Formazione 3 Settembre 2019 15:24

Milano, la “spinta” dei genitori: «Test da cambiare. E se mio figlio non passa farò ricorso»

Visibilmente emozionati, ma tanto orgogliosi dei loro ragazzi. La squadra dei genitori che ha accompagnato gli oltre 2mila aspiranti medici questa mattina all’università Bicocca di Milano ha atteso per oltre tre ore che le porte dei padiglioni 6 e 7 si aprissero per conoscere l’esito di un test che è stato motivo di preoccupazione per […]

di Federica Bosco

Visibilmente emozionati, ma tanto orgogliosi dei loro ragazzi. La squadra dei genitori che ha accompagnato gli oltre 2mila aspiranti medici questa mattina all’università Bicocca di Milano ha atteso per oltre tre ore che le porte dei padiglioni 6 e 7 si aprissero per conoscere l’esito di un test che è stato motivo di preoccupazione per diversi mesi. La parola d’ordine comunque vada è «cambiare la formula»: selezione sì, ma dopo almeno un anno per quei ragazzi così appassionati da sognare di indossare un camice bianco sin dall’infanzia.

LEGGI ANCHE: I MEDICI (VERI) SUPEREROI ITALIANI ALLE PRESE CON IL PRIMO NEMICO: IL NUMERO CHIUSO E LE TANTE IRREGOLARITÀ

«Mia figlia da quando ha sei anni ambisce a diventare medico – racconta una mamma proveniente da Bergamo -. Per lei oggi è un sogno che si realizza. Se riesce a passare il test e avrà la fortuna di arrivare fino in fondo, dovrà lavorare col cuore perché di business ne abbiamo abbastanza». «Purtroppo, questo sistema non è meritocratico, taglia le gambe a tanti possibili medici – rilancia un’altra mamma in attesa, che di chilometri ne ha macinati oltre mille, provenendo da Vibo Valentia per sostenere la figlia –. In Italia abbiamo carenza di camici bianchi e questo imbuto non aiuta. Già al secondo anno i numeri calano per cui la soluzione migliore sarebbe aprire, lasciare entrare e poi fare la scrematura negli anni. Oggi invece tanti ragazzi che sarebbero potuti diventare dei grandi medici rimarranno al palo e questo non è giusto».

Il 33% degli aspiranti medici arriva da fuori sede, molti dal Sud per alimentare il sogno di una vita. Per alcuni si tratta di un viaggio della speranza perché su 2050 presenti, equivalente al 92,34% degli iscritti, solo 159 ce la faranno e dunque per molti il sogno rimarrà tale o sarà rimandato alla prossima chiamata, nell’attesa di una nuova chance o di un cambiamento tanto invocato, mentre c’è chi addirittura ipotizza per qualche genitore un ruolo non solo di comparsa nella roulette dei quiz. E, infatti, tanti genitori si avvicinano per chiedere informazioni ai legali di Consulcesi presenti per fornire supporto legale in vista dei ricorsi che si dovessero intraprendere contattando lo sportello virtuale www.numerochiuso.info. «Si dà troppa enfasi alla cultura generale, a scapito di materie scientifiche; qualcuno addirittura si lamenta perché un genitore si sarebbe iscritto al test per aiutare il figlio» rilancia un genitore proveniente dalla Sicilia alimentando un dubbio tra i presenti. Un fuori quota in effetti si è presentato oggi in Bicocca – confermano i dati dell’Università –: è lo studente più anziano, 60 anni e un sogno ancora da inseguire, segno che le passioni non muoiono mai.

LEGGI ANCHE: A FERRARA RECORD DI POSTI. ATTESA PER LA SPERIMENTAZIONE CHE PUO’ “STRONCARE” IL NUMERO CHIUSO

Articoli correlati
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
#RegalaUnRicordo, a Milano la speciale raccolta di AIMA e Subaru per donare un ricordo a chi non ne ha più
Il progetto si tradurrà in una donazione finanziata da Subaru all’organizzazione nonprofit che da oltre 35 anni si occupa di assistere e supportare sul campo i malati di Alzheimer e le loro famiglie
Test Medicina, Consulcesi: «Con riforma “doppia” chance per entrare, ma non premia merito»
Marco Tortorella, legale di Consulcesi: «Dare agli studenti la possibilità di ripetere il test di ingresso alla facoltà di Medina non è una riforma vera e propria. Il sistema di accesso è sempre lo stesso e non premia i meritevoli. Il ricorso continuerà a rimanere una possibilità concreta per tutti gli aspiranti medici esclusi ingiustamente»
Test Medicina: con ricorso iscrizione con riserva, per esclusi “ultima spiaggia”
Marco Tortorella, legale di Consulcesi: «Negli ultimi 20 anni lo strumento del ricorso alla giustizia amministrativa ha permesso a decine di migliaia di studenti, esclusi ai test di selezione alla Facoltà di Medicina, di iscriversi ai corsi, di studiare, di fare gli esami e infine di laurearsi. L'esperienza indica che gli studenti entrati con il ricorso, forse anche perché più motivati, sono tra coloro che possono vantare un ottimo percorso accademico»
Test Medicina: 3 studenti su 4 “bocciati”, ma con il ricorso è possibile rientrare
Una recente sentenza del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di un gruppo di aspiranti medici, esclusi alla selezione iniziale, ammessi alla facoltà di Medicina con riserva. Grazie al sostegno degli avvocati di Consulcesi, ora sono a tutti gli effetti studenti di Medicina e potranno realizzare il sogno di indossare il camice bianco
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...