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Webinar “Le parole che mancano: Balbuzie e Informazione”

  • 22 October 2021
  • 22 October 2021

Il 22 ottobre si celebra la “Giornata Internazionale di consapevolezza sulla Balbuzie.

«La balbuzie è un disturbo molto più diffuso di quanto si creda- afferma la dott.ssa Chiara Comastri, Psicologa ex balbuziente e fondatrice del metodo Psicodizione – basti pensare che sono circa 70 milioni le persone nel mondo che ne soffrono e 1 milione nella sola Italia. Nonostante ciò, rimane un argomento celato sotto un sottile velo di imbarazzo e indeterminatezza. Troppo spesso, parlarne crea disagio sia alla persona che ne soffre che a coloro che si trovano ad affrontare indirettamente questo problema (genitori, familiari, insegnanti, amici, ecc…). C’è davvero bisogno di liberarsi da questa paura, creando cultura e facendo buona informazione su tale tema. Il timore e il disagio derivano da una mancanza di conoscenza che dobbiamo tutti contribuire a colmare».

 

Lo stesso Joe Biden, Presidente degli USA con un passato di balbuzie, aveva twittato in occasione della ISAD 2020 un messaggio di incoraggiamento: «Voglio ricordare a tutti che le barriere che affronti non definiscono chi sei”, dunque, non lasciare che la balbuzie definisca chi sei, “Ciò che ti definisce è il tuo cuore e il tuo coraggio».

La balbuzie e le sue conseguenze

Quando si pensa alla balbuzie, spesso, si pensa ad un problema di linguaggio, di respirazione o di ansia. Le ricerche ci aiutano a comprendere meglio come, in realtà, questo sia un disturbo multifattoriale il cui manifestarsi dipende dalla combinazione di fattori linguistici, psico-emotivi, ambientali, fisiologici e organici. Si potrebbe immaginare, inoltre, che la balbuzie sia la manifestazione di uno stato di emotività difficile da gestire, mentre il Manuale Diagnostico e Statistico DSM-5 specifica come l’ansia sia una conseguenza e non la causa della balbuzie stessa. In alcuni casi la parola inceppata viene appena percepita dall’interlocutore, per cui il disturbo rimane quasi celato agli altri che ascoltano. In altri casi, invece, il problema può arrivare perfino a impedire in larga parte la comunicazione verbale. In ogni caso, comunque, la persona che ne soffre si sente costantemente limitata nella sua possibilità di esprimersi, spende una grande quantità di energia nel trovare sinonimi o fare giri di parole per evitare quelle che sente bloccate e, spesso, arriva a sviluppare delle errate considerazioni di sé, che lo portano perfino ad allontanarsi dalla socialità e possano interviene aspetti auto-sabotanti quali paura del giudizio, bassa autostima, timore di esporsi.

Questo ultimo anno e mezzo vissuto tra distanziamento sociale, video lezioni e smart working ha certamente contribuito ad inasprire difficoltà latenti che si sono manifestate in maniera molto marcata nelle persone con problemi di balbuzie e relazionali: «molti ragazzi ci hanno riferito di aver sofferto di attacchi d’ansia, mai avuti in passato, scatenati dal trovarsi di colpo in situazioni di disagio e scomodità prolungate nel tempo – aggiunge la dott.ssa Comastri – così, la giornata del 22 ottobre diventa un’occasione davvero importante per parlare anche di tali problematiche e far comprendere che si può agire per evitare l’aggravarsi di queste situazioni».

E i genitori?

Quello in cui il bambino inizia a parlare è per il genitore un momento ricco di meraviglia e di gioia. Poi, all’improvviso, da un giorno all’altro, il bimbo inizia ad avere delle ripetizioni, degli inceppi all’inizio di alcune parole e comincia a balbettare, nonostante la sua voglia di raccontare di quel gioco così divertente non si sia per nulla attenuata. A questo punto, sono davvero tante le domande che i genitori si pongono in seguito a un tale terremoto improvviso: quale è la causa che ha scatenato i blocchi? cosa sta succedendo? dove abbiamo sbagliato? passerà da sola? a chi dobbiamo rivolgerci? Dare risposte non è sempre semplice, ma è compito dei professionisti che si occupano di balbuzie creare quante più occasioni possibili di informazione, confronto e formazione, affinché le persone interessate da questo disturbo abbiamo l’opportunità di comprendere e sapere che si può agire per migliorare la qualità della vita e superare la disfluenza.

Webinar “Le parole che mancano: Balbuzie e Informazione”

Il 22 ottobre alle ore 18.30, proprio in occasione della “Giornata Internazionale di consapevolezza sulla Balbuzie”, Psicodizione darà il suo contributo attraverso la realizzazione del Webinar “Le parole che mancano: Balbuzie e Informazione”. Si confronteranno sull’importanza di incrementare l’informazione, in particolare la buona informazione, riguardo alla problematica della balbuzie a livello scientifico, sociale, clinico e giornalistico: Chiara Comastri – Psicologa, formatrice e ideatrice del metodo Psicodizione; Ivano Zoppi – Segretario Generale di Fondazione Carolina che si occupa di prevenzione e contrasto ai fenomeni del cyberbullismo e del bullismo; Giuseppe Parisi – Primario UOC Pediatria e Neonatologia Ospedale “Anna Rizzoli” di Ischia; Elena Meli – Giornalista Salute “Corriere della Sera” e “Io Donna”; Milena Di Meglio – Mamma e Pediatra che porterà la sua testimonianza.

 

 

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