Contributi e Opinioni 20 Agosto 2020 09:27

«La risposta allo smaltimento delle liste d’attesa non può essere l’impiego degli specializzandi»

di Federica Orlando, Vice Presidente Vicario del Segretariato Italiano Giovani Medici

di Federica Orlando, Vice Presidente Vicario del SIGM

Il DL Agosto, all’art 29 concernente “Disposizioni urgenti in materia di liste d’attesa” prevede che a partire dal quarto anno i medici in formazione specialistica possano “stilare i referti delle visite, degli esami e delle prestazioni specialistiche con esclusivo riferimento alle sole visite, esami  e  prestazioni di controllo ambulatoriali”.

La risposta allo smaltimento delle liste d’attesa non può essere l’impiego di medici in formazione, chiedendo loro un atto di responsabilità che vada oltre il proprio profilo giuridico e per il quale non sia disposto il minimo riconoscimento professionale, per di più per finalità non formative.

Inoltre appare ironico che la disposizione rientri nello stesso articolo in cui si emenda un incremento della tariffa oraria, da sessanta a ottanta euro lordi, per le prestazioni aggiuntive svolte dai medici dipendenti: per l’ennesima volta siamo di fronte alla richiesta di pari impegno, ma con riconoscimenti differenti.

Ricordiamo infatti che i medici in formazione specialistica sono stati gli unici operatori sanitari ad essere stati esclusi dall’attribuzione del bonus Covid su quasi tutto il territorio nazionale e che ci sono giunte e giungono segnalazioni di specializzandi esclusi dalla sorveglianza sanitaria e dallo screening sierologico. In alcune realtà, gli specializzandi sono stati addirittura accusati di essere stati la causa della nascita di focolai.

Non ci tiriamo indietro di fronte all’emergenza, ma chiediamo il riconoscimento del nostro operato al pari degli altri medici di ruolo.

Un’assunzione graduale di responsabilità è auspicabile e giusta, ma a questa deve seguire un serio impegno da parte delle Istituzioni nell’adeguare anche i termini contrattuali di profili giuridici, assicurativi e di retribuzione: i medici specializzandi italiani sono retribuiti poco più di 14 euro l’ora, con un trattamento economico fermo al 2007 non prevedente indennità, né di guardia notturna o festiva, o il riconoscimento delle ore di straordinario.

Urge che il Governo e le Istituzioni prendano coscienza che bisogna agire subito per la salvaguardia della Sanità Pubblica, avviata al collasso. Serve una definizione delle risorse da investire nel settore dettata dalle reali necessità, studiate con lungimiranza, e non dai fondi reperibili; serve guardare il medico in formazione come il professionista di domani, potenziandone il curriculum e la propria figura contrattuale; serve andare oltre la solita soluzione a basso costo con cui ci si illude di sostenere il Servizio Sanitario Nazionale, senza prospettive concrete e programmazione a lungo termine per la sostenibilità e la qualità delle cure per i cittadini.

 

Articoli correlati
Bonus 200 euro a specializzandi, è boom di richieste all’Enpam dopo il no dell’Inps
Oliveti: «Ci adopereremo per migliorare inquadramento previdenziale degli specializzandi»
Dopo i medici cubani, la Calabria apre agli specializzandi. Viola (Federspecializzandi): «Servono cambiamenti strutturali»
Per contrastare la grave carenza di medici, la Regione Calabria ha pubblicato un avviso per reclutare specializzandi da tutta italia. Federspecializzandi: «Positivo, ma per specializzandi non è una scelta facile»
Medici ex specializzandi, tribunali, politica ed Europa: cosa cambia dopo la sentenza della Corte Ue
La senatrice Daniela Sbrollini e l’avvocato Marco Tortorella hanno approfondito i risvolti della storica pronuncia su prescrizione, rivalutazione monetaria e adeguatezza delle borse in un webinar in esclusiva per i medici tutelati da Consulcesi
Specializzandi, la proposta del Pd: contratto della dirigenza e scuola di specializzazione per MMG
Al Senato la proposta di legge della dem Paola Boldrini: tra gli obiettivi collegare il numero delle borse di specializzazione ai reali bisogni delle diverse discipline sul territorio. L’assessore alla Sanità del Lazio D’Amato: «Prossimi anni difficili, riforma urgente»
di Francesco Torre
Specializzandi, il 30% lavora più di 70 ore settimanali. «Scarse tutele e condizioni ai limiti dello sfruttamento»
I risultati dell’inchiesta dell’Associazione “Chi si cura di te?” sull’orario di lavoro dei medici in formazione specialistica. Fra orari insostenibili, riposi mancati e diritti negati
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...