Covid-19, che fare se...? 4 Febbraio 2019 19:01

Cure palliative, luci e ombre nel rapporto 2015/2017: pazienti assistiti in aumento del 32% ma ancora troppe differenze tra le regioni

Il Ministro ha inviato al Parlamento il Rapporto sullo stato di attuazione della legge n. 38 del 15 marzo 2010 “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” dal 2015 al 2017. A otto anni dalla pubblicazione della legge 38/2010, il Rapporto descrive lo stato di attuazione della legge, i traguardi […]

Il Ministro ha inviato al Parlamento il Rapporto sullo stato di attuazione della legge n. 38 del 15 marzo 2010 “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” dal 2015 al 2017. A otto anni dalla pubblicazione della legge 38/2010, il Rapporto descrive lo stato di attuazione della legge, i traguardi raggiunti e le criticità ancora presenti.

Il quadro che ne scaturisce è caratterizzato da luci e ombre: difatti, di fronte ad un miglioramento della qualità e dell’offerta assistenziale per le cure palliative in regime residenziale e domiciliare e allo sviluppo delle reti regionali e locali di cure palliative e di terapia del dolore, persistono forti disomogeneità regionali sulle caratteristiche e sulla tipologia dell’assistenza offerta nei vari setting assistenziali.

LEGGI: RAPPORTO AL PARLAMENTO SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE n.38 DEL 15 MARZO 2010

Le cifre

Nel triennio dal 2015 al 2017, il numero di hospice sul territorio nazionale ha raggiunto il totale di 240 strutture (erano 231 nel 2014) mentre il numero dei posti letto risulta di 2.777 (226 posti letto in più rispetto al 2014).

A livello nazionale, nell’anno 2017, risulta una carenza di 244 posti letto in hospice ma, come sempre, la situazione appare fortemente disomogenea, con Regioni in surplus (Lombardia, Emilia Romagna, Lazio) e Regioni in grave deficit (Piemonte, Toscana, Campania, Sicilia).

A distanza di circa 20 anni dalla legge n. 39/1999, che ha stanziato 206 milioni di euro per la costruzione degli hospice e l’organizzazione delle reti assistenziali, risulta utilizzato dalle Regioni il 94 per cento delle risorse.

Nel triennio dal 2015 al 2017, l’andamento percentuale della durata dei tempi di attesa tra la ricezione della ricetta del medico curante e la presa in carico del paziente in hospice conferma percentuali elevate di ricoveri con tempi di attesa inferiori ai 2 giorni, seguite da quelle dei ricoveri con tempi di attesa da 4 a 7 giorni.

Nel 2017, il numero totale di pazienti assistiti a domicilio ha raggiunto le 40.849 unità. Rispetto all’anno 2014 si registra un aumento del numero totale di pazienti assistiti pari al 32,19% per un totale di 326 mila giornate di cure palliative erogate a domicilio. Nonostante l’incremento rilevante, il numero di giornate di cure palliative erogate a domicilio resta assai distante dallo standard individuato dal DM n. 43 del 2007.

Ad oggi, l’unica informazione significativa sulla terapia del dolore attiene al consumo territoriale di farmaci oppioidi, che ammonta nel 2017 a più di 16 miliardi di dosi, 1,6% in più rispetto al 2016.

 

Traguardi

I principali traguardi raggiunti in questi anni sono:

 

  • la definizione degli adempimenti regionali per l’accreditamento delle strutture sanitarie di cure palliative (Intesa Stato-Regioni del 15 febbraio 2015);

  • il riconoscimento dell’esperienza triennale in cure palliative per i medici non in possesso di specializzazione, ai fini della certificazione professionale (decreto ministeriale del 4 giugno 2015), e l’aggiornamento dei LEA per quanto concerne le cure palliative, descritte nei diversi setting assistenziali (domicilio, hospice, ospedale) in cinque diversi articoli del DPCM 12 gennaio 2017 di aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

 

Criticità

Le criticità evidenziate nel rapporto riguardano lo sviluppo ancora molto disomogeneo delle reti locali di cure palliative e l’adozione di modelli organizzativi e percorsi assistenziali di presa in carico del paziente difformi tra le diverse Regioni; anche l’offerta formativa in cure palliative per gli operatori sanitari è ancora insufficiente e particolarmente critica risulta la situazione delle Reti di cure palliative e terapia del dolore pediatriche.

Flussi informativi

Il rapporto descrive l’attività svolta dal SSN negli anni 2015-2017, rilevata attraverso i flussi informativi nazionali (assistenza domiciliare – SIAD; assistenza residenziale – hospice; assistenza ospedaliera – SDO), e in particolare:

  • l’andamento dei decessi in ospedale, a domicilio e in hospice;

  • l’offerta di assistenza in hospice (numero di strutture e posti letto, n. pazienti ricoverati);

  • la durata dei ricoveri in hospice;

  • la provenienza dei pazienti ricoverati in hospice e i tempi di attesa;

  • le principali prestazioni erogate in hospice;

  • l’offerta di cure palliative domiciliari;

  • la durata delle cure domiciliari;

  • gli accessi di operatori al domicilio.

 

Sintesi dei lavori del Comitato tecnico sanitario

Gli ultimi capitoli offrono un resoconto del lavoro svolto dalla Sezione O del Comitato tecnico sanitario e illustrano, in particolare, i documenti elaborati dalla Sezione in tema di accreditamento delle Reti di cure palliative e terapia del dolore e di proposta di modifica degli ordinamenti didattici universitari per i medici, gli psicologi e le altre professionalità sanitarie coinvolte.

 

Articoli correlati
La storia di Elena ci suggerisce che le cure palliative ancora devono affermarsi nella pratica clinica quotidiana
Di Bruno Nicora, Medico palliativista
di Bruno Nicora, Medico palliativista
Cure palliative: solo 1 paziente con ictus su 5 riceve consultazione
Rosaria Alvaro (SISI): «Necessaria maggiore cultura di questi trattamenti». Con il nuovo corso Consulcesi Club i camici bianchi ampliano il loro sguardo su cure palliative
Fine vita: via libera alla Camera. Ora serve il sì del Senato
Il disegno di legge sul fine vita è stato approvato alla Camera. Ora spetterà al Senato esprimersi
Si vive di più ma si muore male, nuovo report boccia cure palliative
Un report pubblicato su The Lancet ha concluso che i sistemi sanitari di tutto il mondo fanno troppo per prolungare la vita delle persone e fanno troppo poco per rendere la morte meno dolorosa. Questa carenza di attenzione verso le cure palliative sarebbe la causa di molte sofferenze
Terapia del dolore e cure palliative, Cuomo (Progetto Relief): «Servono coordinamenti regionali»
Il progetto Relief nasce in Campania con l’obiettivo di creare un coordinamento regionale pe garantire la presa in carico e il monitoraggio dei processi di cura
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...