delle indicazioni formulate dal Comitato scientifico o dal Responsabile scientifico dell’evento, rende […]
Come deve essere effettuata dal Provider la verifica dell’apprendimento?
La verifica dell’apprendimento può essere effettuata con diversi strumenti: quesiti a scelta multipla o a risposta aperta, esame orale, esame pratico, produzione di un documento, realizzazione di un progetto, ecc. Se vengono usati i quesiti, devono essere standardizzati in almeno 3 quesiti per ogni credito ECM erogato e nel caso si predispongono quesiti a scelta […]
Scadenza triennio formativo, gli Ordini richiamano gli iscritti con informativa personalizzata
Il contenuto della lettera inviata agli iscritti all'Ordine dei medici di Siena. Del Gaudio (Opi Foggia): «Evitare rischio mancata copertura assicurativa». D’Avino (FIMP): «Il Cogeaps ha agito secondo la normativa, che gli iscritti conoscono». Antonazzo (Opi Lecce): «Solo il 28% degli iscritti certificabile»
Relazioni tossiche: l’amore patologico colpisce almeno il 5% della popolazione
Gori (docente Consulcesi): «Ce ne accorgiamo solo quando sfocia in gesti estremi, necessaria sensibilizzazione tra medici ed educazione affettiva»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...